Musica medievale: il "rivoluzionario" Filippo da Caserta
di Mariateresa Bovenzi

Il musicista casertano Giuseppe Bruno e Arcangelo Zinno, professore di greco e latino e tra l'altro suo ex allievo di chitarra, hanno interamente tradotto il trattato di musica proporzionale di Filippo da Caserta, celebre compositore e studioso del XIV secolo, universalmente riconosciuto come una delle figure più influenti nel panorama della musica medievale.

L'opera, appena uscita per l'editrice musicale Esarmonia di Sergio Buovolo, è frutto di una laboriosa ricerca durata più di tre anni, durante i quali il maestro Bruno avvalendosi della preziosa collaborazione di Zinno, ha raccolto dati significativi per ricostruire le fasi salienti della vita e dell'attività di questo teorico e compositore trecentesco del quale cronologicamente finora non si aveva conoscenza, se non intorno al 1370, allorchè Filippo soggiorna presso la corte pontificia di Avignone. Secondo il Pirrotta, infatti, il compositore, come il Ciconia, era a capo di una scuola campana che, proprio grazie a lui, era entrata in contatto con musicisti francesi. L'importanza del trattato di Filippo ( o Filippotto, per gli studiosi) consiste nell'avere apportato delle innovazioni nell'ambito della innovazione musicale e soprattutto della interpretazione.

Bruno, non è nuovo ad analoghe operazioni di "recupero", in quanto ha già al suo attivo una raccolta di spartiti di musicisti "minori" di fine ottocento, pubblicata qualche anno fa con il patrocinio del Comune di Casagiove. Per pubblicare la ricerca su Filippo si era rivolto all'amministrazione di Caserta ma il suo progetto era finito nel dimenticatoio: così senza scoraggiarsi, il ricercatore ha deciso di pubblicare lo studio interamente a sue spese e di dedicarlo ad Andrea Russo, indimenticabile studioso e mecenate, che incoraggiò tanti giovani ad impegnarsi nella ricerca. Bruno, che era tra questi, è laureato in pedagogia, diplomato in chitarra classica al Conservatorio di Avellino ed ha seguito i corsi di Didattica della musica al Conservatorio di San Pietro a Majella. Ha collaborato con artisti italiani e stranieri. Un suo" Pater noster"composto per il Papa, su testi di Filippo Monaco dell'Università di Roma, è tutt'ora eseguito nelle principali abbazie. Ha partecipato inoltre a diverse trasmissioni radiotelevisive e composto musiche per lavori teatrali. Attualmente è docente di chitarra presso la scuola media statale "Buonarroti" di Mondragone, nei corsi di sperimentazione ad indirizzo musicale e si dedica ad attività di volontariato. La passione per la musica e la ricerca hanno spinto Bruno e Arcangelo Zinno a completare lo studio intrapreso.

"Delusione per le porte che si sono chiuse?" Chiediamo. "Tutto sommato no. Infatti siamo ottimisti per natura e ci piace pensare che prima o poi altre se ne apriranno"