Da Sala a Deventer (Olanda)

Il Gruppo Folkloristico “Ariatella” anche all’estero

Intervista e fotografie di Lorenzo Di Donato - © Caserta Musica & Arte 2001

Caserta, Sabato 10 Febbraio
Da domenica prossima lo spettacolo itinerante “ O’ laccio ammore” del Gruppo Folkloristico “Ariatella”di Sala partirà dai vicoli, spiazzi e cortili della nostra città e dei casali che le fanno corona, nella pura tradizione carnascialesca salese, per portarsi poi a Maddaloni (18 febbraio), Capua (22-25-27 febbraio) e…Deventer (Olanda) dal 30 aprile al 4 maggio.

Ancora una volta Domenico Mozzoni e Agostino Pasquariello, con pazienza, lavoro caparbio, tempo sottratto alle cure familiari sono riusciti non solo a far rivivere una tradizione legata alla loro gioventù ma anche a farla maturare tanto da portarla laddove tre anni fa era impensabile.

Infatti, oltre agli impegni già assunti di partecipare al Carnevale di Capua e di Maddaloni - dove il Gruppo Folkloristico “Ariatella” porterà la sua allegria di colori, di gioventù e di musica tradizionale suonata con buona perizia dalla Banda musicale Città di Casagiove diretta dal Maestro Pompeo Ferraro- si è concretizzata anche la presenza del Gruppo al Carnevale di Deventer. In questa cittadina, che si trova a circa cento chilometri da Amsterdam, c’è una forte presenza italiana che ha come proprio punto di riferimento il CENTRO ITALIANO DI DEVENTER. Ed é stato proprio questo CENTRO, dopo essersi documentato su foto e videocassette opportunamente mostrate da salesi di Deventer, ad invitare l’ “Ariatella” .

E così, quest’anno, le coppie delle “villanelle” e dei “giovani rustici” (Rosa Anna Natale - Donato Pasquariello, Mariagrazia Mozzoni - Donato Casapulla, Carmen Falchè - Pasquale Casapulla, Maria Aspromonte - Angelo Pasquariello, Mariarosaria Pasquariello- Luigi Falché, Donatella Pasquariello - Francesco Fusco I, Titti Di Stasio - Andrea Pasquariello, Giuseppina Daniele - Francesco Fusco II., Giustina Di Guida - Simone Stellato, Raffaella Falché - Giacomo Mozzoni, Prisco Stefania - Domenico Ianniello, agli ordini del Maestro di quadriglia Agostino Pasquariello e sotto l’ombrello di nastri colorati retto dallo scudiero Stefano Tescione e la cura di Domenico Mozzoni, Responsabile organizzativo) -oltre ad allietare vicoli, cortili e spiazzi di Caserta e frazioni, animare Capua e Maddaloni- porteranno il loro messaggio di allegria, di freschezza, di vivacità casertana in Olanda, a Deventer, in cui terranno spettacoli serali dal 30 aprile al 4 maggio.

Una gran bella soddisfazione per i “siamesi” Mimmo Mozzoni e Agostino Pasquariello e per Sala. Parenti, amici ed estimatori dei componenti del Gruppo Folkloristico “Ariatella” pensano di organizzare un piccolo tour turistico a Deventer e dintorni in concomitanza delle esibizioni del Gruppo per stargli vicino e non fare mancare il loro calore durante le esibizioni del Gruppo.

 

Le figure dei balli dell'Ariatella


foto1-figura: armata dei bersaglieri;

foto2-figura: periodi di guerra;

foto3- passo di Quadriglia

L’intervista

Abbiano incontrato gli artefici della costituzione del Gruppo Folkloristico “ARIATELLA” e del suo rapido affermarsi, Mimmo Mozzoni (nella foto) e Agostino Pasquariello, in una saletta dell’Oratorio san Simeone profeta di Sala, per sentire dalla loro viva voce come è nato il Gruppo, quali sono stati i loro punti di riferimento, quali sono le figure dello spettacolo, come si articola il Gruppo, etc.. Le voci di Mimmo ed Agostino si accavallano e si intrecciano nelle risposte, per l’amore che portano alla loro creatura.

Agostino: Il nostro spettacolo, popolarmente e dialettalmente denominato "’O laccio ammore", deriva dalla "Quadriglia" francese, importata in Italia, e precisamente nel Regno di Napoli, negli anni 1700-1800 ,dai Reali Borboni.

Mimmo: La "Quadriglia" divenne un ballo di Corte che i Nobili eseguivano durante feste speciali nel Palazzo Reale di Napoli e soprattutto nella Reggia di Caserta alle quali non poteva certo partecipare il popolo.

Agostino: Con la caduta dei Borboni la "Quadriglia", con felice intuizione, fu ripresa e trasformata in ballo popolare e tradizionale di Carnevale da alcuni popolani di Sala di Caserta più vicini alla Corte: della "Quadriglia", che ballavano le Dame e i Cavalieri a Corte, rimasero solo alcune movenze ed i comandi del Maestro vennero gridati,naturalmente, in francese "napoletanizzato".

Mimmo: I popolani, in parte per il pudore delle donne a partecipare a balli in pubblico e soprattutto in segno di trasgressione, formarono un Gruppo di Ballerini con le Dame che erano uomini vestiti da donna.

Agostino: Alla classica "Quadriglia", si aggiunsero poi altri balli figurativi che simboleggiavano gli avvenimenti dell'ultimo periodo Borbonico, del loro definitivo abbandono del Regno di Napoli e dell'avvento di Giuseppe Garibaldi che contribuì fortemente all'unità d'Italia.

Le più significative figure introdotte nello spettacolo, oltre ad alcune proprie della "Quadriglia”, furono: il battito di bacchette di legno tra Cavalieri e Dame, che simboleggiano i periodi di guerra; il ballo con nastrini tricolori, che richiamano l'arrivo dell'armata dei Bersaglieri e, infine, l'inno finale dedicato a Giuseppe Garibaldi.

Mimmo: Al centro dello spettacolo c'è il caratteristico ballo de “ 'O laccio ammore" (si tratta di intrecciare, ballando, dei nastri colorati intorno ad un palo, che è anche il simbolo dell'intrecciarsi delle danze degli innamorati) che fino al 1997 ha dato anche il nome al Gruppo di Sala di Caserta.

Arriva intanto don Franco Greco, parroco di Sala, che ci tiene a dare il giusto risalto all’opera dei suoi due parrocchiani.

Don Franco: Nel 1998, dalla felice intuizione di Agostino Pasquariello e Domenico Mozzoni e sotto la spinta di recuperare fondi per la costruzione dell’ Oratorio nella nostra parrocchia, c'è stata l'attuale trasformazione dell’originario “O’ laccio ‘ammore” in un vero e proprio Gruppo Folkloristico stabile (con Cavalieri e Dame vere riportando quasi alla memoria il periodo dei Balli di Corte) denominato "ARlATELLA".

Agostino: Tale denominazione del Gruppo vuole sottolineare il forte legame di Sala alla tradizione storica e culturale locale della lavorazione della Seta, in quanto "ARIATELLA" è voce dialettale dell'arcolaio, cioè dello strumento che serviva e serve a trasformare la matassa di seta, cotone o lana in gomitolo o rocchetto e viceversa; il ruotare del Palo che s'intreccia con nastri variopinti ricorda appunto la funzione dell'Ariatella (arcolaio) che ruotando attorno al proprio asse forma la matassa di seta.

Mimmo: Il richiamo al nostro passato, legato alla cultura della lavorazione della seta, in noi salesi è molto forte. Anche il Gruppo Teatrale “I SERICI”, sempre dell’Oratorio, ha la sua denominazione nel nostro passato, nell’oggi , nel futuro.

Don Franco: “I SERICI” e l’ “ARIATELLA” sono splendide realtà della Comunità di Sala, che, mettendo in evidenza le loro qualità fino ad oggi nascoste, stanno dando fiducia e sprone ai giovani salesi e orgoglio ad una Comunità da tutti trascurata.

Agostino: Tornando all’”ARIATELLA”, per comprendere il grosso lavoro che c’è dietro basta considerare che è di norma composto da :

Il Maestro di Quadriglia;

8 coppie di ballerini (+ 2 coppie di riserva);

lo Scudiero palista;

un Paggio;

una Banda Musicale di 16 componenti

Preparatori estetici (una costumista, una parrucchiera, una truccatrice);

due Dirigenti Responsabili:

per un totale di 44 componenti, tutti animati da uno spirito di volontariato veramente encomiabile.

Mimmo: La Banda Musicale Città di Casagiove del maestro Pompeo Ferraro è affiatatissima, ha una bella divisa e gli strumenti classici: clarinetti, trombe, sassofoni, tromboni, rullante, grancassa. Anch’essa ci aiuta, con generosità, a svolgere il nostro volontariato. Di tanto la ringraziamo come ringraziamo i tanti salesi che non ci fanno mancare mai il loro sostegno dovunque andiamo.