Antonio Onorato
di Antonio Avalle
Giovedì 15 febbraio la rassegna blues dell'Oddly Shed aprirà le porte ad uno dei migliori musicisti presenti sulla scena napoletana Antonio Onorato, artista sintomatico dello strumento a sei cord . Una bella digressione Jazz per la rassegna dell'Oddly Shed considerato che con il blues Onorato ha avuto un rapporto fatto soltanto di forti influenze adolescenziali. (Onorato ha sempre avuto una forte ammirazione per Jimi Hendrix, al quale di tanto in tanto dedica un suo brano). Antonio Onorato è una persona semplice e seria che nasconde tantissimo talento e passione, che riserva al suo unico motivo di vita "la musica". Onorato, ormai trentacinquenne, ha dedicato gran parte del suo tempo allo studio della chitarra (lo ha imbracciato a soli sei anni ) e pur partendo da autodidatta ha raffinato in seguito i suoi studi musicali, frequentando corsi di specializzazione tenuti da famosi musicisti jazz tra i quali ricordo John Scofield (memorabile il suo concerto lo scorso maggio a Portici), Mick Goodrick, Jim Hall, Joe Diorio, John Abercrombie e Pat Metheny. Ricordo, circa quindici anni fa quando abitavo nella stessa cittadina di A.O. Torre del Greco, che ricevere una sua lezione era una indimenticabile esperienza.

Nel 1987, dopo aver preso parte ai "Celestino V" di Pippo Cerciello e alla band degli "Station of station", forma insieme al batterista Mario De Paola l'Antonio Onorato band. In quel periodo la cosa più sorprendente fu la capacità con cui Onorato riuscì a compiere una formidabile contaminazione tra jazz, fusion e musica dai sapori e colori mediterranei, dando così origine ad un sound originale. E' evidente nella sua musica l'onnipresente lezione di Pat Metheny, dove diventa inevitabile la comparazione e certa l'ispirazione, ma non solo; Onorato prende spunto da tutta la musica, da Pino Daniele alle tradizionali e popolari tarantelle, ricreando con piena chiarezza e splendore le gradevoli atmosfere folcloristiche e solari della bella Napoli. Questa miscela ad altissimo potenziale jazz e neopolitan sound fu riportata nell'introvabile disco Gagà, il suo primo introvabile album presentato dalla Nueva (etichetta milanese). Gaga è un album maturo e compatto, che mise definitivamente ordine alle idee e alle intenzioni di Onorato, risultato di lunga pazienza e di sacrifici, ma rappresentò soprattutto una tappa fondamentale dell'evoluzione del chitarrista. Un album piacevole Gagà a partire dalla sua stuzzicante copertina, dove sono raffigurati grappoli di pomodorini e peperoncini un'esempio di quanto Onorato sia legato alla sua terra, ma soprattutto per la compostezza dei brani che riservano sempre qualche sorpresa, provenga essa dalla soave chitarra synth di Onorato, dal buon lavoro al piano di Piero De Asmundis, che riesce a rendersi protagonista di ottimi momenti, o ancora dalle elastiche cadenze scandite dalla sezione ritmica.
Ciascun episodio di questo disco lascia il segno, a partire dalla title-track, che inizia con il vociare del mercatino di Porta Nova, alla triste e malinconica Vecchiariello fino alla schietta Tarantafree impregnata di sfumature folcloristiche. Passa qualche anno per aspettare una nuova prova in studio di Onorato il passaggio all'etichetta Polosud, casa discografica napoletana rivelatasi al pubblico come una vera e propria fabbrica di proposte (quasi tutte partenopee) di indiscussa qualità musicale, caratterizza un periodo molto prolifero per il chitarrista.

Esce nel 1995 Volo d'Angelo e la notorietà di Onorato comincia a superare l'interland napoletano per ritrovare un buon riscontro al livello nazionale. L'anno dopo esce South Winds caratterizzato dall'uso della Yamaha G10, strumento altamente rivoluzionario, da Antonio ribattezzato "chitarra a fiato". La G10 è costruita in maniera tale che i suoni e gli ultrasuoni sono trasmessi lungo le corde e i tasti della chitarra comportano, grazie anche ai suoi particolari pickup, l'assenza totale di ritardo tra il tocco della corda e l'emissione del suono, incubo di ogni chitarrista che vorrebbe poter suonare questi guitarsynth con la stessa velocità di una normale chitarra. Caratteristica peculiare della G10 è quella di poter essere suonata proprio come un sassofono grazie ad un Breath Controller (imboccatura simile a quello di uno strumento a fiato) con il quale Antonio riesce a costruire dei suoni inediti, controllandone volume, brillantezza, profondità, vibrato, inviluppo e utilizzando gli stessi accorgimenti dei "fiatisti" (respirazione circolare, colpi di lingua). Tutto ciò gli permette di "pensare" non solo da chitarrista, del quale gli rimane il solo utilizzo della mano sinistra con una tecnica di legato. Per cogliere a pieno l'incredibile suono della G10 basta provare ad ascoltare Talking Vajassa dal cd South Winds. Onorato ha concentrato parte di questi anni all'uso innovativo di questo strumento e soprattutto le sue esibizioni sono state strettamente impostate su lunghe jam a fiato...spesso però trascendendo in un puro narcisismo chitarristico.

Nel 1997 Onorato è stato special guest del tour estivo di Pino Daniele, raccogliendo, non solo da quest'ultimo, numerosi consensi. Poi dal 1995 Antonio Onorato ha stretto numerose collaborazioni: con il cantautore Enzo Gragnaniello in Neapolis Mantra (1998), Oltre gli alberi (1999) e con il contrabbassista Rino Zurzolo in Alchimusa (1998). Nel 1998 arriva Bella Jurnata e poi un lungo tour con Toninho Horta con il quale ha realizzato Un  grande abbraccio (primavera 2000). In Un grande abbraccio si può trovare una formazione d'eccezzione: Joe Amoruso (piano e tastiere), Angelo Farias (basso), G.Virtuoso (batteria), Mario De Paola (batteria), Robertinho Bastos (percussioni) e infine la grande partecipazione di Toninho Horta (chitarra e voce) e Janes Senese (sax). L'album rappresenta un insieme di singolari quadretti sui diversi momenti di vita di Senese, Amoruso e Onorato, un bel affesco che unisce le comuni affinità artistiche dei protagonisti.
Onorato è davvero un buon chitarrista che sa esprimersi, conosce il proprio linguaggio e quello degli altri, come lui soltanto Metheny era riuscito a fare spettacolo, agganciandosi ad una sei corde per suonare "contaminato"...Pat Metheny ha detto di lui "E' grande come musicista e come uomo. Ogni musicista cresce con una propria influenza artistica. Dategli tempo di sviluppare un suono e vedrete"...un invito ad emozionarvi il 15 febbraio al tempio della musica dal vivo di Caserta l'Oddly Shed. Per l'occasione Antonio Onorato sarà accompagnato da Gianni Guarracino. 

DISCOGRAFIA DI ANTONIO ONORATO

1991 GAGA' 
1995 VOLO D'ANGELO 
1996 SOUTH WINDS 
1998 BELLA JURNATA 
2000 UN GRANDE ABBRACCIO