Lezioni di Canto Moderno
2 - PERCHE' I GIOVANI SI DEMOTIVANO

di Enzo De Rosa

Ai giovani che vogliono entrare nel mondo della musica dico: non perdete l'entusiasmo (se l'avete) o la pazienza (se avete fretta). Quello della musica è un mondo molto complesso nel quale è difficilissimo entrare, e trovare risposte immediate alle proprie aspettative. A rendere più complicate le cose, spesso, è la scuola di musica, che seppur supportata da insegnanti validi che conoscono bene il mondo professionale, sono un corpo separato rispetto alle esigenze del mercato. Quasi sempre la casa discografica, o il produttore, sono interessati all'artista nell'insieme della personalità, dell'immagine e della proposta artistica, mentre il giovane artista vuole farsi riconoscere solo per qualche aspetto in particolare, cosa questa importante ma insufficiente.
La strada degli stage e corsi di perfezionamento può avere un valore relativo, che però si vanifica quando si entra in contatto con situazioni diverse da quelle proposte da questo o da quel maestro-educatore.
Va considerata poi l'ineguatezza dell'esperienza fatta in situazioni (locali, pub, matrimoni) che non aiutano, ma penalizzano psicologicamente e tecnicamente il giovane artista.
Quante volte ho ascoltato cantanti che, cantando continuamente davanti a persone che mangiavano patatine, avevano perso stima di se e di quello che facevano.
Per non parlare di quando si va a registrare un brano in uno studio di registrazione.
Avere una buona performance in studio, registrare una traccia vocale precisa, intonata e espressiva, non è tanto facile, e poichè il vostro neo-produttore ha noleggiato uno studio da un milione al giorno (a Roma, per uno studio serio è il minimo), appena vedrà che avvicinate troppo la bocca al microfono, come eravate soliti fare nel pub, non date dinamica alla voce gridando inutilmente, fate le mummie, avete il fidanzato che non vuole e la mamma alle costole, credo che il vostro ritorno a casa sarà... (immaginatelo).

Con questo voglio dire che la preparazione deve essere di qualità, deve tener conto delle reali esigenze, circostanze e condizioni professionali. E' sicuramente importante un continuo miglioramento qualitativo della persona che si cela dietro al giovane cantante. (Lavorare senza qualità, senza il valore degli uomini, non ha senso e isterilisce tutto.)
Sono solito ripetere che a volte sembra di non rilevare progressi tecnici dallo studio quotidiano; Ed é allora che penso: "è la persona che deve progredire".
La carriera artistica non è una strada facile, ..meglio un impiego o ..sposarsi, perchè no..
E' quindi per questa 'approssimazione didattica', che pone in secondo piano il valore degli individui, che la gioventù si demotiva e sceglie altre strade, ritenute forse più in linea con le regole di una società che non incoraggia chi crede nei valori dell'arte, anzi snobba, mortifica, e deruba dei sogni e delle aspettative che danno un senso alla nostra esistenza. Avete notato come la musica è quasi sempre strumentalizzata dai politici e non sviluppata come disciplina di aggregazione, di formazione sociale e personale? Mi sembra di tornare indietro nel tempo, nel medioevo, dove menestrelli e musici divertivano i potenti e venivano trattati come buffoni privi di uno spirito proprio. La posizione professionale di Bach, uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, era pari a quella di un lacché, dovendo scrivere musica per le esigenze di corte. Allo stesso modo Telemann, autore della celebre " Musica da tavola ".
Per fortuna in tutti i grandi artisti è stata sempre presente un' energia che ha mantenuto vivo un modo profondo di sentire la vita e che ancora oggi sortisce i suoi effetti, dà senso e dignità all'uomo nel suo essere dotato, non solo di una bocca da sfamare, ma"anche" di una sensibilità e un cervello.

A voi, giovani artisti, consiglio:
E' vero che molti di voi sono limitati da mancanza di continuità, costretti a svolgere sterili attività collaterali, di essere insufficientemente valorizzati, avere pochi mezzi... ma non demordete, continuate nel fare ciò che desiderate e, soprattutto, non ritenete che il mondo professionale sia " monolitico" in cui tutto è già stabilito. Non soffermartevi a guardare il mondo correre, create da voi la vostra fortuna e condizionate anche voi quella corsa che ti fa sentire vivi!!! Il mondo gira e, per chi lavora bene (e non perde entusiasmo e passione), prima o poi arriverà la soluzione giusta, in tutti i sensi.