Mark Lanegan a Milano

di Antonio Avalle

Milano, Sabato 8 Dicembre 2001.

Mark Lanegan sta vivendo un buon momento artistico seguito dalla pubblicazione di “Field song” , uno degli album più interessanti di questo duemilauno. Durante una fredda serata di dicembre la musica dell’ex leader dei Screamin Trees ha fatto il suo ingresso nella città di Milano. Aspettavo freneticamente quest’opportunità …e come spesso accade per le forti aspettative si rischia di rimanerne facilmente delusi.

Un po’ di stupore l’ho avvertito quando ho appreso che il concerto doveva essere svolto presso l’inquietante struttura del Transilvania. In pace con le mie perplessità mi sono diretto al Transilvania dove in compagnia di un bel mucchietto di fan, giunti da tutta Italia, abbiamo aspettato l’apertura dei cancelli. Dopo un’oretta tra le tombe e i teschi del Transilvania è entrato in scena Mark Lanegan e con lo sguardo nel vuoto ha intonato la splendida “Pendulum”. Dopo l’asettico inizio di serata il concerto è andato avanti con una bollente “Borracho”, ma la presenza delle due chitarre sul palco combinata alla precaria acustica del Transilvania hanno trasformato in un mix di rumori la melodia del brano. La straordinaria voce alcolica di Lanegan è migliorata in “One way street”, bellissimo brano introduttivo dell’album “Field song” ed è continuata a crescere in “No easy action”, gran bel pezzo strutturato su una solida base sonora frutto della lunga esperienza passata con i Screamin Trees.

L’atmosfera si è pian piano riscaldata, mentre la sagoma di Lanegan è restata ferma tranquillamente al microfono per tutta la serata priva di ogni forma d’allegria. C’è stato lo spazio per deliziare le orecchie con una ninna nanna e la scelta di “Pill his serenade” è stata azzeccatissima. Ancora preziosi attimi dedicati alle cover come “Oh Jesus program” e “I’ll take care of you”…anche se sono rimasto speranzoso di riuscire a sentire “Shiloh” e “Little sadie”, ma dopo appena 55 minuti Lanegan e compagnia sono letteralmente scomparsi dal palco.

Le luci si sono accese e la forte raffica di fischi ha fatto rivedere sul palco appena il chitarrista Mike Johnson, che si è scusato di dover lasciare la scena in quanto il Transilvania doveva prepararsi alla discoteca…il pubblico attonito, deluso ma molto composto ha lasciato il locale con un bel carico di amarezza!

Foto scattata il 9 Dicembre 2001, a Firenze.

 

 

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