Amedeo Modigliani, Jeanne Hébuterne e gli artisti di Montmarte e Montparnasse in mostra al Belvedere di San Leucio 

di Salvatore Esposito


Caserta 10 maggio 2003 - Visitare la mostra ''Amedeo Modigliani, Jeanne Hébuterne e gli artisti di Montmartre e Montparnasse'' al Belvedere di San Leucio, è un emozione difficilmente contenibile, vuoi per la scenografia dello splendido sito borbonico, vuoi per la produzione artistica presente in esposizione. Attraversare le sale della mostra è quasi come fare un doppio viaggio contemporaneo, la scenografia essenziale e minimalista permette non solo di osservare attentamente i quadri presenti ma anche di gustarsi lo spettacolo d'arte che trasuda dalle mura del Belvedere, dove stucchi e affreschi fanno da sfondo alla visita. Questa mostra, aperta ancora per qualche settimana, ha costituito così uno degli avvenimenti più importanti del suo genere in Campania dando una visione globale dell'opera del grande pittore livornese, l'analisi operata dal curatore della mostra Christian Parisot, parte innanzitutto dallo studio del disegno come elemento centrale della produzione di Modiglioni ma anche dalla contestualizzazione della sua opera nella scena di Parigi dei primi del novecento, non a caso sono presenti opere di artisti vicini stilisticamente o idealmente alla sua pittura. Si passa così dai primi bozzetti preparatori di Modigliani a Parigi, ai quadri principali della sua produzione, passando attraverso ricordi, documenti, carte, fotografie di famiglia. La mostra presenta un interessantissimo nucleo di opere (163 tra oli, schizzi, disegni; tra cui 29 di Modigliani e un forte nucleo, ben 13, della sua compagna Jeanne Hébuterne, per un valore stimato di ben 30 milioni di euro) dovute ad un gruppo di artisti che non possono rappresentare una scuola, una corrente, una tendenza, ma che si muovono tutti nell'ambito di quel grande centro d'attrazione e d'irradiazione che fu Parigi e subiscono l'influsso di quel mondo che divenne in seguito la "Scuola di Parigi", ma che fin dall'inizio assorbì le più vitali energie dei giovani che da ogni parte d'Europa si concentravano nella "Ville Lumière" e che solo nell'atmosfera di quella città trovavano la capacità d'esprimersi più a fondo. Una componente molto ricca e complessa della mostra è la sezione dei documenti e delle foto originali, ciò permette al visitatore più attento di entrare nell'atmosfera di quel tempo, di scendere nel profondo scavando anche tra gli amori e i rapporti di amicizia che legavano gli artisti della Parigi dei primi del novecento. L'idea base della mostra è quella di capire la temperie di un'epoca ed uno spicchio d'arte del Novecento attraverso la cerchia di un grande artista: da Jeanne Hébuterne, a Max Jacob, a Diego Rivera, a Gabriel Fournier, a Tsuguharu Foujita, a Ortiz de Zarate, ad André Warnod. Altro elemento fondamentale è sicuramente il sostrato artistico che è alla base della pittura di Modigliani e degl'artisti a lui contemporanei, anche questo elemento è stato sapientemente messo in rilievo dal curatore, infatti nelle varie analisi delle opere non mancano confronti con il mondo classico, e soprattutto i riferimenti all'arte dell'Africa e della Polinesia. Emerge così lo stile non-stile di Modigliani che mescolava nei suoi tratti legati alla pittura classica ad una sorta di primitivismo che sfociava in nudi e ritratti in cui spesso ricorreva ad un disegno dalla linea fluida e guizzante e ad un nuovo senso delle proporzioni pittoriche. Nei dipinti di Jeanne Hébuterne, compagna di vita e soprattutto artistica di Modigliani si può notare come nei suoi dipinti traspaia una maggiore sensibilità propria dell'universo femminile, rispetto alle opere dell'artista livornese, tuttavia sembra essere priva di quella capacità di dosare i colori che rende unici i capolavori di Modigliani.

 

Ritratto di Hanka

Zborowska, Amedeo_

Modigliani - 1917

 

 

 
 

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