Al Di Meola, eleganza e passione

Cronaca del concerto al Teano Jazz Festival, 11 Luglio 2003

articolo e fotografie di Emilio Di Donato


Teano, 11 Luglio 2003.  Sono le note di "Libertango" di Astor Piazzolla ad introdurre l'elegante concerto di Al Di Meola al Teano Jazz festival, appuntamento imperdibile per gli amanti del jazz latino e della sei corde. La fida chitarra Ovation nera di Al Di Meola, collegata ad una serie di pedaliere e sintetizzatori, insiste nell'esaltare le linee nervose e ritmiche del famoso tango argentino, ed è una premessa stilistica delle principali sonorità di cui sarà composto il concerto di stasera: atmosfere latine, virtuosismo e raffinata eleganza timbrica. Avevo chiesto pochi minuti prima al batterista Ernie Adams di anticiparmi la scaletta del concerto: "Non abbiamo una scaletta", mi aveva risposto, "preferiamo andare così, seguendo il flusso della musica e assecondando gli umori di chi ci ascolta". I comprimari del chitarrista di New York sono suoi fidi collaboratori da oltre dieci anni: il talentuoso pianista argentino Mario Parmisano, il percussionista Gumbi Ortiz, e il batterista Ernie Adams. Il secondo brano introduce il primo dei numerosi duetti del concerto: la dolcissima esecuzione di Di Meola e Palmesano gioca con la musica classica e melodie accattivanti, tutta in acustico. L'interplay tra chitarra e piano dominerà del resto buona parte dei successivi brani.

 

"Io sono di New York ma i miei nonni vengono da vicino Napoli" afferma compiaciuto Al in un comprensibile italiano, e nella brave pausa che prende per accordare con calma la sua chitarra risponde divertito "...e aspetta 'nu poco" ad uno spettatore che gli chiede di riprendere a suonare. La simpatia del pubblico è dalla sua parte. Il musicista è nato a Jersey City nel 1954, ha suonato col gotha della musica jazz e latina, come Chick Corea, Steve Gadd, Jaco Pastorius, Mingo Lewis e al fianco di Paco De Lucia e John McLaughlin, con cui ha forma to un trio di fama mondiale.

 

Passando alla chitarra MIDI Godin, e usando un suono di sitar, Di Meola  esegue un brano dalla atmosfera tipicamente indiana, stilisticamente vicino alle contaminazioni tra jazz, musica indiana e musica colta operata dagli Oregon sin dai primi anni '70. Il successivo brano "Beyoind the Mirage", originariamente composto per la reunion del '97 del trio De Lucia, Di Meola, McLaughlin, e poi ri-registrato nel '98 nel fortunato disco "Infinite Desire", è uno dei punti più alti del concerto, insieme alla esecuzione del "Double Concerto" di Astor Piazzolla, "l'artista che più mi ha influenzato negli ultimi dieci anni", racconta Di Meola "e a cui sono stato umanamente molto legato prima della sua scomparsa". Il "Double Concerto" è qui eseguito con formazione ridotta, ma con risultati assolutamente analoghi alle intenzioni sinfoniche dell'autore. Eccellente la resa dinamica e la pulizia della esecuzione, dai pianissimo alle parti più aggressive e magniloquenti.

 

Il concerto prosegue tra spumeggianti assolo di percussioni e batteria, che rivelano le fantasiose capacità poliritmiche e lo stile multietnico del percussionista Gumbi Ortiz e del batterista Ernie Adams, brani di puro virtuosismo e grande varietà stilistica, dal classico al flamenco, dal jazz elettrico al samba, tali da non rendere mai noioso neanche un istante del concerto. 

 

Il Teano Jazz Festival è ormai uno dei grandi appuntamenti jazzistici italiani e ha riunito in questo breve cartellone alcuni dei migliori nomi del jazz internazionale. E' un festival da supportare e seguire in ogni modo, sia da parte del pubblico che dalle istituzioni, perchè inserisce la nostra provincia nel circuito dei grandi eventi jazz europei.

Da sinistra: il  pianista argentino Mario Parmisano, il percussionista Gumbi Ortiz, Al Di Meola, e il batterista Ernie Adams

 

 

 

 

 

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