Sergio Solli, 33 anni di film e commedie

Intervista esclusiva effettuata al Festival Nazionale del Varietà, Caiazzo (CE)

di Giuseppe Sangiovanni


Caiazzo, 8 Agosto 2003. In occasione dell’anteprima del Festival Nazionale del Varietà, svoltosi a Caiazzo nei giorni scorsi, abbiamo incontrato Sergio Solli, impegnato con la compagnia di teatro, nella commedia comica , “A che servono questi quattrini”, di Armando Curcio, messa in scena nel 1939 da Eduardo e Peppino De Filippo.

Solli, napoletano doc, maschera eduardiana, baffetti sottili, sguardo magnetico, faccia da duro, maglietta e pantaloni rosso fiammante. Curriculum straordinario, il suo: oltre cinquanta i film girati, tante commedie, fiction e spettacoli offerti in 33 anni di onorata carriera, tra cui spiccano: dieci anni nella Compagnia di Eduardo De Filippo, protagonista di tutti i film di Luciano De Crescenzo, due film con Massimo Troisi, tra cui “No grazie il caffè mi rende nervoso” e “Il Postino”, due con Pasquale Festa Campanile, e Lina Wertmuller, reduce dal successo nella fortunata serie televisiva, in onda nei mesi scorsi su Canale 5, “Anni Cinquanta e Anni Sessanta”. Un Oscar “rifiutato”.

Come comincia la tua storia?

“Sono nato e vissuto fino a 26 anni a Napoli, in Via dei Mille: una vita normale, la mia, ho fatto per dieci anni il parrucchiere, avevo un mio negozio, che mi dava buone soddisfazioni, mai avrei pensato che avrei poi fatto l’attore.

La svolta nel 1970, conoscevo Bruno Garofalo, scenografo della Compagnia del “maestro”, che spesso mi parlava di Eduardo, raccontandomi particolari inediti. Un giorno mi dice “ Sergio, hai l’opportunità di fare un provino, Eduardo cerca un attore per sostituire Luca (il figlio), che deve partire militare, vieni”.

Sei andato senza pensarci nemmeno una volta?

No, sono rimasto completamente imbalsamato, rifiutando la proposta- accettata poi dopo le continue insistenze di Bruno.

Arriva il d-day, l’emozione di incontrare il grande Eduardo è tanta, il mio cuore in fibrillazione: male, male torno a far il parrucchiere- il ricorrente pensiero che frulla vorticoso nella mia mente.

Giovanotto cosa sa fare?- domanda il maestro: il parrucchiere, la sibillina e irriverente mia risposta.

Una due, battute e arrivederci. Anzi addio.

Non sarà così, qualche giorno dopo mi telefona Garofalo, per dirmi che il posto di Luca è mio, il San Ferdinando mi aspetta, crederò a lungo ad uno scherzo: era il 9 novembre del 1970, comincia per me la grande avventura con il grande Eduardo, che mi ha diretto per dieci anni, fino al 1980. Un uomo eccezionale, che ha dato la vita per il teatro.

Con lui ho interpretato, 14 delle 16 commedie registrate per la televisione. Devo tanto a lui.

Cinema, teatro, televisione, cosa prediligi?

Mi piace fare tutto, ma preferisco il cinema, che rimane sempre fruibile.

Rimpianti?

Alcuni anni fa, stavo per girare un film con Luciano De Crescenzo, contemporaneamente un giovane e sconosciuto regista mi propose di fare un film con lui, pretendendo però la partecipazione esclusiva: scelsi di girare con il noto De Crescenzo, chiunque avrebbe fatto lo stesso. Il regista anonimo era Giuseppe Tornatore, il titolo del film “Nuovo Cinema Paradiso”. Incredibile ma vero!

Ultimi lavori, programmi?

Il film “Certi bambini”, che parteciperà al Festival di Berlino, due episodi di una fiction di Massimo Ghini, ho appena curato la direzione artistica di Giffoni Prosa, a settembre l’uscita del film “Pater familias”, candidato al David di Donatello 2004, come attore non protagonista.

Un sogno nel cassetto?

Avere una nomination al David di Donatello- il sogno di Sergio Solli, il “figlio” di Eduardo, che con grande umiltà e tanta bravura seduce da anni milioni di spettatori, artista eclettico, di teatro, cinema e televisione , un attore forza 10, che come Eduardo dice “Fuitevenne ra Napul”, per dire della pochezza di mezzi a disposizione di una città, che non offre nulla per emergere artisticamente.

Come dare torto all’ex parrucchiere di Via dei Mille, con il “permanente” rimpianto “sulla” testa di avere rifiutato il Paradiso di Tornatore!

 

Giuseppe Sangiovanni

Giornalista Free lance

Produzione Videofotoservizi

Infoline:3383322917

 

Sergio Solli: “Dissi No a Tornatore e all'Oscar”. L’attore napoletano rifiutò l’offerta dell’allora sconosciuto regista siculo che poi avrebbe vinto l’Oscar con Nuovo Cinema Paradiso

 

 

 

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