Settembre al Botteghino: concerto dei Nomadi

Botteghino (CE) - 27 Agosto 2003

articolo e foto di Luigi Bove


Grande folla di fans di tutte le età e di varie generazioni al concerto dei Nomadi tenutosi nell’ambito del “Settembre al Botteghino”. La band emiliana ha rispolverato i suoi 40 anni di carriera e di successi, nei quali ha inciso più di 230 canzoni.

I Nomadi hanno riproposto le loro canzoni significative, importanti per aver saputo rappresentare i caratteri e le vicende del lungo loro periodo di vita: “Noi non ci saremo”, “ Dio è morto”, “ Io Vagabondo”, "Il re è nudo", "Auschwitz" e “"Canzone per un'amica"; accanto a questi classici hanno proposto anche le canzoni del nuovo corso, dopo la morte del grande Augusto Daolio, e cioè: la bella "La vita che seduce", che i Nomadi riprendono più volte, in quanto il pubblico non smette di intonarla, "Amore che prendi, amore che dai" (cantata dal bassista Massimo Vecchi), "Sangue al cuore", "Il fiore nero" e le commoventi "Un pugno di sabbia" e "Ti lascio una canzone - Goodbye".

Fino a quando non si assiste ad un concerto dei Nomadi non si può capire perché, dopo tutto questo tempo, siano ancora sulla breccia.
Guardando ed ascoltando la loro performance live, ti rendi conto che sono probabilmente un caso unico in Italia: hanno un rapporto splendido con i fans, ci parlano spesso durante l'esibizione, sono VICINI a loro. Il pubblico è sicuramente uno dei loro punti di forza. Ma non solo: il merito è anche di una formazione grandiosa, con un sound compatto, grintoso, energico, rock, ma in grado anche di donare emozioni più soffuse grazie a momenti d'atmosfera o intrisi di sonorità folk.
La musica della band di "Mastro" Beppe Carletti è caratterizzata da belle canzoni, vecchie e nuove, tutte a comporre un mosaico in cui nessun pezzo sta male con gli altri.
L'anima di Augusto Daolio, storico vocalist del gruppo, è sempre presente, e rivive in Danilo Sacco, il bravo cantante che lo ha sostituito nel 1994.
Gli altri membri, Cico Falzone alla chitarra, Massimo Vecchi al basso (che canta anche alcuni brani), Daniele Campani alla batteria e Sergio Reggioli alla chitarra, batteria elettronica, percussioni e violino, sono seguiti dal “vecchio” Beppe Carletti immerso tra le sue tastiere, lui unico membro fondatore del gruppo, tra tutti quelli rimasti, che ha vissuto tutti i 40 anni di vita dei Nomadi con le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre supportato dall’immenso amore dei fans che non li hanno mai abbandonati, ma anzi si sono rinnovati e aggiunti con le nuove generazioni.

I Nomadi - Foto L. Bove

 

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