Terra di Lavoro al RiardoBorgoFestival

Riardo (CE) - 4 Luglio 2004

Comunicato stampa di Anna Giordano


Terra di Lavoro al RiardoBorgoFestival

Non solo musica. Il RiardoBorgoFestival va oltre la musica e dedica una serata a Terra di Lavoro. Né prosa né musica, ma il profumo di Terra di Lavoro attraverso la sua storia e la sua gente. Una serata culturale che il direttore artistico del RiardoBorgoFestival, Ivano Caiazza, ha messo in cartellone, facendo violenza al cliché dei canori Festivals ma non alla cultura degli storici Festivals e tanto meno alle attese del pubblico. A fare da protagonista questa volta non un musicista o un attore o addirittura un’orchestra, quella de I Solisti Partenopei, che con Caiazza curano il Festival, ma un intero territorio con la sua gente: Terra di Lavoro, che è storia, arte, musica, costume, tradizioni, religiosità, vita.

Un castello a fare da scenario con la sua sagoma longobarda. Un castello a raccontare la storia di Terra di Lavoro. Di questa storia si parlerà domenica 4 luglio, con inizio alle ore 21,00, sulle righe di un libro scritto per celebrare i cinquant’anni dall’insediamento del primo Consiglio provinciale della provincia di Caserta dopo il ripristino del capoluogo.

“Terra di Lavoro”, Guida editore, Napoli, 2003. Un libro composito, sicuramente ponderoso, perché è scrittura, immagini e documenti, un libro che con il tempo acquisterà sempre più valore, perché fotografa in diretta i 104 Comuni della provincia di Caserta. Per questo il sindaco di Riardo, Angelo Izzo, ha invitato per l’occasione tutti i sindaci della provincia, che si auspica aderiranno all’invito e parteciperanno all’incontro. Un’occasione per leggere la propria storia e anche per dibattere sugli attuali problemi del territorio.

Il libro ha già avuto il suo battesimo, ma in sordina (si fa per dire!). Ideato e scritto in previsione della visita a Caserta del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e signora Franca proprio in occasione del cinquantenario della ricostituzione della Provincia, visita che è avvenuta l’8 dicembre dello scorso anno, è stato stampato in anteprima in numero di tre copie, donate privatamente agli illustri ospiti. Un libro che è nella biblioteca del Quirinale a rappresentare Terra di Lavoro. La presentazione ufficiale, fuori sordina, è avvenuta successivamente, nella sala consiliare della Provincia.

Felice l’intuizione di Ivano Caiazza e del sindaco Izzo di organizzare per questo libro la terza sortita, con un’uscita fuori campo, all’interno di un Festival, cioè di un momento squisitamente pubblico, in un’agorà sotto le stelle, dove con la gente che puntualmente segue gli spettacoli, si ritroveranno i primi cittadini dei 104 Comuni della provincia di Caserta. A fare da agorà la bella cavea ricavata ai piedi delle ponderose mura del castello longobardo, testimone della storia vetusta di Terra Leboriae, come si chiamava nel medioevo. Il libro, che si apre con la significativa presentazione del presidente Ventre e che sarà introdotto dal giornalista Lorenzo Conte, consta di tre parti fondamentali: la prima storica scritta da Anna Giordano che fa chiarezza su Terra Leboriae, la seconda sociologica scritta da Marcello Natale e la terza antropologica scritta da Adriana Caprio. Seguono altre sezioni altrettanto interessanti fino alle ultime che hanno carattere documentario, quali le 104 schede che danno l’esatta e attuale situazione dei singoli 104 Comuni (abitanti, estensione, scuole, parrocchie, musei, cinema, verde etc). Interessante è anche l’appendice nella quale sono riportati tutti i presidenti che si sono avvicendati nel corso dei cinquant’anni, le Giunte e i Consigli provinciali. L’aggiornamento va oltre il 2004, vale a dire fino al 2005, quando i quadri provinciali muteranno in seguito alle nuove elezioni. Molto interessanti sono le cartoline d’epoca della preziosa raccolta Caprio, messe a disposizione dalla famiglia, riguardanti nell’ordine tutti i Comuni della provincia con un excursus commentato.

Un libro di casa nostra che ci fa inorgoglire come Leborini, noi abitanti di Terra Leboriae, ma anche un utile strumento di consultazione che con il tempo diventerà sempre più prezioso.

 

 

 

 

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