| Terra di Lavoro al RiardoBorgoFestival Non solo musica. Il RiardoBorgoFestival va oltre la musica e
            dedica una serata a Terra di Lavoro. Né prosa né musica, ma il
            profumo di Terra di Lavoro attraverso la sua storia e la sua gente.
            Una serata culturale che il direttore artistico del
            RiardoBorgoFestival, Ivano Caiazza, ha messo in cartellone, facendo
            violenza al cliché dei canori Festivals ma non alla cultura degli
            storici Festivals e tanto meno alle attese del pubblico. A fare da
            protagonista questa volta non un musicista o un attore o addirittura
            un’orchestra, quella de I Solisti Partenopei, che con Caiazza
            curano il Festival, ma un intero territorio con la sua gente: Terra
            di Lavoro, che è storia, arte, musica, costume, tradizioni,
            religiosità, vita. Un castello a fare da scenario con la sua sagoma longobarda. Un
            castello a raccontare la storia di Terra di Lavoro. Di questa storia
            si parlerà domenica 4 luglio, con inizio alle ore 21,00,
            sulle righe di un libro scritto per celebrare i cinquant’anni dall’insediamento
            del primo Consiglio provinciale della provincia di Caserta dopo il
            ripristino del capoluogo. “Terra di Lavoro”, Guida editore, Napoli, 2003. Un libro
            composito, sicuramente ponderoso, perché è scrittura, immagini e
            documenti, un libro che con il tempo acquisterà sempre più valore,
            perché fotografa in diretta i 104 Comuni della provincia di
            Caserta. Per questo il sindaco di Riardo, Angelo Izzo, ha invitato
            per l’occasione tutti i sindaci della provincia, che si auspica
            aderiranno all’invito e parteciperanno all’incontro. Un’occasione
            per leggere la propria storia e anche per dibattere sugli attuali
            problemi del territorio. Il libro ha già avuto il suo battesimo, ma in sordina (si fa per
            dire!). Ideato e scritto in previsione della visita a Caserta del
            presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e signora Franca
            proprio in occasione del cinquantenario della ricostituzione della
            Provincia, visita che è avvenuta l’8 dicembre dello scorso anno,
            è stato stampato in anteprima in numero di tre copie, donate
            privatamente agli illustri ospiti. Un libro che è nella biblioteca
            del Quirinale a rappresentare Terra di Lavoro. La presentazione
            ufficiale, fuori sordina, è avvenuta successivamente, nella sala
            consiliare della Provincia. Felice l’intuizione di Ivano Caiazza e del sindaco Izzo di
            organizzare per questo libro la terza sortita, con un’uscita fuori
            campo, all’interno di un Festival, cioè di un momento
            squisitamente pubblico, in un’agorà sotto le stelle, dove con la
            gente che puntualmente segue gli spettacoli, si ritroveranno i primi
            cittadini dei 104 Comuni della provincia di Caserta. A fare da
            agorà la bella cavea ricavata ai piedi delle ponderose mura del
            castello longobardo, testimone della storia vetusta di Terra
            Leboriae, come si chiamava nel medioevo. Il libro, che si apre con
            la significativa presentazione del presidente Ventre e che sarà
            introdotto dal giornalista Lorenzo Conte, consta di tre parti
            fondamentali: la prima storica scritta da Anna Giordano che fa
            chiarezza su Terra Leboriae, la seconda sociologica scritta da
            Marcello Natale e la terza antropologica scritta da Adriana Caprio.
            Seguono altre sezioni altrettanto interessanti fino alle ultime che
            hanno carattere documentario, quali le 104 schede che danno l’esatta
            e attuale situazione dei singoli 104 Comuni (abitanti, estensione,
            scuole, parrocchie, musei, cinema, verde etc). Interessante è anche
            l’appendice nella quale sono riportati tutti i presidenti che si
            sono avvicendati nel corso dei cinquant’anni, le Giunte e i
            Consigli provinciali. L’aggiornamento va oltre il 2004, vale a
            dire fino al 2005, quando i quadri provinciali muteranno in seguito
            alle nuove elezioni. Molto interessanti sono le cartoline d’epoca
            della preziosa raccolta Caprio, messe a disposizione dalla famiglia,
            riguardanti nell’ordine tutti i Comuni della provincia con un
            excursus commentato. Un libro di casa nostra che ci fa inorgoglire come Leborini, noi
            abitanti di Terra Leboriae, ma anche un utile strumento di
            consultazione che con il tempo diventerà sempre più prezioso. |  |