Tullio Pizzorno in concerto

S. Michele (Ce) - 2 Luglio 2004

Articolo di Pia Di Donato, foto di Massimo Amato


Una importante realtà “parallela” casertana della quale finora ci siamo troppo poco interessati è quella delle organizzazioni, onlus o di puro volontariato, che si occupano delle persone in difficoltà. Il concerto di Tullio Pizzorno, oltre ad essere un’occasione unica per poterlo ascoltare, è stata l’occasione per dare visibilità a due di queste realtà: è stato l’evento finale dell’anno sociale di “Mondotondo Onlus”, associazione no profit per il progetto di costruzione, nella Repubblica Democratica del Congo, del "Centre Polyvalent de Developement de Butembo" e si è svolto nel capiente teatro della fondazione "Leo Amici", in località San Michele s Caserta, che si occupa di recuperare giovani in difficoltà.

 

Ma passiamo al concerto, bellissimo e con un organico davvero atipico. Ho avuto il piacere di conoscere Tullio Pizzorno fin dall’inizio del suo percorso musicale quando, insieme ai miei fratelli, faceva le famose “prove” nella scantinato di casa nostra con i loro primi gruppi musicali.

Supportato da bravura tecnica e compositiva, sin dall’inizio il suo percorso ha rifuggito dalle scorciatoie e la capacità come autore musicale è cresciuta tanto da avere riconoscimenti in campo internazionale. Le canzoni che compone, alcune della quali ci ha proposto nel concerto, sono come piccoli racconti: puoi ascoltarli ad occhi chiusi ed ecco che la storia si anima. Arrangiamenti raffinati, la ricerca di particolari armonie e non comune attenzione al testo sono i suoi segni distintivi.

In particolare abbiamo ascoltato “Musica per lei” e “Di vista” - entrambi incisi da Mina- , “Piove che sembra novembre” - che considero il più lirico-, “Una come te con uno come me” - che ha la particolarità della divisione ritmica che si alterna tra 7/8 e 5/8. Un discorso a parte meritano due divertenti canzoni “Sull'autostrada” e “Brutte parole molto velate” , eseguito da solo con la chitarra: nella prima c’è proprio una seria di istantanee su un viaggio in autostrada mentre nella seconda c’è la divertente considerazione che “chissà perché le brutte parole, cambiate con giri di parole, non hanno lo stesso effetto dell’insulto iniziale”. Ho voluto citare solo questi brani ma vi assicuro che i rimanenti sono stati altre piccole chicche applaudite tutte, e a lungo, dal pubblico che riempiva oltre il possibile il teatro.

 

Tullio ha riscritto gli arrangiamenti dei brani per questa occasione particolare in quanto si è avvalso di due batteristi, “un esperimento che mi intrigava da un po'..” come ha detto. L’esperimento sembra ben riuscito in quanto la ritmica non ha affatto coperto gli altri strumenti ma ha dato un forza diversa a molti dei brani

I musicisti che lo hanno accompagnato durante il concerto sono Peter Ventrone, sax contralto, soprano e pianoforte, e Aldo Fucile e Gaetano Quarcio, alle batterie. Ottimi musicisti, e suoi "compagni di viaggio" da molti anni.

 

 

 

foto di Massimo Amato

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