Leuciana Festival: Concerto di James Taylor

S. Leucio (CE) - 9 luglio 2004

Articolo e foto di Francesco Del Prete


Belvedere di S. Leucio, 9 Luglio.

Che concerto ragazzi! Si, è questa la prima cosa che mi viene in mente dopo aver ascoltato ieri sera, nel cortile del Belvedere di San Leucio, la meravigliosa performance di James Taylor.

Quando ha cominciato a cantare “Don't let me be lonely tonight” ho capito di avere avuto la fortuna di assistere ad un evento unico. Diverse cose mi hanno stupito: JT è un artista che potremmo definire transgenerazionale (un po’ come Claudio Baglioni). La platea stracolma, infatti, era composta da arzilli cinquantenni che cantavano a memoria “Carolina in my mind”, ma anche da quarantenni e trentenni fino ad arrivare a una nutrita presenza di giovanissimi che duettavano con l’artista di Boston.

 

Altra cosa stupenda è stata l’acustica: sarà stata la magia del posto, sarà stata l’abilità dei tecnici, sarà stata l’eccezionale bravura dei musicisti (il chitarrista Michael Landau, il batterista Harvey Mason, il bassista Jimmy Johnson, la violinista Andrea Zonn e il tastierista Larry Goldings), ma è sembrato di assistere ad una performance unplugged dove la musica l’ha fatta da padrona con suoni sempre chiari, caldi e puliti (tranquilli non sono Michele l’intenditore di whisky!). E che dire della voce di JT? Chi ha la fortuna di poter assistere ad un suo concerto si rende conto che tra un suo disco ed una sua performance dal vivo c’è ben poca differenza: l’interpretazione è quella di un cantautore, di chi sente ciò che ha composto e lo fa in maniera del tutto naturale e spontanea e la tecnica è quella di un artista che può contare su un mezzo vocale che non soffre di incertezze o sbavature. Il gruppo poi sorregge la voce di James come se sul palco ci fosse una sola anima in diversi suoni.

 

Il tempo è davvero volato ieri sera ascoltando le note di “October Road”, “Sweet Baby James”,”Mexico”, “Steamroller blues” e “Fire and rain”, che ha chiuso la prima parte dello spettacolo. E poi ancora “Walking man”, “Only one” “Your smiling face” e “Traffic Jam”, fino ad arrivare, sempre accompagnate dal coro del pubblico, a ”Shower the people”, “Copperline”, “Secret of life”, “Up on the roof”, “Shed a little light” ed al classico senza tempo “You've got a friend”, scritto dalla sua ex compagna Carol King.

Il concerto non poteva concludersi senza i dovuti bis: tre in tutto, anche se sono sembrati addirittura pochi considerando il calore del pubblico. Stupenda e commovente in particolare “You can close your eyes” dedicata da Taylor alla figlia.

 

Simpatico poi il finale: James è quasi sceso tra la gente che lo acclamava, ha stretto mani, autografato dischi (dico dischi in vinile non Cd!), ha ricambiato sorrisi con la semplicità del suo aspetto, del suo abbigliamento, del suo viso da amico (you’ve got a friend!), da uomo della porta accanto. Le foto seguenti ne sono una testimonianza.

 

 

(Cartellone della manifestazione)

 

 

 

 

 

 

 

 

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