Leuciana Festival: concerto di Claudio Baglioni

S. Leucio (CE) - 26 Luglio 2004

Articolo e foto di Franco Del Prete 


S. Leucio, 26 Luglio 2004. Caserta ama Claudio Baglioni: si potrebbero organizzare altri dieci concerti in città e per il cantautore romano si registrerebbe, ne sono sicuro, sempre il tutto esaurito. La dimostrazione di quanto dico l’hanno data le persone che hanno avuto la fortuna di essere all’interno del cortile del Belvedere di San Leucio di fronte a Claudio (per i fans basta solo il nome) e i tanti, tantissimi che sebbene disposti, e già da tempo, a pagare 45 euro di biglietto, sono rimaste fuori: anche loro, e per tutta la durata del concerto, hanno cantato ed inneggiato al loro idolo e nulla importava se di fronte avevano solo un muro e qualche bagliore di luce, tanto, per dirla con Baglioni, immaginavano tutto!!

Il cantastorie di Montesacro, dal canto suo, ha saputo ringraziare al meglio il pubblico di Caserta non solo a parole, ma anche con i fatti: il neo architetto (Claudio si è laureato pochi giorni fa) non si è certo risparmiato, ha cantato e ballato per quasi tre ore (altro che Micheal Bublè, surclassato anche come presenze) regalando una grande performance. E forse quell’energia in più Claudio l’ha trovata proprio nel calore del pubblico e in quel pizzico di rabbia, nata nel non vedere i fans più appassionati (si riconoscevano a distanza, ve lo assicuro!) nelle prime file, occupate da altri. E in effetti pare che la polemica, prima del concerto, ci sia stata e anche piuttosto pesante, polemica ripresa poi in concerto da qualche frasetta detta dallo stesso Baglioni. Qualche ben informato dice anche che si è rischiato addirittura l’annullamento della data, ma fortunatamente il buonsenso ha prevalso e Claudio non si è fatto fermare neanche dal piccolo black out nel bel mezzo del concerto, né dalla pioggia incessante che il pomeriggio del 26 luglio ha fatto lavorare non poco i bravissimi e volenterossissimi tecnici (calorosamente ringraziati dallo stesso Baglioni).

Nonostante tutto, dunque, il concerto si è fatto e la musica di Baglioni è tornata a fare innamorare, sognare e…. Oddio, anche io stavo per essere risucchiato dal vortice del giornalismo baglionistico e stavo per essere preso dalla smania di scrivere frasi del tipo “chi non si è mai innamorato immaginando o cantando una canzone di Claudio Baglioni, magari in riva al mare, di sera, con la ragazza che hai sempre desiderato, restando abbracciati sulla battigia e…”.

…”Svegliati Francesco! ecchepalle! parliamo di musica!” E allora: intanto i concerti di Cercando tour, come spiega Baglioni in una nota, hanno anche una valenza culturale. Il cantautore, infatti, ha dichiarato: <<Cercando vuole raccogliere la bellezza in alcuni dei luoghi più ricchi di storia e fascino del nostro paese, per provare a 'piantarne i semi' nei terreni abbandonati di quelle aree dismesse che, come ferite ancora aperte, segnano la pelle delle nostre città. Recuperare e riqualificare questi spazi - aggiunge il cantautore romano - significa anche recuperare e riqualificare la comunità che vive quegli spazi. Perchè lo spazio non si limita a parlare di noi, ma parla anche a noi. Lo spazio è capace di raccontare il passato, ma è anche in grado di suggerire un modo nuovo di guardare le cose: una nuova prospettiva>>.

Baglioni ha aperto il concerto con Strada Facendo, e dopo poco alla sua chitarra si sono aggiunte quelle degli altri musicisti, tutti polistrumentisti e, manco a farlo apposta, bravissimi. A proposito, citiamoli: cominciamo dal fedelissimo Paolo Gianolio che era alle chitarre e al quale era affidata la direzione artistica; John Giblin al basso e contrabbasso; Gavin Harrison alla batteria; Roberto Pagani al piano e alle tastiere; Pio Spiriti alle chitarre, al violino, alla fisarmonica e a qualsiasi altro strumento esistente, presente, passato o ancora da inventare! (grrr! che invidia!).

Il concerto è proseguito con Io sono qui e Amori in corso, scorrendo poi via piacevolmente tra canzoni, vecchie, nuove, vecchissime e nuovissime del suo ormai sconfinato repertorio: Mai più come te, Cuore d’aliante, Avrai, Ancora la pioggia cadrà, Mal d’universo, Un mondo a forma di te, Quante volte, Notti, Via, Serenata in sol, Grand’uomo, Con tutto l’amore che posso, Sono io, Fotografie e persino la bellissima e sconosciuta ai non appassionati Gagarin (un po’ rovinata, secondo il mio modesto parere, dal nuovo arrangiamento).

Prima di continuare con la musica vorrei fare un appunto: un po’ di educazione tra il pubblico non guasterebbe visto che, appassionati a parte, durante il concerto c’era un continuo chiacchiericcio (anche delle hostess!!) ed un continuo viavai tra i corridoi che disturbavano non poco chi aveva speso fior di quattrini per poter assistere al concerto del loro idolo.

Anche per questo e per espletare il mio dovere di fotoreporter verso la fine del concerto mi sono avvicinato al palco… d’improvviso non c’era più il fastidioso viavai e non c’erano più le chiacchiere annoiate di chi evidentemente non aveva interesse alcuno per il concerto e mi sono trovato circondato dai fans più scalmanati…ecco che Claudio comincia un lungo medley delle sue canzoni storiche (Piccolo grande amore dove prende in giro il pubblico giurando su un non meglio specificato Arturo, Amore bello, E tu, Sabato pomeriggio, Solo, E tu come stai), intorno a me era tutto un tripudio di gente che cantava a memoria tenendosi per mano, di ragazzi innamorati che si baciavano (dov’era la mia lei!!!?... o mamma il baglionismo si sta impossessando di me!) e accendini che illuminavano come stelle la platea entusiasta (non c’è niente da fare, sono queste le canzoni più amate!).

Dopo tre ore di musica non rimaneva che il tempo per i canonici bis, cantati, anche quelli, a squarcia gola dal pubblico e quindi ecco Noi No, Mille giorni di te e di me, La vita è adesso.

Giudizio sul concerto? Bello, molto bello. Sono passate tre ore e non me ne sono neanche accorto.

E il pubblico? Colorato e vivace quello degli appassionati, maleducato quello che si trovava al concerto solo perché non aveva altro da fare.

P.S.

In un mio precedente articolo su James Taylor avevo suscitato le perplessità di un mio amico, Gino, grande cantautore casertano, riguardo l’accostamento del cantante statunitense a Baglioni, entrambi, secondo me, transgenerazionali (si potrà poi dire?). Ebbene non posso che confermare quanto da me già scritto: l’altra sera c’era gente di tutte le età, e quando dico tutte le età le intendo veramente tutte.

(Cartellone completo del Leuciana Festival)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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