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            Caserta Vecchia (CE) - 5 Agosto 2004. “Teatro Incanto”, questo
            il titolo dello spettacolo ideato e musicato dal maestro Antonio
            Sinagra e portato, nell’ambito del Leuciana Festival, il 14 luglio
            al Chiostro dell'Annunziata di Capua, il 17 a Caiazzo ed il 9 Agosto
            al meraviglioso Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere; e
            poi, nell’ambito di Festa al Borgo, sul palco allestito al
            castello di Caserta Vecchia il 3, il 4 ed il 5 agosto. Già che mi
            trovo mi piace ricordare che lo stesso Sinagra ha diretto lo
            spettacolo "Edoardo e il re", con Edoardo Bennato, andato
            in scena il 29 luglio.
             L’autore ha giocato con il titolo dello spettacolo che può
            essere letto in diversi modi: Teatro Incanto come teatro che incanta
            e che affascina, ma anche teatro in canto, come progetto che
            vuole portare la musica nella prosa o, per meglio dire, la prosa
            nella musica. Ed è proprio questo l’intento di Sinagra: musicare
            e commentare alcuni dei brani dei più grandi autori del teatro
            napoletano (tra gli altri, Viviani e Totò) alternandoli ad altri
            recitati. 
            Ottime le musiche, scritte ed arrangiate dal Maestro, con
            influenze jazz, soul, reggae. 
            Bravissimi i musicisti, a cominciare dall’arcinoto Marco
            Zurzolo al sassofono, Pasquale De Angelis al basso, Gianluca Mirra
            alla batteria ed alle percussioni, Ciro Cascino alle tastiere e lo
            stesso Antonio Sinagra al pianoforte. 
            Gli attori, dal canto loro, hanno saputo ben interpretare i brani
            a volte comici, a volte tragici, a volte grotteschi scelti dall’autore.
            Gran belle voci quelle di Lalla Esposito e di Franco Castiglia.
            Tonino Taiuti, grande caratterista, invece, ha saputo, spalleggiato
            dalla stessa Esposito, coinvolgere gli spettatori destando momenti
            di autentica ilarità. 
            Una menzione speciale meritano anche i tecnici senza il lavoro
            dei quali la serata del 5 agosto a Caserta Vecchia non sarebbe stata
            possibile a causa del maltempo. 
            In conclusione, dovendo dare un giudizio sullo spettacolo, posso
            sicuramente dire che è risultato piacevole sebbene di difficile
            comprensione per chi non conosce bene il vernacolo napoletano. Solo
            un dubbio (che non è venuto soltanto a chi scrive): qual è il filo
            conduttore, se c’è, dell’intero spettacolo? …E anche un'altra
            cosa non mi spiego…perché tante repliche? Ma questa è un’altra
            storia.
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