Al Modì: l’altra faccia del jazz
      Caserta – Gennaio 2005
      Comunicato stampa  | 
   
  
    
      
        
          
             
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 Caserta. Ogni mercoledì sera al Modì è di scena l’altra faccia del jazz, quella 
 delle jam session. Il jazz eretico, il jazz delle serrande socchiuse e delle 
 insegne spente, il jazz senza giacca e cravatta. Ogni session, un punto 
 interrogativo, una promessa di swing o di blues. Un paio di brani eseguiti da 
 Gianni D’Argenzio al sax, Andrea Giuntini al piano, Enzo Gnesutta al basso e 
 Antonio Silvestri alla batteria, e inizia il balletto di fiati, chitarre e 
 percussioni che si avvicendano in improvvisazioni e standards, sperimentando 
 dal vivo e senza rete. C’è il solista affermato e lo sconosciuto: la jam è una 
 porta aperta a tutti, e la ricompensa non è il denaro, ma il piacere di suonare 
 insieme. Nel solo mese di dicembre al locale di Paolo Mazzarella e Giuliano 
 Feola si sono esibiti artisti di spessore, casertani e non: Nicoletta Abbate 
 (voce), Doralisa Barletta (voce), Umberto Casella (chitarra), Pietro Condorelli 
 (chitarra e basso), Paola D’Andrea (voce), Gabriella D’Angelo (voce), Peppe D’Argenzio 
 (sax tenore), Gigi De Vito (chitarra), Enzo Faraldo (contrabbasso), Giampaolo 
 Feola (batteria), Gianmaria Giglio (chitarra), Ferdinando Ghidelli (chitarra), 
 Lino Giannone (percussioni), Valentina Gnesutta (voce), Ciro Imperato (basso), 
 Felice Imperato (chitarra), Paolo Labiase (chitarra), Tony Laudadio (sax 
 tenore), Gianluca Leoni (basso elettrico), Carmine Migliore (chitarra), Davide 
 Moscatiello (batteria), Raffaele Natale (batteria), Lello Nicchio (batteria), 
 Peppe Nubifero (batteria), Amerigo Pota (tromba), Peppe Rienzo (voce), Gianni 
 Taglialatela (sax baritono) e Fabio Tommasone (piano)… per citarne solo alcuni. 
 E il popolo delle session? Indefinito e indefinibile, come il jazz. C’è il 
 musicista alle prime armi che ascolta, rapito, i “grandi” e non trova il 
 coraggio di proporsi. C’è chi parla con gli amici, chi sonnecchia durante le 
 ballads, chi beve birra a fiumi, chiscandisce il tempo battendo i piedi e chi 
 prova a rimorchiare sulle note di “Garota de Ipanema”. Insomma, per chi non può 
 fare a meno della musica nera o per chi pensa di poterla amare è un 
 appuntamento da non perdere: ogni mercoledì, da mezzanotte all’alba, a Caserta, 
 in via Tanucci, 35. Basterà scendere le scale del Modì per vivere le atmosfere 
 dei jazz club di New Orleans e di Chicago. Pochi gradini per immergersi in 
 storie di musica che aspettano solo di essere raccontate.  | 
          
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