I martedì dell’Architempo: Roberto Solofria in “Il Macero”

Capua – 24 Gennaio 2005

Articolo e foto di Pia Di Donato


Capua, 24 Gennaio. Si è aperta con l’atto unico “Il macero” di Roberto Solofria la rassegna, curata dall’Associazione Culturale Architempo e dalla Libreria Guida di Capua, dei “Martedì dell’Architempo”. Un nuovo impegno che rafforza anche il legame della libreria capuana con il Teatro Ricciardi nella proposizione di attività culturali e di artisti con un’apertura a 360° verso le varie espressioni artistiche.
Lo spettacolo “Il Macero”, scritto, diretto e interpretato da Roberto Solofria, è la trasposizione teatrale di alcuni passi del controverso romanzo “Sandokan – storia di camorra” di Nanni Balestrino (ed. Einaudi)
Il tono di vibrata denuncia dello scrittore milanese, con nomi e descrizione puntuale di fatti e situazioni, è rimasto alto anche se Solofria, evitando di essere un mero ripetitore, si è concentrato su singoli personaggi, sul loro disagio di vivere in una situazione di degrado, sulla disperazione che porta anche ad emigrare e disconoscere le proprie radici. Ma è anche una disperazione che non mortifica i sentimenti, che si ribella all’indifferenza e che chiede dignità.
Ci si potrebbe domandare “a cosa serve mettere in scena uno spettacolo del genere?”, ovvero, ”cosa rimane dopo?”.
La risposta l’ha data Solofria stesso nel dopo-spettacolo: “Rifarei lo spettacolo dovunque, anche nei paesi più a rischio: è il mio lavoro”. Come a dire: ognuno faccia il suo, nel modo più onorevole, il silenzio sarebbe solo complicità.
 

Roberto Solofria

 

 

 

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