Conferenza Nao- Salvatore di Giacomo: percorsi di una poesia d’amore

Caserta – 19 Febbraio 2005

Articolo di Rossana Valenti


Sabato 19 febbraio, nell’Aula Magna dell’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “A. Manzoni” in via De Gasperi, l’Ing. Antonio Calabrese ha tenuto una conferenza sul tema “Salvatore di Giacomo: percorsi di una poesia d’amore”.
La Nuova Accademia Olimpia ha proposto questa volta ai suoi soci un argomento insolito, rispetto alle abituali tematiche.
Antonio calabrese, ingegnere, coltiva da molti anni la poesia in napoletano: ha pubblicato due raccolte di versi, Chiocciole, presso l’Editore Colonnese, nel 1989, e A piede scauze, con l’Editore Fausto Fiorentino, nel 1998.
Ma l’interesse di Antonio Calabrese verso la poesia in napoletano non si esaurisce nella sola produzione, estendendosi all’analisi degli aspetti lessicali, che connotano il suo mondo poetico.
La sua ricerca si apre anche all’individuazione di aspetti inesplorati e a volte insoliti nella biografia umana e poetica degli autori napoletani: ne ha dato prova nel corso della conferenza, articolata attorno a due ‘percorsi’, lungo i quali ha messo in rilievo la sintonia tra il mondo poetico di Giacomo e le vicende della sua vita, scandita dai sentimenti della gelosia, del dolore, del dubbio e dell’attesa, che ricorrono ciclicamente, al punto che lo stesso poeta li definisce, in una lettera a Elisa Avigliano, “omogenei all’antica e sempre uguale fiamma dell’amore”.
Accompagnando l’analisi con la recitazione di numerose poesie, Antonio Calabrese ha messo in rilevo che questa ciclicità di sentimenti, che ruotano attorno all’amore, è in sintonia con la ciclicità delle stagioni, che però non tornano sempre uguali, perché, come una spirale, conducono all’autunno e quindi al tramonto della vita. Al canto di un grillo notturno si rivolge, con struggente malinconia, il poeta, chiedendogli di accompagnare a casa “stu pover’ommo, stu core confuso, sti penziere scuntente”.
Scontento certamente non era il pubblico, che ha vivamente apprezzato la coerente scelta delle poesie proposte, la loro suggestione, la ricchezza degli spunti di riflessione offerti da un poeta tutt’altro che “lontano”.
 

Ing. Antonio Calabrese

 

 

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