Joe Coco & Michele Lotta: Scarlet Road, Performance Record, 2004

Recensione di Max Pieri


Joe Coco & Michele Lotta sono manipolatori versatili della materia grezza e maestri nel dare forma e magia alle arti. Da qualche tempo lavorano nel mondo musicale, senza per questo essere riconosciuti come fenomeni mediatici.
Joe Coco, italo-americano originario del New Jersey, ha oltre 30 album all’attivo. La sua lunga carriera inizia nel 1979 e affonda le radici nella matrice musicale folk, rock e blues degli anni ‘70. Due lauree in Belle Arti (egli stesso è docente universitario), pittore, attore, e prolifico songwriter (alcuni suoi brani sono stati interpretati da Barbra Streisand, Judy Collins e Glen Campbell), maestro della chitarra acustica e cantante dalla vocalità chiara e melismatica.
Il messinese Michele Lotta matura la sua esperienza nella stessa matrice musicale. Dj radiofonico e giornalista per varie testate (Il Blues, Musica Jazz, ecc.). Fotografo musicale riconosciuto in campo internazionale (Clickin’ the Blues, sua collezione fotografica, è inserita nell’archivio permanente della Rock And Roll Hall Of Fame di Cleveland, Ohio). Egli è, soprattutto, animatore del progetto King Biscuit Time, blues band con due album all’attivo, di cui è chitarrista e straordinario armonicista.
L’incontro fra questi due artisti dalle identità culturali così definite ha portato a maturazione un progetto di cui “Scarlet Road” è l’ultimo capitolo di una lunga serie. I dodici brani del disco mettono in luce una musica semplice e cristallina con un’impronta tipicamente seventies. Proprio questa “linearità” rappresenta il maggior pregio dell’album anche se il sound generale non rende pienamente merito alle diverse sfumature interpretative che contiene. Ad ogni modo non c’è bisogno dello stetoscopio per intercettare l’eclettismo e gli umori di brani come “Go Find America”, “Mama Told Me” o “Blue Dove” che chiamano in causa i toni confidenziali di James Taylor e alcuni paesaggi rarefatti ed onirici tracciati dal Tim Buckley meno prorompente. Le nerborute “Watch What You Wish For” e “Get Right With God”, si giovano della furente loquacità di Michele Lotta all’armonica, aprendo squarci verso un sanguigno e più secolare R’n’B. Le liriche, al contempo colloquiali e crude, sono attraversate da una passione sociale ora leggera ed ironica, ora quasi religiosa. Insomma, ecco ancora due uomini che, lontano dai riflettori del “music business” e nel paradosso della loro irriverenza alle vacue leggi dei grandi numeri, finiscono per essere anch’essi depositari della chiave dei sogni, ove incontrarsi senza le spoglie di fantasmi: “…You’ve been a ghost too long, now you’re a gipsy, living at high speed. You’re a wild child, out on the streets living out your dreams…”.
Il disco è stampato in America e reperibile su cdfreedom.com. Maggiori informazioni sono disponibili su  kingbiscuittime.it/joecoco.html 
 

Scarlet Road

 

Lotta e Coco - foto di Maria Stassi

 

 

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