Timbuctù club: seminario di Giovanni Imparato

S. Leucio (Ce) – 24 Novembre 2005

Articolo di Gemmita La Peruta


S. Leucio, 24 Novembre 2005. Come definire questo seminario di percussioni al Timbuctù Club? Piacevole. Come definire lo stesso Giovanni Imparato? Un uomo umile e innamorato del suo mestiere.
Dico umile, perché non ha ostentato nemmeno per un istante la fama che lo precede e ha trattato i presenti come “quattro amici al bar”, rispondendo con affabilità alla nostra avidità di domande. Dico innamorato, perché quando percuoteva i suoi bravi tamburi ci mostrava prima la sua passione per la Rumba, poi l’eccezionale bravura che estasiava occhi e orecchie. I presenti al seminario erano quasi tutti percussionisti ansiosi di carpire quanto più possibile da quella miniera di poliritmie afro-cubane, patrimonio culturale dei nostri fratelli neri. E proprio su questa eredità Giovanni ha interloquito, tra una dimostrazione e l’altra, spiegando quanto sia importante capire la cultura nera prima di avvicinarsi all’ascolto o all’esecuzione della Rumba. Egli ha iniziato a prendere nota su ognuno dei presenti, chiedendo il nostro nome e le domande che gli ponevamo per poter essere più esauriente possibile. Quindi, volta per volta, chiamava tutti e cercava di rispondere alle ansie che molti di noi avevano, scaturite dal fatto che suonare musica nera significa entrare prima nella “mentalità” africana e poi riuscire a conciliare le proprie origini con un contesto musicale diverso dal nostro “occidentale”. Giovanni ci ha informato sulla Rumba, musica di origine africana e collante delle popolazioni nere deportati nelle Americhe. Il musicista ha sottolineato l’aspetto religioso di queste sonorità, elencando le variazioni di questo genere in base ai diversi momenti della vita del “villaggio”, inteso come popolo che è stato diviso solo geograficamente, ma sempre unito dalle comuni radici tramandate a suon di tamburi. Il seminario quindi si è articolato con l’illustrazione delle origini storiche della musica afro-cubana e con le dimostrazioni live di ritmi nati quando gli uomini contemplavano ancora la bellezza del cielo stellato. Bando ai romanticismi di “tiemp bell ‘e ‘na vota”, il seminario di percussioni con Giovanni Imparato è stata una bella esperienza e soprattutto cercherò di applicare i suoi consigli sulla batteria, sperando che i nostri fratelli neri non siano deboli di stomaco!
 

 

 

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