Il Fuoco di Sant'Antuono

Casertavecchia (ce) - 17 Gennaio 2006

Comunicato stampa


Il prossimo 17 gennaio dalle ore 20,00, in piazza Duomo in Casertavecchia, I Giullari dell'Arte e della Cultura di Casertavecchia organizzano "Il Fuoco di Sant'Antuono", tipica e tradizionale manifestazione folcloristica che consiste nell'accendere, in luogo pubblico un grosso falò, e tutti intorno ballano e cantano per un buon auspicio per il nuovo anno
Si ricorda che la festa di Sant'Antonio abate, celebrata il 17 gennaio, era in passato una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine. Anche oggi è piuttosto diffusa, soprattutto nelle zone rurali e nei paesi, dove le tradizioni sono molto più radicate che nelle città. Nella cultura popolare, Sant'Antonio abate veniva raffigurato con accanto un porcellino; i contadini per distinguerlo dall'altro Sant'Antonio, quello di Padova, lo chiamavano Sant'Antuono, spesso era raffigurato con lingue di fuoco ai piedi e un grosso bastone alla cui estremità era appeso un campanellino, sul suo abito spiccava il tau, croce egizia a forma di T, simbolo di della vita e della vittoria contro le epidemie . La vita di Sant'Antonio è conosciuta grazie alla biografia scritta dal suo discepolo Atanasio, nacque in Egitto nel 250 d.c. e morì all'età di 105 anni il 17 gennaio. Fece vita di eremita, dura e piena di privazioni. Ben presto la venerazione verso il santo si diffuse in ogni dove, le sue spoglie furono portate prima a Costantinopoli e poi in Francia, dove fu creato un ospedale detto degli Antoniani, destinato alla cura dei poveri. E' considerato il protettore per eccellenza contro le epidemie di certe malattie, sia dell'uomo, sia degli animali, è invocato come protettore degli animali ed in particolare veniva invocato per scongiurare gli incendi e non a caso il suo nome è legato ad una forma di herpes nota appunto come fuoco di Sant'Antonio o fuoco sacro.
Forse anche per questo , il santo veniva considerato patrono del fuoco, secondo alcuni, i riti attorno alla sua figura testimoniano un forte legame con culture precristiane, infatti il rito del fuoco significava e significa, ogni anno, scatenare le forze positive e , grazie all'elemento apotropaico del fuoco, sconfiggere il male e le malattie sempre in agguato. Una festa di buon auspicio per il futuro e all'insegna dell'allegra: in passato, ma anche oggi. Alcuni proverbi e e modi di dire popolari ci indicano chiaramente come sia entrato nella cultura popolare: "Sant'Antuone lampe e tuono" , "Sant'Antuono, teccate ù viecchio e damme ù nuovo" , "Sant'Antuone, maschere e suono". Proprio quest'ultimo ci fa capire un altro aspetto della cultura intorno al suo nome, quella legata al carnevale; infatti dalla festa di Sant'Antuono, nella tradizione popolare, inizia il carnevale. Il motivo è da ricercarsi nella tradizione di uccidere in questo periodo il maiale domestico, e con la carne del maiale iniziava il periodo grasso, si produceva ventresca, prosciutto, salsiccia, sanguanaccio, cigole, e quindi per tutti era in carnevale.
Prima della lampa di Sant’Antuono, nella Chiesa dell’Annunziata saranno premiati, con buoni spesa per acquisto di sussidi scolastici, messi a disposizione dalla Confraternita “Monte dei Morti e SS. Sacramento“ tutti i bambini e ragazzi di Casetavecchia che durante l’anno precedente hanno partecipato alle varie attività della Parrocchia.
Il Priore, Sig. Farina Fortunato spiega che questa iniziativa è rivolta ai giovani per stimolare la loro partecipazione alla pratica della dottrina cattolica, alla socializzazione e alla comprensione e condivisione dei valori e tradizioni culturali e religiosi della propria comunità.
Gli organizzatori invitano tutti gli abitanti del borgo e gli amici de I Giullari a partecipare a questa festa dei loro figli e nipoti per poi tutti insieme festeggiare in piazza Duomo, attorno al Fuoco.
 

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