| Caserta 3 Febbraio. Altra grande serata di musica alla rassegna Casertamusica
 DOC, tenutasi in tutto esaurito al teatro CTS ed organizzata dal portale
 Casertamusica.com. Andiamo in ordine...    Aulos EnsembleIl quartetto di flauti Aulos Ensemble, del quale fanno parte  Marcello
 Lucifora,  
 Ida Febbraio,  Bernadetta Luciano e  Anastasia Cecere, ha eseguito con gran 
 maestria, nonostante la giovane età dei musicisti, un repertorio di musica 
 classica del ‘900.Spesso nella storia dello spettacolo le migliori formazioni sono nate per caso, 
 come sembra essere successo per gli Aulos: i quattro ragazzi, infatti, compagni 
 di conservatorio a Benevento, si sono trovati a suonare insieme con successo ad 
 un corso di perfezionamento estivo a Viggiano in provincia di Pistoia, e da lì 
 si sono convinti nel continuare l’esperimento formando un gruppo stabile il cui 
 talento non è passato inosservato agli spettatori del C.T.S.
 Il bel repertorio ha spaziato da I flauti in vacanza di Casterede (i flauti 
 pastorali, i flauti gioiosi, i flauti malinconici, i flauti leggeri), al 
 Quatuor di Dubois (festa, passepied, compianto, tambourin), ai Giorni d’estate 
 in montagna di Bozza (pastorale, al bordo del torrente, il canto della foresta, 
 rondò).
 Ida, Anastasia, Marcello e Bernadetta, torneranno ad esibirsi in pubblico in 
 occasione della Giornata mondiale della poesia, il 19 marzo al chiostro di 
 S.Agostino.
 E’ superfluo dire che il consiglio è... di tenersi liberi per quella data per 
 poterli ascoltare.
    
 Nicola FerraraDi genere del tutto diverso il secondo momento della serata che ha portato  
 Nicola Ferrara ad esibirsi per l’occasione con gli ottimi  Massimo Gaudiano al 
 basso e  Massimo Bove alla batteria. Il chitarrista-cantante casertano ha 
 trasformato il piccolo teatro di via Ruggiero ora in un angolo di west coast, 
 ora in un fazzoletto di Alabama con il suo "Mississippi river". L’artista del 
 fingerpicking ha esordito con "Before you ‘ccuse me" di Eric Clapton, "Love the 
 one your with" di Will Young e con un primo assaggio di James Taylor con "Everybody 
 has the blues".Il concerto è poi proseguito con il suo personale omaggio alla terra del blues, 
 quella del delta del Mississippi per capirci, con la sua Alabama.
 Che bello poi, quando il pubblico ha intonato assieme a Nicola le canzoni di 
 James Taylor, tra le quali non potevano mancare "Wandering", "Carolina on my 
 mind" e "You’ve got a friend".
 A sorpresa il momento in cui il bravissimo Nicola ha chiamato sul palco  Pina
 Valentino, apprezzatissima percussionista dei Corepolis e virtuosa del 
 tamburello per l’esecuzione di "Tarantexas".
 "Lay down Sally" di Clapton e "Steam roller" ancora di Taylor sono state le 
 canzoni con cui Ferrara ha salutato il pubblico che, entusiasta, avrebbe 
 desiderato che la performance continuasse. Una curiosità: anche se non lo ha 
 detto in pubblico: Nicola ha dedicato il concerto a Vittorio, il suo piccolo 
 bimbo di appena 6 mesi!
   Gino LicataQualcuno ne aveva sentito solo parlare, altri ne avevano 
 seguito la carriera; molti lo conoscevano da sempre e i più ragazzini non 
 sapevano neppure chi fosse. Si è presentato su quel palco dopo anni di 
 silenzio, un po’ emozionato, ma padrone della scena come solo chi nasce per 
 essere musicista sa essere. Gino Licata ha saputo riempire di poesia la 
 terza serata della rassegna, una poesia sapientemente durata solo poche canzoni 
 in modo da lasciare la voglia di riascoltarlo; una poesia così pregnante da 
 restare nel cuore di chi lo ha ascoltato. In tantissimi sono rimasti stupiti al 
 primo di una serie di nuovi concerti e di nuovi impegni, per niente preparati 
 ad ascoltare una musica così coinvolgente.Una musica che in qualche punto potrebbe ricordare quella degli Avion Travel.
 E come non potrebbe essere così: Gino con i cinque musicisti casertani, che 
 hanno saputo rendere famosa la loro musica ovunque, ci è cresciuto; il loro 
 stile è un po’ anche il suo perché la realtà nella quale si è formata è la 
 stessa, i gusti sono gli stessi, le serate al bar Diadema, le nottate insonni 
 con una chitarra sulle gambe, il tempo trascorso al “circolo ricreativo” – 
 studio di registrazione Mediterranea. E l’amicizia che non è mai finita non 
 poteva mancare ieri sul palco del Cts: con lui non potevano non esserci  Mimì 
 Ciaramella e  Vittorio Remino, il Vittorio che “ ’nce sta” della canzone che ha 
 vinto a Recanati. Con loro un nuovo amico: il bravissimo e poliedrico  Pietro 
 Ventrone al pianoforte e al Sax.
 Con Mimì e Vittorio, così come con Fausto Mesolella, Gino Licata ha condiviso 
 tutte le pazzie e le emozioni degli anni in cui un futuro da musicista sembrava 
 un miraggio. Eppure Gino quel futuro lo ha visto: ha girato per otto anni il 
 mondo con la nave dei folli accompagnatori di Bobby Solo, ha vinto, caso unico, 
 due edizioni di Recanati, ha partecipato a Sanremo e , come ha raccontato, 
 ancora con un bel po’ di ironia, è stato eliminato assieme a Carmen Consoli, 
 Marina Rei e Sirya …mentre i Jalisse vincevano.
 Cinque le canzoni in scaletta: la bellissima "Femmene" antiche che fa parte 
 anche del repertorio di Tosca," A‘nnammurata mia", la bella storia di "Ciccio", 
 la già citata "Vittorio", canzone della quale si è innamorato un ragazzo di 
 nome Renzo Arbore e il classico napoletano "Io te voglio bene assaje".
 Stupendi gli arrangiamenti magistralmente eseguiti dai suoi compagni 
 d’avventura…e del resto non ce ne possiamo meravigliare: Vittorio, Mimì e 
 Pietro sono musicisti di eccezionale caratura.
 Il concerto mi ha lasciato una bellissima sensazione, mi ha commosso, 
 divertito, trascinato a seconda di quale canzone il cantautore casertano andava 
 ad eseguire.
 Molti, al concerto, di Gino Licata conoscevano solo il nome e la fama, data la 
 sua lunga assenza dal palco, un’assenza in realtà non del tutto scelta: la 
 carriera di un artista spesso viene influenzata da tanti fattori: quando non si 
 va d’accordo con il proprio produttore, per citarne uno, spesso chi ne paga le 
 conseguenze è l’artista stesso.
 Gino ora è libero, libero da contratti capestro, libero di affrontare i suoi 
 nuovi impegni che lo porteranno con molta probabilità in Francia a collaborare 
 con la Danny Rose di Sergio Carrubba, libero di far volare di nuovo il proprio 
 talento, libero di poter soddisfare le proprie esigenze di artista, libero di 
 deliziare con la sua musica anche i numerosi nuovi fan che con il concerto di 
 ieri si è conquistato.
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