Giorno del Ricordo

Mondragone (CE) - 10 Febbraio 2006

Comunicato stampa


Venerdì 10 febbraio 2006 alle ore 11.00 l'Assessorato alla Cultura commemorerà ufficialmente il Giorno del Ricordo, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 con una Conferenza pubblica presso la Sala Conferenze "Mario Pacifico" del Museo Civico Archeologico "Biagio Greco" in cui sarà presente Flavio Quarantotto esule istriano.
Accusati di essere criminali italiani nemici del popolo, le popolazioni giuliano dalmate, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, sono state massacrate senza pietà, vittime di una furia omicida alimentata da un nazionalismo esasperato. Costretti a optare tra rimanere italiani e andarsene, oppure divenire jugoslavi pur di
rimanere sulla propria terra, la maggior parte di loro intraprese la via dell’esilio come una scelta di libertà e venne accolta in Patria con l’ostilità e il fastidio che si prova per gli indesiderati.
Dopo una spietata “pulizia etnica”, gli esuli hanno dovuto subire infatti anche una sistematica pulizia storiografica e la loro tragedia è stata dimenticata.
"La commemorazione di quella tragedia" afferma l'assessore Giovanni Schiappa "si rende doverosa non solo perché per troppi anni ci siamo dimenticati dei nostri connazionali che per rimanere fedeli all'Italia hanno subito violenze e stragi ma perché la perdita della memoria è l'offesa più profonda che può essere arrecata alle sofferenze patite e alla memoria dei martiri istriano dalmati"
Le rappresentanze delle scuole medie inferiori e superiori potranno ascoltare la memoria di quei tragici eventi direttamente dalla voce di Flavio Quarantotto. "Non si tratta di alimentare vecchi odi e rancori" afferma l'illustre esule istriano già assessore alla Cultura del Comune di Caserta "ma regolare e far camminare sul giusto passo l'orologio della storia. Dire le cose come stanno e raccontare una pulizia etnica gratuita e non giustificata da nessun atto da far ricadere sul regime dell'Italia del dopo della prima guerra mondiale"
La parola" Foiba" è entrata nell'uso comune ed indica la voragine carsica divenuta tomba di vittime italiane. Si parla di foibe e di infoibati anche quando le vittime furono sotterrate in cave di bauxite, come in Istria, in pozzi di miniere, come Pozzo Littorio d'Arsia, in Istria, e a Basovizza, presso Trieste. Furono commessi eccidi anche in campi di concentramento, come a Maresego, Aidussina, Borovnica; altri condannati furono annegati, come a Santa Marina di Albona ed a Zara, o nel mare di Fasana con la "Lina Campanella". La triste contabilità si ferma, per difetto, alle 16.000 vittime, ma per molte foibe non si è potuto procedere alla verifica diretta.
"E' importante che i nostri studenti" afferma il Sindaco Ugo Alfredo Conte " dopo aver potuto ascoltare il rappresentante della Comunità Ebraica per il Giorno della Memoria, possano ascoltare la testimonianza viva e autorevole di un esule istriano come il prof. Flavio Quarantotto. Le coscienze civili dei nostri giovani devono poter capire e comprendere gli orrori della storia e comprendere il valore del ricordo di quanti, proclamandosi italiani, sono stati barbaramente uccisi."
 

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