| Giovedì 2 marzo, Capua, Palazzo Fazio, ore 18,30 In collaborazione con la Cooperativa Culturale Capuanova, presentazione del 
 libro “La storia di Mara” di Paolo Cossi (ED. LAVIERI). Con l’autore ne 
 parleranno Ferdinando Imposimato e Raffaele Sardo. Sara presente Mara Nanni.
 Venerdì 3 marzo, Capua, Palazzo Fazio, ore 18,30
 In collaborazione con la Cooperativa Culturale Capuanova, presentazione del 
 libro “Salviamo la Costituzione” di Domenico Gallo e Franco Ippolito (ED. 
 CHIMIENTI). Con gli autori ne parleranno Donato Ceglie e Pietro Gargano.
 Giovedì 9 marzo, Casagiove, Cineclub Vittoria, ore 10,00
 Gli alunni delle scuole medie di Casagiove incontrano Marcello D’Orta per 
 parlare del suo ultimo libro “Fiabe sgarrupate” (ED. MARSILIO). Sarà presente 
 l’autore.
 Venerdì 10 marzo, Capua, Palazzo Fazio, ore 18,30
 In collaborazione con la Cooperativa Culturale Capuanova, presentazione del 
 libro “Mediterraneo del Nord” di Nicola Rossi (ED. LATERZA). Sarà presente 
 l’autore.
 
 Giovedì 16 marzo, Capua, Palazzo Fazio, ore 10,00 Rassegna “Incontro con l’autore” - Gli alunni dell’I.T.I.S. di Capua incontrano 
 Giuseppe Montesano per parlare del suo ultimo libro “Magic people” (FELTRINELLI).
 
 Giovedì 16 marzo, ore 20,00, al CafèLetterario “Slowly ”, Via Martucci a 
 S. Maria C.V., in collaborazione con la Libreria Uthòpia, presentazione del 
 libro di Gigi Di Fiore “La Camorra e le sue storie” (Edizioni Utet). 
 Partecipano: Raffaele Piccirillo, Magistrato, Enzo Iodice, Sindaco di S. Maria 
 C.V., Gaetano Treppiccione,Cooperativa Culturale Capuanova, Gigi Di Fiore, 
 Giornalista de “Il Mattino” e autore del libroL’Autore
 Gigi Di Fiore già redattore al "Giornale" di Montanelli, è oggi inviato al 
 "Mattino" (Premio Saint Vincent per il giornalismo nel 2001; tre volte Premio 
 speciale cronista; Premio Marcello Torre nel 2004) e storico. Per la sua 
 attività giornalistica, si occupa spesso di criminalità organizzata e camorra, 
 su cui ha pubblicato i saggi “Il Palazzo dei misteri” (1992), “Potere 
 camorrista” (1993), “Io Pasquale Galasso” (1995). Studioso di storia delle Due 
 Sicilie e del brigantaggio, ha pubblicato “1861 Pontelandolfo e Casalduni: un 
 massacro dimenticato” (1998) e, per UTET Libreria, la monografia “I vinti del 
 Risorgimento” (2004).
 Il Libro
 A lungo sottovalutata, la camorra è di nuovo fenomeno socio-criminale sotto i 
 riflettori internazionali dopo le decine di morti ammazzati a Napoli negli 
 ultimi mesi.
 “La camorra e le sue storie - la criminalità organizzata a Napoli dalle origini 
 alle ultime guerre” è un saggio accurato, con ricchezza di documenti e 
 testimonianze di prima mano, che racconta personaggi, vicende, analizza 
 indagini giudiziarie e percorsi di vita delinquenziale, legati al fenomeno 
 criminale campano. Molta attenzione, naturalmente, viene data alle ultime 
 vicende, con le sanguinose guerre di camorra che hanno trovato grande spazio in 
 tutte le cronache nazionali di giornali e televisioni. Ci sono i camorristi 
 delle origini ed i personaggi di oggi, la genesi della camorra storica e quella 
 del contrabbando del dopoguerra, le differenze tra gruppi della provincia e 
 metropolitani. Poi, i successi giudiziari, le caratteristiche assunte nel corso 
 di una storia che parte dal vicereame spagnolo per arrivare alle guerre di 
 Scampia. Circa 500 pagine, un corredo di appendici e oltre 100 pagine di note 
 danno la misura di un lavoro unico nel suo genere. Se infatti, specie negli 
 ultimi dieci anni, si sono sprecati i saggi e gli studi sulla mafia siciliana, 
 sul confuso e volubile fenomeno camorristico campano mancano lavori nazionali 
 che non siano analisi sociali o semplici testimonianze giornalistiche prive di 
 riferimenti documentali. Nel libro non c'è il folklore della camorra 
 ottocentesca o del guappo tutto sommato "buono", non c'è la retorica del 
 crimine scomparso durante il fascismo, ma un racconto particolareggiato di come 
 dall'illegalità del secondo dopoguerra, con i piccoli contrabbandi e la 
 miseria, la violenza guappesca è passata alla "mafizzazione della camorra". Si 
 arriva alle guerre tra Nco e Nf, i successivi connubi con Cosa nostra, 
 l'internazionalizzazione dei boss campani e la loro consacrazione nel panorama 
 delinquenziale italiano. Un saggio che è anche scavo dal di dentro di un 
 saggista e storico che da oltre vent'anni, nella sua attività giornalistica 
 segue vicende legate al crimine organizzato, soprattutto della sua regione 
 d'origine
 Venerdì 17 marzo, Capua, Palazzo Fazio, ore 18,30
 In collaborazione con la Cooperativa Culturale Capuanova, presentazione del 
 libro “Louis Armstrong” di Filomena Carrella (ED. ALBATROS). Sarà presente 
 l’autrice.
 Sabato 18 marzo, Casagiove, Cineclub Vittoria, ore 20,30
 In collaborazione con il Cineclub “Vittoria”, presentazione del libro e 
 proiezione del film “Romanzo criminale” (EINAUDI). Saranno presenti l’autore 
 del libro Giancarlo De Cataldo ed il regista del film Michele Placido.
 
 Sabato 18 marzo, Capua, Palazzo Fazio, ore 18, Edizioni Spartaco, la libreria Uthòpia e la Cooperativa Capuanova presentano il 
 libro “Caiazzo non perdona il boia nazista” di Antimo Della Valle. Con l’autore 
 Antimo Della Valle ne parlerà il Magistrato Paolo Albano.
 Il libro
 “Caiazzo non perdona il boia nazista” è la storia di una strage ai danni di 
 ventidue civili inermi (undici bambini, sette donne e quattro uomini), uccisi a 
 Caiazzo - in Campania - nell’ottobre 1943: l’efferato delitto fu opera dei 
 soldati tedeschi in ritirata verso il fronte di Cassino. Il caso venne riaperto 
 nel 1988, quando fu ritrovata la documentazione del Servizio segreto militare 
 americano che aveva indagato sul crimine di Caiazzo e ne nacque un processo 
 davanti alla magistratura italiana contro i responsabili. Il saggio descrive, 
 sulla base delle carte processuali, tutte le fasi dei due processi avviati 
 contemporaneamente in Italia e in Germania, squarciando il velo di silenzio 
 calato negli anni su una delle più terribili stragi commesse dai nazisti sul 
 territorio italiano, ricostruendo anche l’agghiacciante figura dell’ufficiale 
 tedesco condannato per l’eccidio.
 L’Autore
 Antimo Della Valle, nato a Milano, giornalista, saggista, laureato in Scienze 
 politiche all’Università di Roma, esperto di storia e relazioni internazionali, 
 si occupa di politica estera e collabora con quotidiani e riviste. È autore di 
 L’Internazionale ortodossa. Religione e conflitti nei Balcani per Ananke 
 (Torino, 2000).
 Il lungo cammino dell’antimafia: Esperienze di vita e di 
 lotta
 giovedi 23 marzo, ore 20:00, Palazzo Fazio Via Seminario 10, Capua
 A 
 cura dell’associazione “Uthopia” e della Cooperativa Culturale “Capuanova”, con 
 la collaborazione dell’AIMC - sezione di Capua 1° Circolo, incontro dedicato a 
 Giuseppe Impastato, detto Peppino, una delle più importanti figure 
 dell’antimafia civile siciliana, ben rappresentato nel film “Centopassi” di 
 Marco Tullio Giordana.All’iniziativa prenderanno parte
 Giovanni Impastato, fratello di 
 Peppino, che dopo la morte di questo ha deciso di continuare sulla strada 
 dell’impegno antimafia, portando in giro per l’Italia e non solo, la sua 
 testimonianza, nel ricordo di Peppino e di Felicia, sua madre, una donna molto 
 determinata.Con la passione e il coraggio che lo accomunano al fratello, Giovanni dedica da 
 quasi trent’anni la sua vita alla lotta contro le mafie, dimostrando una grande 
 determinazione e una forte apertura verso le nuove generazioni, con un’enorme 
 capacità di saper coinvolgere qualsiasi tipo di uditorio, riuscendo a 
 descrivere con grande lucidità , semplicità e, allo stesso tempo, con grande 
 profondità la vita breve eppur intensa di Peppino.
 Salvatore Lo Bue: 
 docente della facoltà di lettere dell’Università di Palermo, che ha spesso 
 curato laboratori dove gli studenti dell’Ateneo possono dare sfogo alle loro 
 tendenze artistiche, interiorizzando gli insegnamenti di opere classiche che 
 sono pietre miliari della cultura. La sua esperienza nell’antimafia dipende 
 dalla sua convinzione dell’importanza della cultura nel fronteggiare la 
 mentalità mafiosa, spesso erroneamente considerata come connaturata alla 
 società siciliana.Gregorio Mascolo: regista che ha curato più documentari e cortometraggi 
 sulla figura di Peppino e della madre Felicia, come il corto “Con le idee e il 
 coraggio di Peppino noi continuiamo”, presentato al Caivano film festival e al 
 Meeting delle etichette indipendenti di Faenza.
 Sarà moderatore dell’incontro il giornalista Raffaele Sardo, autore tra l’altro 
 di un libro dedicato a Padre Diana.
 Peppino nacque il 5 gennaio 1948 a Cinisi, in provincia di Palermo, da Luigi 
 Impastato, membro di un piccolo clan mafioso e appartenente ad una famiglia 
 storicamente legata alla cosca dei Badalamenti, detti Battaglia, fratello di 
 Giuseppe, detto Sputafuoco e cognato del capomafia Cesare Manzella, ucciso con 
 la prima Giulietta al tritolo della storia malavitosa.
 La madre, Felicia Bartolotta, era invece molto lontana dalla cultura mafiosa e 
 decise di sostenere continuamente il figlio Peppino, nonostante il forte 
 scompiglio che il suo impegno politico portava in casa.
 Fu in seguito all’incontro con Stefano Venuti, pittore e dirigente del PC di 
 Cinisi che Peppino, già formato culturalmente grazie agli studi conclusi presso 
 il Liceo Classico di Partitico decide di dedicarsi all’attività politica, 
 militando in diversi partiti di sinistra, come il PSIUP e il PC, non riuscendo 
 a trovare il tanto agognato spirito di iniziativa e la giusta determinazione.
 Partecipa attivamente alle lotte contadine per l’esproprio dei terreni per la 
 costruzione dell’aeroporto di Punta Raisi e collabora con Danilo Dolci in 
 occasione della Marcia della protesta e della speranza.
 Nel 1965 insieme ad un gruppo di compagni fonda un piccolo giornale 
 ciclostilato, chiamato “L’Idea socialista”, scrivendo articoli di aperta 
 denuncia contro la collusione tra gli interessi mafiosi e la politica locale. 
 Collaborò anche con il Manifesto per la campagna elettorale e fece parte di 
 Lotta Continua.
 Nel 1975 fondò “Musica e Cultura”, un movimento con sede a Cinisi che aveva lo 
 scopo di coinvolgere i giovani in attività culturali, nel tentativo di 
 risvegliare le loro coscienze. Venivano organizzati cineforum, dibattiti 
 tematici, e non mancavano concerti e rappresentazioni teatrali.
 Tra le attività organizzate dal Circolo bisogna ricordare la “Mostra itinerante 
 sul territorio” che mostrava la devastazione del, territorio in seguito alla 
 speculazione edilizia voluta dalla mafia.
 Qualche anno più tardi Peppino fonda Radio Aut, una radio libera che 
 sbeffeggiava i mafiosi del luogo facendo uso di una geniale ironia, primo fra 
 tutti Gaetano Badalamenti, chiamato Tano Seduto. Anche in questo non mancava la 
 denuncia dei traffici e degli interessi malavitosi.
 Nel 1978 Peppino decise di candidarsi alle elezioni comunali nella lista della 
 “Democrazia Proletaria”, nel tentativo di scendere in prima linea nella lotta 
 alla collusione politica con la mafia.
 Morirà nella notte tra l’8 e il 9 maggio ucciso da un carico di tritolo e 
 gettato suoi binari della linea Palermo-Trapani, dopo essere stato tramortito.
 L’anno seguente grazie alla collaborazione con in Centro di documentazione 
 siciliana poi dedicato a Peppino, Giovanni e i compagni organizzeranno proprio 
 lì a Cinisi la prima manifestazione antimafia, cominciando un lungo e difficile 
 cammino di impegno e lotta.
 Per lungo tempo Peppino sarà considerato, in seguito ad un vero e proprio 
 depistaggio delle indagini, comprovato anche dai lavori della Commissione 
 Parlamentare antimafia, come un terrorista e solo dopo lunghi anni finalmente 
 verrà riconosciuta la matrice mafiosa del delitto.
 Il fratello Giovanni, la madre e i compagni dovranno aspettare, però, solo il 
 2001 e il 2002 per poter ottenere la condanna all’ergastolo di Badalamenti come 
 mandante dell’assassinio e di Vito Palazzollo a 30 anni, in quanto uno degli 
 esecutori materiali.
 Casagiove - Cineclub VittoriaVenerdì 24 marzo, ore 20,30, "Romanzo Criminale", Cineclub Vittoria, 
 Viale Trieste, 2, Casagiove
 Alla presentazione del libro e del film "Romanzo Criminale" , organizzata dalla 
 libreria Uthòpia di Capua, dal Cineclub Vittoria di Casagiove, da Sannio 
 Filmfest e con il patrocinio del Comune di Casagiove, partecipano: Michele 
 Placido, attore e regista del film, e Giancarlo De Cataldo, magistrato e autore 
 del libro. Presenta: Remigio Truocchio. Serata ad invito con ingresso gratuito. 
 L’invito (valido per due persone) può essere ritirato presso: Libreria Uthòpia, 
 Via Duomo, 1, Capua, Cineclub Vittoria, Viale Trieste, 2, Casagiove
 Il film dell'attore e regista Michele Placido, tratto dall'omonimo romanzo 
 edito da Enaudi di Giancarlo De Cataldo (che ha preso anche parte alla stesura 
 della sceneggiatura), narra dell'organizzazione criminale romana che ha agito 
 tra gli anni '70 e '80, e di una serie di pagine tragiche e di misteri 
 irrisolti della storia italiana, come il rapimento e il delitto dell'allora 
 segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro e la strage alla Stazione 
 Centrale di Bologna.
 Durante quegli anni bui, un'organizzazione malavitosa ha agito nella capitale, 
 nel tentativo di arrivare anche alla sua "dominazione", fra investimenti 
 loschi, giri di prostituzione, traffico di droga, gioco d'azzardo e, forse, 
 compiendo anche i misfatti citati sopra. Come sappiamo però, ad ogni rapida 
 ascesa, corrisponde inserorabile anche il conseguente declino così, anche per 
 questi criminali, la "ruota della fortuna", ad un tratto, comincerà a girare al 
 contrario...
 La storia che viene raccontata è, più dettagliatamente, quella della “Banda 
 della Magliana”, affermatasi verso la fine degli anni '70, che pone le sue 
 radici nell'amicizia adolescenziale dei membri stessi, tra i quali spiccano 
 soprattutto le figure dei tre boss, il "Dandi" (Claudio Santamaria), il 
 "Libanese" (Pierfrancesco Favino) e il "Freddo" (un superbo Kim Rossi Stuart). 
 Il film inizia con un prologo, mostrandoci i tre ragazzi,che si apprestano a 
 compiere le loro prime malefatte e che si ripromettono di diventare, un giorno, 
 i veri e propri padroni di Roma. In seguito il film si articola in capitoli, 
 intrecciati sapientemente tra di loro, uno per ogni boss della banda: 
 inizialmente il regista si sofferma sulla figura del "Libanese", detto anche 
 "Libano dai compagni", il più impulsivo e rozzo del gruppo, personaggio che, 
 pur di raggiungere il suo scopo, sarebbe disposto a compiere gli atti più 
 inenarrabili.
 Nelle restanti due ore (ebbene si, il film dura quasi 180 minuti, ma gli 
 sbadigli fortunatamente sono assai rari) vengono analizzata le figure del "Dandi" 
 e del "Freddo", spietati e cinici calcolatori ai quali però il regista 
 conferisce una dose massiccia d'umanità, rispetto al personaggio del 
 "Libanese".
 Le parti femminili presenti nel film,sono dei cardini essenziali per la 
 prosecuzione della storia e per meglio capire le sfaccettature più intime dei 
 personaggi. Infatti per amore di Roberta (Jasmina Trinca) il "Freddo" è pronto 
 a lasciare il gruppo, e, sempre per una donna (una prostituta interpretata 
 dalla femme fatale Anna Mouglais) il "Dandi" e il commissario Scialoja (ottima 
 rappresentazione dell'incapacità della "giustizia" durante quegli anni...l'interprete 
 è Stefano Accorsi) vengono più volte allo scontro.
 Il lungo epilogo come già annunciato, è tragico per ogni componente della 
 banda, che tra vendette e omicidi vedrà svanire inesorabilmente il suo sogno 
 utopico di "conquistare Roma".
   Uthòpia Librerie Capua, 
  Portici di Via Duomo, 11 Telefax: 0823 622944 e-mail: uthopialibreria@libero.itVia Abenavolo, 33 Telefax: 0823 961503
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