| Sarà inaugurata sabato 4 marzo 2006, alle ore 18.00, nel Centro 
 Culturale "Il Pilastro", la mostra, ideata e curata dal critico partenopeo 
 Maurizio Vitiello, "Prospettive Iperspazialiste" con opere di Luisa Bergamini, 
 Giovanni Boldrini, Fabrizio Campanella, Alessandro Carlini, Maria Pia Daidone, 
 Andrea P. Damiani, Anna Donati, Maria Cristina Fioretti, Giovenale, Cesare 
 Iezzi, Ettore Le Donne, Giuseppe Masciarelli, Antonio Paciocco, Monica Pennazzi, 
 Alessandro Perinelli, Massimo Pompeo. L'iperspazialismo, che prosegue il discorso iniziato da Lucio Fontana, col 
 celebre "Manifiesto blanco", è una presa di coscienza di una visione ampliata 
 dello spazio dovuta ai progressi scientifici e telematici, con una particolare 
 attenzione all'individuo concepito quale frammento dell'universo
 Alle ore 19 interventi di Pino Cotarelli, Giovanni Iaquinta, Franco Lista, 
 Antonino Scialdone, coordinati da Maurizio Vitiello.
 Catalogo e cd-rom in galleria. Sino a sabato 25 marzo 2006.
 Orario: 16.30 19.30; sabato e domenica per appuntamento.
 "Il Pilastro", Via Roberto d'Angiò n. 54 - Santa Maria Capua Vetere - CE; 
 339/695.0302 - 0823/84.45.19 339/208.08.91
 Scheda della mostra a cura di Maurizio Vitiello
Il Movimento Iperspazialista, fronte di artisti estremamente aperto ad 
 accogliere nuove e fresche istanze, ha fatto largo all'ultima new entry 
 contraddistinta da Monica Pennazzi e dopo l'esposizione alla galleria Il 
 Diapason Arte di Napoli, diretta da Rosalba Lombardo, espone dal 4 al 25 marzo 
 2006 allo spazio del Centro Culturale Il Pilastro di Santa Maria Capua Vetere 
 (CE), diretto da Gennaro Stanislao.I consistenti attuali lavori degli Iperspazialisti rimandano, nel segno e nel 
 ricordo, alle tante esperienze romane degli anni Sessanta, ad esempio di Calò, 
 Cannella, Alviani e dell'abruzzese Di Fabio, ma anche dei campani del Gruppo 
 Geometria e Ricerca, di cui si ricorda la prima monografia, pubblicata nel 
 1979, realizzata dall'Istituto Grafico Editoriale Italiano, di Napoli, di 
 Rodolfo Rubino, curata da Luigi Paolo Finizio.
 Il gruppo napoletano Geometria e Ricerca si formò nel 1976 con la 
 partecipazione di Renato Barisani, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, 
 Riccardo Riccini, Guido Tatafiore, Giuseppe Testa e, successivamente, di 
 Riccardo Trapani.
 L'intento creativo che li accomunava si muoveva sulla linea di continuità 
 storica del linguaggio geometrico.
 Per ciascuno, dall'interno del ventaglio delle proprie esperienze, si prospettò 
 un solidale campo di ricerca: il campo dell'immaginario geometrico.
 Nel complesso, il loro è stato certamente un fenomeno centrale nella cultura 
 visiva partenopea.
 Da sottolineare, inoltre, che connessioni, parallelismi, incastri, affinità e 
 tangenze sono anche da ricercare con il Movimento Madi, di respiro 
 internazionale, che vede in Carmelo Arden Quin, ora a Parigi, la sua guida 
 storica ed illuminata.
 Ritornando sugli artisti iperspazialisti considerati, vale a dire Luisa 
 Bergamini, Giovanni Boldrini, Fabrizio Campanella, Alessandro Carlini, Maria 
 Pia Daidone, Andrea P. Damiani, Anna Donati, Maria Cristina Fioretti, 
 Giovenale, Cesare Iezzi, Ettore Le Donne, Giuseppe Masciarelli, Antonio 
 Paciocco, Monica Pennazzi, Alessandro Perinelli, Massimo Pompeo, segnaliamo che 
 intrigano per le soluzioni, suffragate da estremi particolarismi astratti, atte 
 a dettagliare tensioni, abbinamenti, costruzioni e trasversali strutturazioni, 
 che investigano percezioni cromatiche.
 Sugli artisti hanno espresso attente considerazioni alcuni importanti critici e 
 giornalisti ed il loro lavoro è stato sottolineato anche dal critico abruzzese 
 Leo Strozzieri, che ha scritto in modo esaustivo sugli Iperspazialisti, tra 
 l'altro, nel catalogo Iperspazialismo e sue radici storiche, che fece da 
 corredo alla mostra Movimento Iperspazialista e sue radici storiche, 
 dell'agosto 2005, realizzata a Popoli, in provincia di Pescara, alla Sala 
 Comunale Corradino D'Ascanio (inventore, per chi non lo sapesse ancora, 
 dell'elicottero e della vespa).
 Nel volume, tra l'altro, fu riportata una documentazione fotografica dei vari 
 protagonisti ed un saggio storico del curatore Leo Strozzieri, nonché 
 interventi di altri sei studiosi italiani: Enrico Borgatti, Lino Cavallari, 
 Eraldo Di Vita, Janus, Antonio Picariello e Maurizio Vitiello.
 Sugli Iperspazialisti si è attivata un'attenzione critica ed i loro lavori, 
 eleganti e ritmici, abbracciano il mondo delle coordinate comunicative.
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