| Radio Marte - 30 marzo 2006 Gigio Rosa: Come promesso ecco Luciano Ligabuebue a Radio Marte, 
 benvenuto a Napoli. Siamo contenti di vederti in splendida forma e pronto per 
 stasera al Palamaggiò...
 Ligabue: Beh, sono contento anch'Io, intanto perchè comunque suono e 
 quello mi piace farlo sempre, e poi perchè ricordo le atre volte in cui ho 
 suonato al PalaMaggiò. C'è un pubblico mediamente fantastico e vedremo di farli 
 divertire anche stasera.
 
 Gigio Rosa: Ritorni al PalaMaggiò dopo 3 anni di assenza per un'unica 
 data, peraltro sold-out da tre mesi, per cui qualcuno si chiede: ma non si 
 poteva aggiungere un secondo concerto?
 Ligabue: Si, ma queste sono di solito scelte di agenzie e di 
 organizzatori, sono loro a scegliere. Comunque torniamo in Campania il 18 
 luglio a Salerno dove faremo un concerto allo stadio Arechi per cui mi 
 rivedrete presto qui vicino.
 
 Gigio Rosa: Uno straordinario 2005 per te, in particolare a settembre 
 con il megaconcerto di Campovolo (180.000 presenti n.d.r.). Quell'evento per te 
 è stato un punto di arrivo o una boa?
 Ligabue: A dire il vero non lo so ancora, senz'altro un punto di arrivo, 
 perchè mai avrei immaginato che nella mia vita sarei riuscito a radunare così 
 tante persone per un mio concerto. Poi è anche vero che dopo quello c'era da 
 pensare a cosa sarebbe successo dopo, e abbiamo pensato di fare le cose 
 naturali, organizzando una nuova tourneè. Siamo ripartiti dai club, vale a dire 
 le sedi dei concerti da cui siamo partiti 13 o 14 anni fa. Il futuro non è così 
 facilmente progettabile però Campovolo è sicuramente una tappa fondamentale 
 nella mia storia personale.
 
 Gigio Rosa: A Campovolo c'erano ben quattro palchi e altrettante 
 ambientazioni; per il "Nome e Cognome Tour 2006" è come se avessi scomposto 
 quell'evento distribuendolo nelle tre diverse tipologie del tuo tour: i club, i 
 palasport e gli stadi.
 Ligabue: Esatto, così come Campovolo erano 4 concerti in uno, così anche 
 la tourneè è stata studiata per avere 4 concezioni diverse, quindi 4 tourneè in 
 una.
 
 Gigio Rosa: Molti dicono che l'EmiliaRomagna sia un pò la Campania del 
 nord per le affinità reciprocamente riconosciute tra le due popolazioni. Tu in 
 cosa potresti essere considerato napoletano doc?
 Ligabue: Potrei esserlo nell'anarchia che mediamente un napoletano ha, 
 nel senso che sono uno che fatica un pò a vedersi affibbiare delle regole ed 
 assecondarle. Questo mi accomuna sicuramente con il popolo napoletano. E poi la 
 passione, nel senso che così come i napoletani si lasciano andare alla propria 
 passione e alla propria emozione e la dimostrano, non essendo così bravo nel 
 privato per la mia timidezza, esplodo facilmente sul palco. Quello credo di 
 saperlo fare discretamente.
 
 Gigio Rosa: In effetti hai parlato spesso delle emozioni del tuo primo 
 concerto, come se fosse la cosa più naturale che avessi mai fatto. Da lì la 
 scelta definitiva di seguire questa strada.
 Ligabue: E' assolutamente vero. Dopo quell'esperienza mi sono reso conto 
 di avere a che fare con una cosa che apparteneva alla mia natura. Non so da 
 cosa dipendesse, però so che sul palco mi sento bene, al sicuro, e così sono 
 andato avanti.
 
 Gigio Rosa: Parliamo di radio, da sempre nella tua vita, prima come 
 lavoro, poi col film Radiofreccia ed ora addirittura con la tua personale 
 webradio Ligachannel. Ma per te oggi le radio sono più carnefici o più 
 toccasana per chi fa musica?
 Ligabue: Intanto la radio è uno strumento che continua ad essere 
 fantastico in quanto permette a molti di far lavorare la fantasia, cosa che 
 invece la tv toglie. La radio ha una grande funzione di compagnia per molte 
 persone, infilandosi sotto la doccia, nel bagno, nella tua macchina, nel 
 traffico ed ha la capacità di dare leggerezza, nel senso che permette alla 
 giornata di scorrere con una colonna sonora attraverso le canzoni. Ci sono 
 molti modi di fare radio, alcuni sono più in sintonia con quello che piace a 
 me, altri meno. Resta comunque uno strumento clamoroso.
 
 Gigio Rosa: Relativamente al tuo cd "Nome e cognome" che hai fatto 
 "assaggiare" in anteprima ai 180.000 di Campovolo già a settembre scorso, per 
 te è una virata verso nuovi stili in cui la chitarra resta regina oppure un tuo 
 semplice momento personale?
 Ligabue: Ogni disco è la fotografia di un momento. Di solito passano 2 o 
 3 anni da quello precedente e nel frattempo accumuli piccoli cambiamenti, per 
 cui scegli di farti rappresentare da un nuovo album. Cambiano i punti di vista 
 e in questo momento "Nome e Cognome" è il punto di vista che mi rappresenta di 
 più, più personale rispetto ad altri, mi sono forse raccontato di più e forse 
 credo di essermi permesso di essere più chiaro del solito nel raccontarmi.
 
 Gigio Rosa: Con in più l'amore...
 Ligabue: Mah, io penso di aver sempre parlato di amore, ma prima non 
 usavo direttamente questa parola. Magari lo raccontavo con formule un pò 
 diverse, ma stavolta sì, sono stato più netto, per la prima volta in dieci 
 dischi. E' comunque un album più tenero rispetto al solito.
 
 Gigio Rosa: A parte l'esperienza LIGA-JOVA-PELU', nella tua discografia 
 non ci sono duetti o collaborazioni musicali. Se potessi scegliere un partner 
 campano o comunque del sud per un tuo prossimo lavoro, non necessariamente un 
 disco, chi sceglieresti?
 Ligabue: Sicuramente i cantautori. Ho una grossa ammirazione per Edoardo 
 Bennato ed in occasione di un mio concerto all'arena di Verona, Io e Pino 
 Daniele abbiamo suonato e cantato insieme "Metti in circolo il tuo amore".
 
 Gigio Rosa: Quali sono i buoni motivi per cui bisognerebbe acquistare il 
 tuo cd? Tu perchè lo faresti?
 Ligabue: Perchè lo conosco a memoria... Scherzi a parte, non facendo il 
 rappresentante di Ligabue, non posso stabilirlo direttamente. Solo il pubblico 
 può trarre dalle canzoni e dal lavoro fatto i motivi che potrebbero renderlo un 
 prodotto meritevole delle loro scelte.
 
 Gigio Rosa: Dischi, film, concerti: ti manca un'opera rock?
 Ligabue: E' una folle ed assurda idea a cui ogni tanto penso. E' una 
 sfida assurda, quasi irrealizzabile dato che ti serve una storia come per un 
 film, delle canzoni che la raccontino e poi chi la canta e chi la balla. Un 
 lavoro incredibile, praticamente impossibile. Ci penso, ma per ora mi limito a 
 quello.
 Gigio Rosa: Eppure ormai ci hai abituato alle grandi imprese...
 Ligabue: Verrei a fare il mediano nel Napoli Soccer, quella sarebbe una 
 bella impresa per me.
 
 Gigio Rosa: Stasera al PalaMaggiò ti attende un pubblico che tu stesso 
 hai definito capace di far venire giù il palasport.
 Ligabue: Io ricordo molto bene le altre cose fatte al PalaMaggiò e 
 quell'energia unica che viene racchiusa nel palazzetto, l'intensità e 
 l'emozione di lasciarsi andare. Chiunque acquisti un biglietto di un concerto 
 dovrebbe partire con l'intenzione di piangere, urlare, cantare e lasciarsi 
 andare del tutto, dato che queste sono cose che non capitano spesso nella vita. 
 Io di solito raccomando questa predisposizione a chi viene ai miei concerti. 
 Invece a Caserta e in Campania in genere, questo non è necessario, anzi, resto 
 sempre piacevolmente sorpreso da quell'ondata di energia pura.
 
 Gigio Rosa: Luciano, grazie per la tua visita a Radio Marte e in bocca al 
 lupo per stasera e per tutta la tua tourneè 2006.
 Ligabue: Grazie a tutti e passate a trovarmi...
 |  |