Leuciana Festival: doppio appuntamento con i Solisti del Teatro San Carlo e Carlo Fava

S. Leucio (CE) - 3 Luglio 2006

Articolo di Giorgio Ruberti


S. Leucio. La serata del 3 luglio del Leuciana festival ha avuto in programma due concerti. Oltre a quello previsto in cartellone, "L’uomo flessibile" di Carlo Fava, c’è stata anche l’esecuzione di un concerto di musica classica tenuto dai solisti del Teatro San Carlo. Quest’ultimo concerto, iniziato alle 21, dopo una visita guidata presso il Complesso Monumentale Belvedere e un’ottima degustazione di vini e tartine, si è tenuto nello splendido scenario dei Giardini Segreti, con le sedie degli spettatori disposte tra i viottoli a raggiera, delimitati da siepi, convergenti verso il centro dello stesso giardino dove è stato montato uno splendido palchetto in materiale trasparente che lasciava intravedere la fontanta sottostante. L’ensemble del San Carlo era composta da un’orchestra di nove elementi (violino, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, clarinetto, fagotto, arpa e percussioni) che ha accompagnato la voce del mezzosoprano Patrizia Porzio sotto la direzione del maestro Carmelo Columbro. Il programma ha previsto una serie di “antiche arie della terra di Napoli” (così era intitolato anche il concerto) che andavano da quelle settecentesche di compositori dell’area colta come Vinci e Paisiello fino a canti di autori maggiormente popolari come "Marechiaro" di Tosti e alla più classica delle tarantelle di Piedigrotta dei fratelli Ricci. Impeccabili esecuzione e interpretazione.
Il concerto di Carlo Fava si è tenuto, invece, presso il più ampio Teatro dei Serici davanti a circa un centinaio di persone. Carlo Fava, cantautore milanese, si è fatto conoscere presso il grosso pubblico partecipando allo scorso festival di Sanremo, dove con il brano "Un discorso in generale" (cantato, lo ricorderemo, insieme a Noa e ai Solis String Quartet) ha conquistato il premio della critica ”Mia Martini”. In effetti, quella di Carlo Fava è una canzone d’autore impegnata, che tratta le più attuali problematiche della società italiana contemporanea (dalla TV spazzatura fino alla precarietà lavorativa, da cui il titolo della canzone che dà il titolo al concerto) in uno stile che ricorda molto quello del suo illustre e compianto concittadino Giorgio Gaber. Le canzoni eseguite, per più di un’ora di spettacolo, sono state quelle tratte dall’ultimo suo CD, L’uomo flessibile (EMI, 2006), oltre ad alcuni brani inediti. Chitarra basso e batteria hanno accompagnato il cantautore milanese al pianoforte, con il quale si è rivelato essere davvero un ottimo strumentista. Buona l’accoglienza dei pochi presenti, che hanno dimostrato di apprezzare un prodotto non molto gratificante dal punto di vista dell’orecchiabilità, ma sicuramente di elevata fattura artistica (il fattore trainante della canzone di Fava non è certo il motivetto piacevole ma il contenuto del testo letterario)

 

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