Leuciana festival: concerto dei "Pau y Treva"

S. Leucio (CE) -   14 luglio 2006

Articolo di Pia Di Donato, foto di Paolo Gallina


S. Leucio, 14 Luglio. Prima di addentrarmi nel breve resoconto dello spettacolo, è necessaria una considerazione. Ben vengano i festivals, le rassegne e quant'altro possa essere da stimolo culturale in una città quale Caserta, definita spesso "indolente" (sono buona con la mia città) e penalizzata (?!) dalla vicinanza con Napoli, ma il passaggio da "niente a tutto" dovrebbe essere graduale oppure favorito da opportune strategie di marketing.

Il programma del Leuciana Festival quest'anno (ricordo con mestizia quello dello scorso anno) è ricchissimo o meglio sovrabbondante: ogni appuntamento è una piccola chicca con artisti veramente validi anche se non sempre conosciuto dal grande pubblico.

Forse è questa non eccessiva notorietà, forse le proposte di sconti non sono state abbastanza allettanti (riconosco lo sforzo fatto, però), sta di fatto che alcuni appuntamenti sono andati praticamente deserti.

Per quanto possa sembrare strano mi sento a disagio nel pensare che un artista (o un gruppo) dopo tanto lavoro non possa essere gratificato non dico da folle oceaniche ma almeno da un congruo numero di spettatori.

Ma veniamo allo spettacolo di Venerdì 14 luglio. L'ensemble "Pau y Treva" è composto musicisti che potremmo definire "dell'area mediterranea" ovvero arabi, piemontesi, provenzali, catalani e valenciani: questo comune denominatore si ritrova in molti dei pezzi che propongono in quanto non è difficile che in un canto piemontese si ritrovi poi un accenno a melodie arabeggianti

Il nome "Pau i treva" significa "Pace e tregua" ed è stato scelto per ricordare la figura dell'abate catalano Oliba, vescovo di Vic, che, intorno all'anno 1000, sulla scorta della sua apertura mentale e culturale (amava circondarsi di artisti senza distinzione di etnie e religione) propose ai governanti del Nord Italia, della Provenza e della Catalogna di istituire dei periodi di pace che, oltre a dare respiro alle popolazioni, permettessero un sicuro commino ai pellegrini.

Lo spettacolo propone intatto questo spirito di apertura: ogni brano è presentato da un artista nella propria lingua (e ci siamo accorti che le parole pace, guerra, gioia, dolore sono simili in tante lingue) e gli strumenti (dalla ghironda medioevale alla cornamusa, dal violino elettronico alle chitarre portoghesi alle ciaramelle) sono senza tempo e senza patria.

Un concerto bellissimo e senza tempo di cui ha potuto godere solo un piccolo gruppo di persone che, spero, abbai avuto poi la possibilità di trasmettere ad altri il messaggio di pace.

 

Ricordo infine la formazione del "Pau i treva" in quanto composta da bravi ed aclettici (ognuno ha suonato almeno due strumenti e/o cantato)

Oltre al catalano Jordi Fabregas (chitarre) e al piemontese Maurizio Martinott (cantante e compositore) ne fanno parte: i catalani Mireia Mena (canto), Gemma Pla (canto); Lurdes Rimallo (canto), Paco Pi (basso, violoncello), il valenciano Toni Torregrossa (canto, uzuky, percussioni), i provenzali Renat Sette (canto) e Jean Louis Ruf (mandoloncello e percussioni), linglese Paul James (cornamuse, flauti, sax), lalgerino Hassan Boukerou (percussioni), i piemontesi Enrico Negro (chitarre, mandola), Sergio Caputo, (violino, percussioni), Gigi Biolcati (batteria, percussioni).

 

Consulta il cartellone: Leuciana Festival’ 2006 

 

 

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