| Sabato 30 settembre, alle ore 18.00, nella Reggia di Caserta - Salone 
 espositivo della Pro Loco - si inaugurerà la mostra del M° Salvatore D’Onofrio 
 intitolata “Nudi in bicicletta - Ricerca metafisica tra sensualità, pure 
 volumetrie ed evoluzioni segniche”; l’esposizione è curata dall’Associazione 
 Artistico Culturale “Ars Supra Partes”. Alla cerimonia di inaugurazione interverranno il prof. Bernardi Tuccillo, 
 Assessore alla Provincia di Napoli, ed il Generale Vincenzo Iannotti, 
 Presidente della Pro Loco di Caserta.
 Presenteranno la mostra la prof. Yvonne Carbonaro, scrittrice e storico d’Arte, 
 e l’ing. Carlo Roberto Sciascia, critico d’Arte e vice presidente della Pro 
 Loco di Caserta.
 La mostra proseguirà fino al 9 ottobre con apertura giornaliera dalle 
 9.30 alle 13.00 o per appuntamento telefonico (349/29 16 585)
 Nota di Carlo Roberto Sciascia
Salvatore D’Onofrio, forte delle proprie radici e consapevole della bellezza 
 ma anche delle difficoltà del territorio in cui vive, supera ogni limite 
 imposto dalla società per affrontare discorsi dalla forte valenza filosofica in 
 una ricerca metafisica della pura sensualità; è la donna l’oggetto delle sue 
 attenzioni o, meglio, le curve voluttuose che si evolvono armoniosamente in un 
 trionfo della femminilità vista quale “vita”, supportato il tutto da potente 
 architettura geometrica dell’insieme, da decisa tessitura segnica e da un 
 accurato impianto cromatico.L’artista Campano fa intravedere la notevole metaforicità dell’espressione 
 artistica tradizionale a fianco di una decisa immediatezza letterale della 
 forma e del significato; la compenetrazione delle due parallele realtà, vita ed 
 arte, ha determinato una nuova consapevolezza dell’ambiente e della società. Si 
 avverte in lui l’urgenza di sviluppare un discorso che, stimolando 
 l’essenzialità del reale, fa vivere la profonda illusione al confine tra 
 simulazione e realtà; solo egli, quale artista, sa attingere nel suo intimo le 
 energie da profondere per comporre insiemi equilibrati, esaltanti per l’ampio 
 respiro, tendenti all’astrattismo pur restando saldamente ancorati ad una 
 rappresentazione prettamente figurativa del reale.
 Per Salvatore D’Onofrio tutto è una astrazione del reale, vissuta tra morbide 
 carezze e frementi vibrazioni, irreale nel suo realismo a volte accentuato; le 
 opere vivono intensamente in un’unità scenografica molto spinta laddove lo 
 stesso paesaggio, le biciclette, le forme accattivanti sono immerse in una 
 teatralità calda e accogliente mentre si piegano in sinuose rotondità, che 
 rimandano riflessi ammiccanti e vividi rendendo sacrale l’impianto scenico che 
 tra impalpabili chiarori evidenzia una realtà effimera dagli complessi accenti 
 filosofici.
 Questa originale iconografia di una nuova femminilità del III millennio riesce 
 a “piegare” la stessa realtà in un’evoluzione globale che abbina la tragicità 
 della storia ad una visione passionale della vita. Il segno, nella fluidità dei 
 leggeri cromatismi, rifonda i valori mentali e le riporta sul loro terreno 
 originale, laddove si percepisce la pienezza dell’essere, la labilità 
 dell’istante, l’illusorietà del mondo, ma soprattutto la pienezza della vita 
 che va vissuta con la massima spontaneità e libertà.
 L’uomo, e più di tutti l’artista, deve trovare sicuri punti di riferimento e 
 valori assoluti per una migliore interpretazione del suo <cosmo> e della sua 
 complessità, del reale in sé percepito nella sua assolutezza; la donna assurge, 
 così, ad emblema stesso dell’umanità, del trasporto mentale verso una realtà 
 pura ed incontaminata, verso le fonti genuine di energia creativa, verso altri 
 intensi linguaggi, ricercando sempre espressività originali ed un rapporto 
 rinnovato con la conoscenza della bellezza, immanente al reale ma radicata 
 nell’immaginario dell’umanità, proiettando la visione fino al trascendente.
 
 Salvatore D’Onofrio, nato a Melito (NA), dove vive ed opera, si è laureato 
 presso la facoltà di “Storia e Filosofia” dell’Università “Federico II” di 
 Napoli; attualmente insegna “Italiano e Storia” negli Istituti Superiori.
 Dopo una formazione che lo ha visto approfondire la conoscenza dei maestri 
 dell’arte, dai primi degli anni settanta ha iniziato ad operare nel campo delle 
 arti visive con professionalità, affermandosi ben presto per la potenza e 
 l’interiorità delle sue opere dalle notevoli dimensioni culturali.
 |  |