Moony Witcher alla Libreria Mondadori Edicolé

S. Maria C. V. - 2 dicembre 2006

Comunicato stampa


S. Maria C. V.. Arriva per la prima volta in Campania l’antiRowling, la scrittrice Moony Witcher, autrice di Geno, la risposta italiana ad Harry Potter. L’appuntamento con la scrittrice più amata dai bambini e dalle bambine italiane, circa 650mila copie vendute solo in Italia è per sabato 2 dicembre, alle 18, alla Libreria Mondadori Edicolé di Santa Maria Capua Vetere, in via Gallozzi, a due passi dalla piazza principale di Santa Maria e dal teatro Garibaldi. L’incontro con la creatrice di Geno e di Nina è in pratica anche l’inaugurazione della libreria samaritana. A presentare ed intervistare Moony Witcher sarà il giornalista Luigi Ferraiuolo. Veneziana di nascita, ma pavese per mestiere, Moony Witcher, o più semplicemente Roberta Rizzo, è l’inventrice di Nina, la bambina della Sesta luna, che dal 2002 appassiona i ragazzi con le sue avventure. Quattro libri con le vicende della piccola alchimista, tradotti in 16 lingue, diari con il marchio Nina e tutti i gadget che piacciono ai piccoli ed ora un altro libro e un nuovo personaggio:Geno.
I suoi libri fantasy sono diventati un piccolo fenomeno. Lei tiene conferenze per i piccoli, gira il mondo per incontrare i suoi fans e, sul suo sito, riceve centinaia di mail al giorno. Nel frattempo fa anche la giornalista e si occupa di cronaca nera. Capelli neri lunghi, occhiali, un marito e due figli acquisiti.
«La mia infanzia non è stata particolarmente felice – spiega - sopratutto a scuola. Così, avevo creato un’amica e l’avevo chiamata Nina, nome tipico veneziano, ma anche russo. Con lei sognavo di volare, di raggiungere stelle e comete, di vedere nuovi mondi. Cose che fanno i bambini a quell’età. Nina è rimasta nascosta nel mio cuore, fino a pochi anni fa. E’ saltata fuori quando ho incontrato i figli di quello che ora è diventato mio marito. Eravamo andati a passare il Natale a Venezia e io, per far festa, avevo attaccato al soffitto stelline, lune e pianeti fosforescenti. Emozionati per i regali, i bambini non volevano saperne di addormentarsi. Io ho cominciato a raccontare di un viaggio tra le stelle e le lune che brillavano sul soffitto. Arrivata alla sesta luna, è spuntata la fiaba di Nina. A colazione però mi hanno chiesto; «Ma la storia come continua?». Insieme abbiamo iniziato a inventare il mondo di Nina, loro hanno creato gli animali, io ho realizzato l’alfabeto. La storia diventava sempre più grande, così ho iniziato a scriverla. Arrivata al quinto capitolo, ho spedito il tutto alla Giunti editore e loro, nel giro di una settimana, mi hanno detto: «Continui, la storia ci piace». Così è nato il primo libro, uscito il primo ottobre del 2002. Dopo un mese mi hanno comunicato che sarebbero andati in ristampa, visto che avevano già esaurito le prime 18 mila copie. Una cifra sbalorditiva per un’esordiente: il fenomeno Nina è nato così. In Italia la saga ha venduto 650 mila copie. Poi ci sono state 16 traduzioni all’estero: Russia, Francia, Brasile, Cina, Spagna, Turchia, Corea, Polonia, Romania, Bulgaria, Ungheria e poi non mi ricordo più».
A Santa Maria Moony presenterà in particolare Geno, il suo ultimo nato, l’anti Harry potter, se così si può definire, uscito nelle librerie giusto un mese fa. «Geno è nato a Barcellona. Era il 2004 e – continua la scrittrice - io ero sulla teleferica che passa sopra il porto, mi è venuto in mente un mondo con strani oggetti che diventano mezzi di trasporto. Nella mia testa era un personaggio maschile. Poi, quando si è trattato di dargli un nome, ho cercato un qualcosa che fosse simbolo di tutta la storia. Alla fine ho pensato che questo bimbo non è un eroe, è un po’ ingenuo anche se geniale. Così da ingenuo e geniale è nato Geno. A dir la verità, ha anche un cognome, ma il significato lo si conoscerà solo nel secondo libro».
 

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