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      Mostra “La casa del vaso magico”Maddaloni (CE) - dal 18 dicembre 2006Comunicato stampa |  
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          | Sarà inaugurata il 18 dicembre, la mostra “La casa del vaso magico”, 
 incentrata sulle forme dell’abitare da Calatia a Maddaloni. Il vernissage è in 
 programma alle ore 18 al Museo archeologico di Calatia (via Caudina, 313, 
 Maddaloni) e vedrà la partecipazione del soprintendente per i Beni archeologici 
 di Napoli e Caserta, Maria Luisa Nava, del presidente della Provincia, Sandro 
 De Franciscis, dell’assessore provinciale al Turismo e sindaco di Maddaloni, 
 Michele Farina, del presidente dell’associazione culturale “Appia Antica” 
 (partner dell’iniziativa), Giuseppe Cortese, con gli interventi di Stefano De 
 Caro, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania, 
 e del sottosegretario Gaetano Pascarella. La mostra, promossa dalla Provincia di Caserta in collaborazione con la 
 Soprintendenza ai Beni archeologici, sarà visitabile per tutto il 2007 e 
 propone un viaggio alla scoperta dell’antico insediamento osco di Calatia, che 
 comprendeva gli attuali Comuni di Maddaloni, San Nicola la Strada e Caserta. Di 
 quell’abitato si conoscono poco gli spazi del vivere quotidiano. Alle tante 
 fasi storiche che il sito ha attraversato si affiancò una lenta evoluzione 
 delle forme dell’abitare, dalle capanne alle case ad atrio di epoca romana. Uno 
 scavo fortunato ha permesso di documentare una casa quasi per intero, databile 
 nel I secolo a.c. Tra i reperti rinvenuti anche frammenti di un cratere 
 rituale, simile al “vaso magico” trovato a Pompei. Il vaso, popolato di 
 animaletti (un serpente, una rana, una lucertola) ha dato il nome alla casa e 
 all’intera mostra, che ripropone ai visitatori una ricostruzione in scala 1 a 1 
 della dimora.
 “Questo progetto di grande valore scientifico e culturale – spiega l’assessore 
 Farina – mira a valorizzare, d’intesa con tutte le istituzioni, i cosiddetti 
 siti minori dell’arte, come il museo di Calatia, che non sono meno affascinanti 
 dei grandi attrattori. Occorre orientare i circuiti turistici verso questo tipo 
 di offerta, che valorizza il nostro territorio, ne recupera la memoria storica 
 e si pone l’obiettivo di trattenere i visitatori più a lungo sul territorio, 
 mettendo un freno al turismo mordi e fuggi”.
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