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      Capua 1908-2006. Vita politica e amministrativaCapua nei ricordi di AffinitoComunicato stampa di Angelo Merola |  
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          | Si sa che quando si scrive di Capua o si è Capuani tutto diventa semplicemente 
 affascinante e nello stesso tempo emozionante. Pensate all’antica strada 
 Popilia, che da Capua raggiungeva Reggio Calabria, o a Giuseppe Martucci, uno 
 dei più insigni musicisti d’Italia, che fu chiamato a dirigere il concerto 
 inaugurale dell’Auditorium Augusteo di Roma: alla manifestazione era presente, 
 affascinato dalla musica del maestro, Gabriele d'Annunzio. Paolo Affinito, socialista capuano “verace”, ha saputo coniugare quello che 
 tutti i Capuani hanno nella testa: parlare e scrivere della propria città. Lo 
 ha fatto nel recente lavoro: “Capua 1908-2006. Vita politica e 
 amministrativa”. Il titolo può sembrare al primo impatto una trama per un 
 film di ricordi. E Affinito ha voluto mettere a disposizione la memoria storica 
 dei fatti accaduti e i documenti politico-amministrativi degli ultimi 98 anni. 
 Basti pensare alla resistenza dei Capuani contro i nazisti, ai famosi tre 
 nuclei organizzati per liberare la città dai tedeschi: “il museo” “i giovani” e 
 gli “operai del pirotecnico”.
 Lo scrittore punta un faro che emana non fasci di luce, ma bagliori di una 
 città ricca di emozioni vissute, come quando ci racconta del “passo decisivo 
 per Capua - Città del sapere” là dove cita il sociologo Francesco Alberoni con 
 un chiaro messaggio ai giovani: spronarli all’impegno sociale e politico. Altri 
 tempi e altre ideologie; oggi la nostra società è una maestra senza alunni, una 
 società fatta di persone e poca personalità, un fuggi fuggi generale con troppa 
 indifferenza.
 Nel libro ce n’è per tutti, anche per “l’immondizia”, tema assolutamente 
 attuale, che dà risalto a chi, in buona o in cattiva fede, ha fatto in modo che 
 la risoluzione del problema passasse per un aumento della tarsu e non facendo 
 partire una sana e vera raccolta differenziata. Eppure gli amministratori della 
 città sono Capuani, forse hanno in comune con altri amministratori nazionali 
 l’idea che aumentare le tasse sia l’unica strada per colmare i buchi di una 
 amministrazione.
 Un ringraziamento particolare va alla città e ai cittadini capuani, che hanno 
 in Affinito una grande risorsa, e a tutti coloro che sapranno cogliere da 
 questo libro le memorie storiche che non cancelleranno mai i veri valori per 
 cui si è combattuto. Il libro, oltre ad essere una testimonianza, rappresenta 
 un altro tassello importate per la cultura che molte volte viene trascurata.
 Capua è un città viva, è una città piena di risorse, è città culturale e come 
 tale va governata.
 Il ricordo della città di Capua, famosa un tempo per gli « ozi » dei ricchi 
 romani, che avevano in questa meravigliosa località ville fastose per i loro 
 raffinati riposi, deve ritornarci alla memoria, e chiunque arrivi a Capua deve 
 poter vedere tutte le sue bellezze, dimenticando i tempi in cui erano invece le 
 croci romane a dare il benvenuto…
 Vincenzo Paternuosto e Iolanda Roma hanno curato la realizzazione de testo, in 
 cui sicuramente l’autore ha colto l’occasione per tener vivi i ricordi dei 
 Capuani, nobili sin dalla nascita e che gelosamente terranno a casa una copia 
 del libro.
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