| Anche quest’anno lo staff di Casertamusica è riuscito a metter su, non senza 
 difficoltà, il terzo atto di “Casertamusica doc”.
 Gli appassionati casertani avranno di che rallegrarsi poiché la cadenza 
 settimanale della kermesse permetterà loro, almeno fino al 30 marzo, di 
 godere di una serie di appuntamenti in una città tradizionalmente pigra dal 
 punto di vista artistico - culturale e poco avvezza ad avvenimenti del genere. 
 Il format è quello collaudato con successo nelle passate edizioni: due 
 spettacoli separati di due artisti con, nella pausa tra il primo ed il secondo 
 momento, una degustazione di prodotti enogastronomici di alcune piccole aziende 
 locali. La novità per questa edizione è quella di affidare ad un terzo artista 
 non meno valido (sia esso singolo o gruppo), un altro momento musicale: la 
 sigla della serata. E’ quindi toccato ai Contrò il compito di inaugurare questa terza 
 attesissima edizione del DOC live con una carinissima versione acustica del 
 pezzo di punta del loro disco “El Mundo Feliz” dal titolo Janet. Del gruppo 
 fanno parte Daniele Nicolini alla voce e alla chitarra, Sandro 
 Iovanella al flauto e alle chitarre, Dario Emanuele al basso e alla 
 voce e Andrea Gallicola alla batteria.
 “Janet” dice Daniele “ ci ha dato già delle grosse soddisfazioni poiché ha 
 avuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale”.
 In genere il bravo giornalista riesce sempre ad etichettare l’artista o il 
 gruppo del quale scrive. Questo però risulta difficile con i Contrò perché come 
 dice Daniele “ciascuno dei quattro componenti del gruppo proviene da esperienze 
 totalmente diverse, spaziamo dal metal alla musica cantautoriale e questo lo si 
 vede chiaramente nel nostro cd”.
 Cd che ha avuto ottime recensioni sulla stampa specializzata e che è in cerca 
 di un produttore… “abbiamo scelto per il momento” è sempre Daniele che parla 
 “di autoprodurci e di non affidarci ad un produttore perché nonostante i Contrò 
 siano una realtà dal 2003 stanno cercando ancora riconoscimenti in giro…”. E a 
 proposito di questo è di pochi giorni la notizia dell’accoglimento di una loro 
 demo tra quelle ammesse a partecipare ad Arezzo Wave…se il buon giorno si vede 
 dal mattino!
 
 La serata è quindi proseguita con il bello ed inusuale concerto dei 
 Menta Fresca, simpatico trio con Andrea Russo alle fisarmoniche, 
 Emanuele Sparta al contrabbasso e la leggiadra Francesca Masciandaro 
 al flauto traverso. “Il gruppo nasce” ci dice Andrea Russo “da una tisana alla 
 menta…dovete sapere che quando io e Francesca ci vedevamo per suonare qualcosa 
 insieme c’era sempre sul fuoco questa tisana alla menta che ci rinfrescava le 
 serate passate insieme.. e così il gruppo è nato quando abbiamo deciso di 
 chiamare Emanuele cioè qualcuno che ci desse più sostanza a livello di bbuassi 
 (bassi)!”. Il bel repertorio dei Menta Fresca spazia da musiche che traggono 
 ispirazione da film e dalla tradizione popolare. “Fondamentalmente facciamo 
 quello che bip ci pare” ci dice Emanuele: “a parte gli scherzi è vero decidiamo 
 il repertorio in assoluta libertà essendo una piccola formazione che può 
 facilmente adattare i brani e suoniamo quel che ci piace di più, quello che ci 
 piace ascoltare…sicuramente Andrea è quello che propone più brani sia per la 
 discografia di cui dispone sia perché è quello più attento alla ricerca. Quindi 
 il merito a lui”. Dopo la pausa c’è stata un graditissimo fuori programma: gli Avion Travel 
 hanno portato in anteprima il video di presentazione del loro ultimo lavoro 
 discografico con pillole della conferenza stampa durante la quale Peppe, 
 Fausto, Mimì ma anche Caterina Caselli ed il grande Paolo Conte hanno parlato 
 del disco. “Ci è piaciuto scegliere il piccolo teatro CTS per presentare alla 
 città il nuovo disco” - è Peppe Servillo che parla- “perché questo per 
 noi è un nuovo inizio, segna un nuovo corso per gli Avion. Già tanti anni fa, 
 quando ci trovammo a dover cominciare daccapo partimmo da questo piccolo 
 teatro”. Un meraviglioso regalo quindi per Casertamusica DOC ed il CTS anche 
 perché “Danson Metropoli - Canzoni di Paolo Conte” è bellissimo e secondo il 
 mio modesto parere di musicofilo, è sicuramente il miglior disco italiano degli 
 ultimi anni.
 
 E veniamo al Trio Maciste. L’esperimento di commentare un film 
 privato del sonoro con musiche originali, un po’ come si faceva per i primi 
 film muti, come sottolineato dalla presentazione del trio sulla brochure di 
 Casertamusica, non è nuovo. Devo dire che ero curioso di vedere questa nuova 
 estrinsecazione artistica di Fausto anche per la scelta del film da 
 interpretare e cioè Maciste contro il vampiro. Il film è uno di quei geniali 
 lungometraggi, etichettati come B o C movie, che hanno fatto la storia del 
 cinema italiano e che hanno segnato, come ha sottolineato lo stesso Fausto 
 Mesolella, l’adolescenza di quelli che hanno più o meno la sua età. Uno 
 spettacolo, quello del Maciste trio, però sempre nuovo: i tre artisti, oltre a 
 Fausto ci sono Vittorio Remino al basso e Mimì Ciaramella alla 
 batteria, interpretano estemporaneamente il film secondo quello che le immagini 
 ispirano loro,: ecco quindi ad esempio le odalische che ballano al ritmo di 
 rock o delle avanzate epiche al ritmo di un bolero o ancora il reggae che 
 commentava una insonora, in questo caso, scazzottata. Si potrebbe dire che il 
 trio interpreta un pittogramma in movimento.La mia curiosità era dettata anche dai pareri contrastanti di coloro i quali 
 avevano già visto lo spettacolo che non davano possibilità a vie di mezzo: "è 
 un genio", "è un folle", "è un artista", "questa volta ha toppato".. e via su 
 questa falsariga. Secondo il mio modesto parere lo spettacolo è bello, 
 soprattutto per l’atmosfera che fa vivere, o per meglio dire rivivere: proprio 
 quella di cui ha nostalgia Fausto Mesolella probabilmente: i pomeriggi al 
 dopolavoro ferroviario quando il cinema era muto e i musicisti facevano da 
 colonna sonora e didascalia, sempre diversa, sempre dettata dallo stato d’animo 
 del momento. Il problema è che non siamo più abituati a dare spazio 
 all’immaginazione e all’improvvisazione: le sole immagini e la musica sono poco 
 e abbiamo bisogno quanto meno dei sottotitoli. Bisognerebbe trovare un 
 compromesso tra la durata del film e la genialità dell’idea. Probabilmente 
 Fausto, Mimì e Vittorio questo lo sanno, ma come solo i veri artisti (e non gli 
 impresari) sanno fare… infondo infondo se ne fregano. Hanno corso il rischio, 
 insomma, hanno azzardato, perché dare spazio ad un sogno, dar retta a un 
 desiderio adolescenziale, evocare emozioni passate e offrire ai più giovani 
 esperienze diverse è più importante che salire su un palco con un “prodotto” 
 che di sicuro accoglie critiche positive. Due ore forse sono troppe insomma, ma 
 vale la pena viverle fino in fondo, come quando un bambino racconta una storia: 
 se la si prolunga troppo può far calare l’attenzione, ma guai a non ascoltarlo.
   Altri link: Le prossime date del Casertamusica
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