Mottetti e cantate spirituali per la Passione nel ‘600 italiano

Caserta - 6 Aprile 2007

Articolo e foto di Salvio Visconti


In occasione del Venerdì Santo, 6 Aprile, il Maestro Pietro di Lorenzo ha proposto l’esecuzione di musiche sacre barocche concepite per essere suonate ed ascoltate nel corso della festività religiosa che condensa il Mistero della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Musiche dolorose, musiche della commemorazione del defunto figlio dell’uomo che attraversa la flagellazione, la corona di spine, la Via Crucis ed il trapasso del corpo, sempre accompagnato lungo il suo cammino di sofferenza e morte dal pianto della madre Maria. E proprio dal “Pianto della Vergine” di Claudio Monteverdi è cominciato il percorso, proseguito con la “Crux Fidelis” del Giovanni Maria Sabino, compositore pressoché coevo al Monteverdi, di nascita pugliese ma  campano di adozione, defunto a Napoli nel 1649. E se nel Monteverdi sorprende l’articolazione delle linee vocali dinanzi alla schematica semplicità tematica dell’organo a sostegno contrappuntistico, attraverso la “Crux Fidelis” l’esecuzione ci ha guidati allo “Stabat Mater” di Giovanni Felice Sances, compositore del tutto seicentesco. Qui, sorprendente davvero all’ascolto è la contaminazione profana apportata alla composizione sacra dall’uso del basso continuo “ostinato”, di origini così notoriamente altre rispetto alla musica composta ad uso celebrativo o comunque liturgico – basti richiamare alla mente le “ostinate” tabulature per liuto di Andrea Falconiero, tanto lontane dall’idea coeva di musica sacra. Indi, attraverso il “Durum cor ferreum pectus” del Legrenzi, la cupezza del dolore raggiunge il suo apice nell’ascolto della “Crocifissione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo” di Alessandro Stradella, per concludersi in concomitanza con la deposizione del corpo rievocata in “Dalla Croce disceco haveano di Giesù” del Vulpio. Un percorso doloroso di ricerca attenta rivolta a musiche che, come il Maestro ha avuto modo di affermare con umiltà, “proponiamo esclusivamente per il bisogno di trasmetterle, in assenza pressocchè totale di registrazioni che possano permetterne la divulgazione”. Davvero struggente il soprano Elena Polito, capace di scavare nei registri più tristi della vocalità. E davvero suggestiva l’accoglienza offerta dalla Chiesa dell’Immacolata Concezione, piccolo cammeo nel centro storico di Caserta, purtroppo dimenticato e piuttosto abbandonato da un punto di vista estetico. Dunque, come il Maestro puntualizza, “il nostro lavoro ha un valore anzitutto  estetico: riproporre l’estetica di musiche e luoghi dimenticati e da riscoprire onde non perdere un patrimonio di immensa bellezza ricevuto in eredità e purtroppo trascurato”. Con il Venerdì Santo si conclude dunque, per questa edizione, la lunga attività dell’Associazione Culturale “Francesco Durante” attraverso l’iniziativa “…dove la musica incontra il suo tempo…”. Attività avviata lo scorso ottobre, e che riprenderà con la XIV edizione de “Il Trionfo del Tempo e del Disinganno” il 21 giugno prossimo venturo. Dunque, in attesa di riprendere i pellegrinaggi attraverso luoghi e musiche anche nostri, purtroppo così facilmente lasciati cadere nell’oblìo, possiamo prendere assieme al Maestro una pausa pasquale nella speranza di poter fruire magari prossimamente di un organo degno di evocare l’incontro di Musica e Tempo…

 

Consulta: … dove la musica incontra il suo tempo… V edizione

 

 

Pietro Di Lorenzo

 

Elena Polito

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