Spectatores, plaudite! Maschere plautine in scena a Calatia

Maddaloni - dal 10 Marzo al 18 Maggio 2007

Comunicato stampa

 


Gruppo Archeologico Calatino “Franco Imposimato” in collaborazione con la Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico S.U.N. e la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta organizza la rassegna “Spectatores, plaudite! Maschere plautine in scena a Calatia”, un progetto didattico, da Marzo a maggio 2007, si svolge nella Sala Conferenze del Museo Archeologico di Calatia Maddaloni. Il progetto sarà incentrato su “Il vivere quotidiano” nell’antichità dalle testimonianze di vita reale di Calatia e nella commedia di Plauto attraverso laboratori didattici, seminari, sopralluoghi, visite, guidate e teatro
Programma:
Sabato 10 marzo, ore 18.00, Presentazione Del Progetto
Relatori: Elena La forgia, Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e direttore del M.A.C., Francesco Vuolo, Direttore G.A.Calatino “Franco Imposimato”, Carlo Rescigno, Docente di Urbanistica del Mondo Classico— S.U.N., Angelo Callido, Autore regista attore docente
Sabato 24 marzo, ore 18.00, “La città e i suoi spazi”, relatore Carlo Rescigno
Sabato 31 marzo, ore 18.00, “Il culto di Sabazio”, relatore Carlo Rescigno
Sabato 14 aprile, ore 18.00, “I culti salutari e privati documentati dal Curculio di Plauto”, relatore Virginia Lapenta
Sabato 21 aprile, ore 18.00, “Mangiare in una città romana”, relatori Francesco Perugino e Eliana Vollaro
Sabato 28 aprile, ore 18.00, “I giochi da strada”, relatore Virginia Lapenta
Sabato 5 maggio ore 18.00, “Il ciclo produttivo della ceramica”, relatore Nicoletta Petrillo
Domenica 6 maggio, Teano, “Il teatro romano di Teanum Sidicinum” con sopralluogo ore 10.30, relatore Francesco Sirano, Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta
Sabato 12 maggio, ore 18.00, “La tecnica teatrale di Plauto nel Curculio”, relatore Angelo Callipo
Venerdì 18 maggio
ore 19.00, La casa del vaso magico, Visita guidata a cura della Cattedra di Urbanistica del mondo Classico S.U.N.
ore 20.30, “La commedia del pidocchio”, adattamento da Plauto e regia di Angelo Callipo a cura dell’Associazione Culturale KaosTeatro
 

Non è un caso che questi due avvenimenti confluiscano nella stessa serata, essi infatti rappresentano l'ultimo tassello del progetto "Spectatores, plaudite" che ha preso il via, proprio presso il Museo Archeologico di Calatia, nello scorso mese di marzo. Il progetto, nato per iniziativa del Gruppo Archeologico Calatino "F. Imposimato" in occasione del trentennale della sua fondazione, indaga attraverso una serie di seminari a scadenza settimanale la realtà quotidiana di una città romana, puntando l'attenzione su particolari aspetti quali i culti, gli spazi pubblici e privati, i giochi da strada, l'alimentazione, i corredi ceramici.
In quest'ottica Plauto assume un valore estremamente significativo, dal momento che i testi del drammaturgo latino rappresentano sicuramente un'imprescindibile testimonianza delle abitudini e dei costumi della società romana, che ci viene restituita con una carica di realismo così vivace e pungente da conservare ancora oggi un impatto fortissimo.
Il Curculio, che nell'adattamento e nella messa in scena di Angelo Callipo assume il titolo de "La Commedia del Pidocchio", è una di quelle commedie plautine in cui gli elementi della vita quotidiana si fondono nella trama di uno splendido gioco, beffa e invenzione si intrecciano infatti ai temi del bere e del mangiare, a quello della casa e del tempio per finire a quello dei giochi da strada. Il tutto condito da una contaminazione anche sonora che non mancherà di stupire e al tempo stesso divertire gli spettatori. In scena, oltre allo stesso Angelo Callipo, Maurizio Azzurro, Grazia Liguori, Antimo Navarra, Monica Porzio, Michele Tarallo. Il disegno luci è di Salvatore Lerro.
 

Note di regia

Il Curculio, la più breve tra le commedie di Plauto, contiene in sé tutti gli elementi tipici dell’intreccio e dei personaggi plautini: un giovane innamorato, un servo scaltro capace di ordire qualsiasi macchinazione, una fanciulla tenuta prigioniera che si scoprirà poi essere libera di nascita, un lenone e un banchiere che non hanno altro pensiero se non il denaro, una vecchia ubriacona, un soldato spaccone che trasforma ogni suo minimo gesto in una grande impresa. La fabula segue l’andamento solito: Fedromo, giovane innamorato e squattrinato, ama la bella Planesio, tenuta segregata dal lenone Cappadoce, ma non ha i soldi per riscattarla; per questo motivo si affida al servo parassita Curculio (da qui il titolo della commedia, Curculio è infatti il nome di un parassita del grano) che, dopo aver ingannato il soldato dal nome roboante di Terapontigono Platagidoro sottraendogli l’anello che fa da sigillo, riesce a liberare la giovane Planesio nella quale, alla fine, il soldato riconoscerà sua sorella. La messa in scena punta sulla dimensione carnascialesca tipica di ogni testo plautino, dando spazio a quel capovolgimento di ruoli sociali e capacità personali, per cui a padroni sciocchi si oppongono servi scaltri e intelligenti, i soldati appaiono grottescamente tronfi e vanagloriosi, le donne anziane da matronae pudiche diventano ubriacone. Questo rovesciamento di ruoli aveva a Roma un nome preciso: la festa dei Saturnali, durante la quale, almeno per un giorno, ai servi era consentito di diventare padroni e ai padroni di servire i loro stessi servi. L’atmosfera è quella di un mondo al contrario che dura lo spazio di una giornata o, se si vuole, il tempo di una commedia, al termine della quale ogni cosa torna al suo posto e tutto rientra nei binari dell’ordine costitito. Lo spettacolo prende le mosse proprio da un banchetto dei Saturnali, dove il re del banchetto stesso, alla stregua di un re carnevale, affida ai presenti parti e compiti da svolgere. Tutta la storia, dunque, esce dai limiti della fabula e diventa ancor più gioco, ludus appunto, un gioco scandito da forme di contaminazione musicale che accompagnano rovesciamenti e scambi di identità, in omaggio a quello contaminazione culturale in cui lo stesso Plauto può ancora oggi essere considerato un vero maestro.


Gruppo Archeologico Calatino “Franco Imposimato” Maddaloni
Associazione volontaristica per la tutela e valorizzazione dei Beni Culturali
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email:segreteria@gruppoarcheologicocalatino.it

 

 

 

 
 

 

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