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Teano, 8 luglio 2007. Spettacolo a sfondo etno-jazzistico quello di
domenica, ultima serata dell'edizione 2007 di TeanoJazz.
Trilok Gurtu (tabla, batteria, percussioni, voce), Carlo Cantini (violino,
recorder), Valentino Corvino (violino), Sandro Di Paolo (viola) e Stefano
Dall´Ora (contrabbasso) hanno allietato ed emozionato il pubblico in
un'affascinante fusione tra la complessità ritmica del celebre musicista
indiano e la rivisitazione moderna del classico quartetto d'archi (con il
contrabbasso al posto del violoncello) da parte dell'Arkè String Quartet, in un
gioco di influenze latine e indiane che configurano una sorta di etno-jazz
dalle molteplici sfumature. Complessi contrappunti, melodie avvolgenti e ardite
poliritmie hanno donato un'esperienza di ascolto stimolante, unica nel suo
genere, fra atmosfere liriche e momenti ritmicamente coinvolgenti.
Trilok Gurtu è personaggio simpatico, loquace e travolgente, che dialoga
volentieri con il pubblico in lingua italiana, nonostante le sue chiare origini
indiane, che richiede di mantenere il ritmo con le mani e di ripetere i suoi
impossibili acrobatici percussionismi vocali.
Le sue mani, le sue dita, così come la sua voce, domano il ritmo in perfetta
sincronia con il quartetto d'archi in un melange di generi apparentemente
lontani, ma che invece fanno comprendere come la musica possa riunire in sé -e
con grandi risultati- la melodia indiana con il moderno jazz.
Peccato che per il concomitante concerto di George Benson e Al Jarrau al
Leuciana Festival (circostanza menzionata dallo stesso Trilok Gurtu nei suoi
dialoghi con il pubblico) l'affluenza dell'ultima serata non sia stata quella
delle grandi occasioni; ciò che non sminuisce in alcun modo l'importanza che
Teano Jazz ha ormai raggiunto nel panorama jazzistico italiano, evento di
sicuro riferimento per gli appassionati di tale genere musicale.
Consulta: Teano Jazz Festival: XV edizione
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Angelo Agnisola ha presentto tutte le serate
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