Leuciana Classica: Il flauto magico

Leuciana Festival, San Leucio (CE) - 25 Luglio 2007

Articolo e foto di Salvio Visconti

 


Mercoledì 25 luglio. Nella splendida cornice del Teatro dei Serici, ricavato negli storici spazi del Belvedere di San Leucio, un nuovo trionfo internazionale dell’ Opera Tedesca con l’esecuzione, in forma di concerto, del Testamento Operistico di Wolfgang Amadeus Mozart. Proposta degli eccezionali Solisti dell’Amalfi Coast Music & Arts Festival, le musiche de Il Flauto Magico sono state interpretate dall’Orchestra dell'Opera Magiara di Cluj, diretta per la speciale occasione da Greg Ritchey. Interamente in lingua tedesca, tra una scena e l’altra si inseriva nella rappresentazione la voce recitante di Ottavio Costa, che ha guidato il pubblico alla comprensione dei brani…

Rappresentato per la prima volta al Theater auf der Wienen nel settembre 1791, Die Zuaberflote - K620 - nasce su libretto di Emanuel Shikaneder, che del teatro viennese fu direttore ed impresario. Le poliedriche capacità del librettista Shikaneder – che fu anche attore, cantante e capocomico – lo condussero ad interpretare il ruolo di Papageno nel capolavoro del genio salisburghese. Altresì, importante per la stesura del Singspiel in due atti, fu la collaborazione di Karl Ludwig Giesecke…

Singspiel, dunque canto e recitazione, genere operistico in voga nel XVIII secolo, ma assurto al ruolo di opera nazionale tedesca proprio grazie a Mozart che lo celebrò, dapprima col "Ratto dal serraglio", consacrandolo infine, per l’appunto, col "Flauto Magico"…

La celeberrima trama del capolavoro affascina a secoli di distanza per la profondità delle tematiche toccate e per la incredibile stratificazione dei livelli di “lettura” e di “ascolto” offerti: una favola recitata in musica, ma anche una storia dai forti contenuti massonico-esoterici, e suscettibile di una interpretazione filo-illuministica…

Le vicende si tengono in un Egitto fantastico, un luogo della fantasia ove il principe Tamino – il bravo tenore Matthew Nelson - sfuggendo ad un serpente, invoca aiuto:

Zu Hilfe! Zu Hilfe! Sopraggiungono quindi le tre dame della Regina della Notte, Astrifiammante – la bellissima quanto brava Meagan Reader - addolorata dal rapimento della figlia Pamina – la brava e bella Alethea Sibois – ad opera del malvagio Sarastro-Luois Nabors. Il principe Tamino, dopo aver ammirato il ritratto della bella Pamina, decide di salvarla, con l’aiuto di Papageno, l’eccezionale Marc-Antoine d’Aragon.. Giunti i due al tempio del malvagio Sarastro, Papageno prova a liberare Pamina scacciando il moro Monostatos – l’ottimo Erich Reich – mentre il principe Tamino giunge presso i templi di Natura, Ragione e Saggezza, ideali illuministi ma anche “basi” per “mutare il ferro in oro” …

Il sacerdote incontrato da Tamino pone a questi alcuni quesiti circa la sua natura di uomo, disorientandolo. Perdutosi nello sconcerto, il principe cerca nel suono del Flauto Magico un incantesimo capace di far comparire la bella Pamina, inutilmente…

Tamino viene quindi condotto da Monostatos al cospetto del malvagio Sarastro, il quale libera il principe a condizione che intraprenda un percorso di purificazione prima di accedere nuovamente al suo Regno con Papageno. Tamino ha inoltre modo di vedere la bella Pamina, e di scoprire un amore immediato e corrisposto, prima che sia concluso il I Atto...

Nell’Atto II, il malvagio Sarastro invoca Iside ed Osiride – “divinità” ricorrenti nelle tradizioni esoteriche egittologiche - affinché aiutino spiritualmente il principe e l’uccellatore, che cominciano il cammino di purificazione…

La prima prova che dovranno superare sarà il “Silenzio”, qualunque cosa accada. In questa scena ricchissima di pathos, i riferimenti al vincolo del silenzio framassonico risultano meravigliosamente sussurrati…

La vicenda assume caratteri “tragici” allorquando il moro Monostatos, approfittando del “sonno” della bella Pamina, tenta di baciarla. Astrifiammante interviene dunque donando un pugnale alla figlia, e incitandola ad usarlo contro il crudele Sarastro. Ma Monostatos, non visto, ode il progetto di vendetta, minacciando Pamina di riferire se da lei non sarà amato. Il “malvagio” Sarastro, scacciato il moro, confida alla bella Pamina che solo l’Amore può “mutare il ferro in oro”, mentre la vendetta non dona nessuna felicità. Pamina dunque tenta di rivelare il suo amore all’amato principe, che tuttavia, costretto dalla prova del silenzio, non può risponderle. Affranta dal dolore, credendo non corrisposto il proprio amore, Pamina tenta il suicidio, sventato da “tre spiriti” che le spiegano il senso della prova…

Papageno, sconsolato dalla solitudine, trova finalmente l’amore complementare nella sua creatura corrispettiva, Papagena…

Tamino e Pamina superano poi le due prove successive : l’attraversamento dell’acqua e l’attraversamento del fuoco – probabile riferimento al “battesimo” d’iniziazione del culto del Dio d’Amore, ed all’attraversamento dei quattro elementi... Giungono quindi le tre dame, Astrifiammante e Monostatos, alleatisi contro Sarastro. Un “terremoto” li farà inabissare, e così finalmente, terminato il percorso di purificazione, la Verità emerge… Astrifiammante, Regina della Notte, incitatrice di vedetta, aiutata nella sua opera dalle tre dame, e sobillata dal perfido Monostatos, rappresenta l’Impero del Male, dapprincipio ritenuto un mondo “giusto”, ma destinato a soccombere con le sue menzogne dinanzi all’Amore… E per l’appunto, l’Amore, ed il Regno Solare di Sarastro, dapprincipio considerato perfido rapitore della bella Pamina, in realtà intenzionato a sottrarla dall’influenza nefasta di Astrifiammante… Il rovesciamento degli antipodi, dopo un lungo cammino di purificazione che ha “mutato il ferro in oro”, “trasformando” un debole che invoca aiuto (Zu Hilfe! Zu Hilfe!) in un uomo saggio e colmo d’Amore...

Ma anche, l’inganno non svelato dell’apparente “parità” sussistente fra i due Regni, agli occhi del Papageno. Questi, non superando le prove iniziatiche, resta dunque indifferente dinanzi alla scelta fra un Regno e l’altro, fra un Sovrano e l’altro… E dunque, l’aristocratico principe Tamino, uomo “illuminato” – aristos, migliore – capace di discernere fra Bene e Male, e l’uomo comune, suscettibile all’inganno dei tiranni… I profondi, velati significati esoterici dell’opera si svelano, e cala l’adorabile coltre fiabesca della narrazione che vela l’ignoto senza celare… Lo spettacolo si conclude così sotto lo scroscio di mani del pubblico, generoso di applausi anche a scena aperta…

 

note

25 Luglio, ore 21.30, Teatro dei Serici, Belvedere Reale di San Leucio
Leuciana Festival in collaborazione con Amalfi Coast Music & Arts Festival presenta “Il flauto magico”. Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart. Orchestra dell’Opera Magiara Di Cluji, Direttore Greg Ritchey. Cantanti Solisti dell’ Amalfi Coast Music & Arts Festival
Una nuova, ennesima, versione del capolavoro mozartiano, affidato questa volta alla direzione di Greg Ritchey, maestro della scena internazionale. E’ stato direttore ospite della Southwest Opera Company, della Chamber Symphony of the Metrocrest, del Crested Butte Music Festival. Recentemente ha fatto parte della Virginia Opera e della Kentucky Opera. Ha partecipato al Mahler Festival nella Repubblica Ceca, ha collaborato con Carol Wincenc, Patricia Racette e Susan Milan.

 

Consulta Programma della IX edizione Leuciana Festival

 

Greg Ritchey

 

 
 

 

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