Settembre al Borgo 2008: Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni in I kiss your hands,

Casertavecchia (CE), 31 Agosto 2008

Articolo di Francesco Massarelli

Confessiamo di aver fatto inizialmente un po' fatica a stare dietro ai testi. Ma presto tutto ci è stato più chiaro e abbiamo inteso che bastava semplicemente lasciarsi andare. Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, coppia anche nella vita, sono attori che amiamo da anni e che, pur avendo lavorato tanto, sempre assoceremo a "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana. Lo spettacolo visto stasera ha una struttura oramai consolidata: leggìo e musica. I testi attingono alle lettere Mozartiane e ce ne rivelano la natura incline al turpiloquio e allo sbeffeggiamento. I due attori si lasciano andare a giochi di parole, canti ed imprecazioni. Gifuni è davvero bravo, ma, personalmente, troviamo la performance di Sonia Bergamasco assolutamente straordinaria. E poi c'è la musica.. Che in uno spettacolo incentrato su Mozart non può e non deve essere una componente secondaria ed infatti non lo è. Un grande appassionato e studioso del salisburghese affermava qualche tempo fa che se Mozart fosse vissuto nel '900 e se avesse conosciuto il jazz se ne sarebbe ampiamente servito e non avrebbe esitato a fare composizioni in tale stile. Ed ecco che puntuale in tal senso arriva il commento musicale di Rita Marcotulli al piano, Paolo Damiani al violoncello e Gianluca Trovesi al sax e al clarinetto. Il trio è perfettamente affiatato e ci propone elaborazioni ad arrangiamenti delle musiche mozartiane. I tempi ed i ritmi sono molto precisi: la musica accompagna il parlato e sa inserirsi nelle pause. Alla fine anche per i tre musicisti applausi convinti e vivo apprezzamento.

Comunicato stampa

31 Agosto, Teatro Della Torre, Ore 21.00
Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni in "I kiss your hands", catalogo semiserio delle lettere mozartiane
Paolo Damiani violoncello
Rita Marcotulli pianoforte
Gianluigi Trovesi sax, clarinetto
drammaturgia di Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco
musiche di Paolo Damiani
Wolfgang Amadé. Autografia attraverso le lettere.
Padre, madre, sorella, cugina, baronesse, estimatori e nemici chiamati a comporre un puzzle a ritmo di jazz. Anche la pagina scritta, schermo del profondo, si scioglie in pentagrammi - in una lettura a due voci e tre strumenti. Si fa gioco di rime, ritornelli, onomatopea, canto e abbandono alla dinamica impura dei significati della lingua.Un ritratto imperfetto del genio perfettissimo.
Con licenza e leggerezza.
Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni
Costo del biglietto 15 euro

Consulta: Settembre al Borgo 2008

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