Taranterrae

 

Leuciana festival 2009: Taranterrae

Caserta, 5 luglio 2009

Articolo di Dario Salvelli

Di questa edizione del Leuciana Festival, che forse per quanto riguarda il programma non sarà ricordata come una delle migliori, va apprezzato sicuramente lo sforzo organizzativo nell’aver proposto degli spettacoli ad ingresso libero e la possibilità che è stata data agli artisti di Terra di Lavoro di potersi esibire davanti al loro pubblico fin dalla prima serata. I Taranterrae sono un gruppo di musica popolare ormai abbastanza noto a Caserta e nell’hinterland ma anche fuori regione e stasera propongono lo spettacolo “‘Na morra ‘e…Tammorra”, un viaggio attraverso i brani della tradizione popolare casertana, molti dei quali riscoperti in un lungo lavoro di ricerca e studio. Il teatro de’i Serici è gremito e molti hanno portato le loro "armi," tamburelli di ogni tipo, tammorre. Per i Taranterrae infatti è fondamentale ed obbligatorio il coinvolgimento del pubblico ed è per questo che fin dall’inizio del concerto cercano uno scambio di energia e suoni che si uniscono in un ritmo forte e selvaggio che è sempre intenso e deciso. Molti dei brani fanno parte del primo album dei Taranterrae “O’ primmo figlio” e raccontano con il canto a fronna ed una ripetitivà mai noiosa le tradizioni popolari: si va dal divertente e rustico canto “Oì Tiritò” (veniva cantato durante la lavorazione della canapa a Marcianise) dove viene derisa la vita di una donna che ha scelto la “facile” vita della prostituzione a “Figliuole alla Maronna” cantato dai fedeli durante il pellegrinaggio alla Madonna di Montevergine passando per il mito del monaco che insidia le giovani donne come nella versione scoperta a Castelmorrone di “Zì Munaciello”.
Michele Ardolino alias “a’ Regina” è sempre molto scenografico e coinvolgente, la sua voce ha un timbro forte ma mai eccessivo che si unisce a quello più popolare e, come dicevamo, a ‘fronna di Michele Fierro: entrambi si alternano benissimo da un brano all’altro senza far sentire la mancanza di una voce femminile.
Antonio Picciola (chitarra battente e acustica) insieme a Nico Vescuso (basso e chitarra) costituiscono il nucleo centrale dei Taranterrae e raramente sbagliano giri ed attacchi anche perché hanno alle loro spalle le solide tammorre di Gianni Monte, Tony D’Ambrosio e Simone Picillo. Una nota di merito anche ai due ballerini che si corteggiano ed inseguono senza mai fermarsi in un crescendo di passione. Non è possibile stare fermi e seduti ad un concerto di musica popolare e ce ne accorgiamo durante i nostalgici acuti del violino di Rossella Marino e del flauto di Gaetano D’Errico che invitano a danzare in “I Pullecenielli”, “So doje ore” ed in “Li turchi alla marina”.
Il pubblico è caldissimo e risponde finalmente con i tamburelli e qualche ballo tanto che i Taranterrae improvvisano e fanno ballare sul palco due coppie di giovani ragazzi che si esibiscono in “la Marcianisana”, un passo di danza particolare dove l’uomo diventa un vero e proprio lupo alla conquista della donna. Il finale è ovviamente scatenatissimo e si conclude con un brano a mò di cunto, ovvero racconto, che riguarda la famosissima “Cunti su Cicerenella”, un classico della tradizione popolare napoletana.
A fine serata nessuno noterà qualche piccola sbavatura nei pezzi, provocata, forse, dall’irruenza e dalla voglia di trasmettere la passione per la musica, durante più di due ore di intensissima musica, dei Taranterrae, delle nostre tradizioni che nonostante vengano spesso dimenticate non finiremo mai di amare.

5 luglio, ore 21, Belvedere di S. Leucio 
Taranterrae in  'Na morra...'e tammorra!'

Consulta: Leuciana festival 2009 – programma ufficiale

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