Neapolis Festival: 2° serata

Napoli, 24 luglio 2010

Articolo di Paola Arzillo e foto di Enrico Parcarella

Napoli 16 Luglio 2010. Il palco, il prato, gli stand...il connubio perfetto per l'amante della musica live. Anche la seconda giornata del Neapolis Festival è stata un successo nonostante il caldo asfissiante che ha causato non pochi disagi. La trepidante attesa del re del funk è stata scandita, nel pomeriggio, da band più o meno emergenti che tra il Tour Bus, allestito dallo sponsor della Red Bull, e il Main Stage hanno permesso la scorrevolezza di una giornata interamente dedicata alla musica.

Perturbazione- foto E. Pascarella

Inizia JFK & la Sua Bella Bionda, band partenopea emergente dal sapore indie rock e, quasi contemporaneamente, arriva il turno dei Trikobalto sull'altro palco, anticipatisi per problemi di organizzazione. Seguono i Morning Benders dagli States che ricalcano in chiave moderna il genere delle band precedenti, lasciando spazio a originali reminescenze “old school”. Sul TourBus è il turno dei Captain Swing, seguiti sul Main Stage dai Perturbazione, band torinese dall'impronta più malinconica e dalla disarmante genuinità dei testi.

Atari  - foto E. Pascarella

Arriva il turno dei napoletani Atari che, con il loro maturo e raffinato synth pop, riscaldano una folla già impaziente. I 24 Grana completano l'opera di “riscaldamento” regalando ai fans una strepitosa esibizione degna dei saltelli della frazione di pubblico più scettica sul genere.

24 Grana - foto E. Pascarella

Yann Tiersen - foto E. Pascarella

L'oscurità è calata e accoglie con fresca gentilezza il polistrumentista francese Yann Tiersen. Autore di colonne sonore per film come “Il Favoloso Mondo di Amelie” e “Goodbye Lenin”, il raffinato e visionario compositore presenta il suo ultimo lavoro “Dust Lane” che si allontana dai classici assoli di piano che ci sono noti, per esplorare il lato rock del suo genio. Violini tesi e parti vocali quasi impalpabili conferiscono a gettare la folla in un'atmosfera trasognata per arrivare storditi al climax de “la Valse d'Amelie”, brano tratto dal famoso film francese, rivisitato in chiave elettronica. Yann lascia tutti senza parole.
Alle 23:00 il culmine di uno spettacolo che, per i fan arrivati dalla Liguria, è appena iniziato. Jamiroquai, con tutta la prepotenza di chi può definirsi colonna portante del genere disco-funk, apre, col suo classico copricapo indiano e una scenografia mozzafiato, uno show colorato e originale, caratteristiche che da sempre gli appartengono. Spaziando da successi come Cosmic Girl, Dance e Space Cowboy regala al pubblico un'ora abbondante di groove, allegria e danza. Deeper Underground chiude un Neapolis poliedricamente riuscito.

Consulta: Neapolis Festival 2010: R-evolution

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