My Italy

La notte che mia madre ammazzò mio padre

Lasciati andare

Il cittadino illustre

La meccanica delle ombre

 

Rassegna cinematografica: Dall'arena allo schermo

S. Maria Capua Vetere (CE) - dal 28 giugno al 2 agosto 2017

Comunicato stampa

Rassegna cinematografica, curata e diretta da francesco Massarelli e in collaborazione con la direzione artistica di Athmos Antonella Rossetti, presso l'Anfiteatro Campano di S. Maria Capua Vetere (CE)
Programma:
28 giugno: La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu. Ospite il regista
Il film di Gianfranco Cabiddu che si avvale, tra gli altri, delle straordinarie interpretazioni di Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Teresa Saponangelo e Francesco Di Leva è la vera rivelazione della stagione. Premiato ai David di Donatello per la migliore sceneggiatura adattata dopo aver ricevuto ben 9 nomination, ha fatto ancora meglio ai Globi d'Oro, premi assegnati dalla stampa estera in Italia, dove ha portato a casa il premio per il miglior film sbaragliando la prestigiosa concorrenza di Indivisibili, La pazza gioia, Fai bei sogni e La tenerezza. Attualmente concorre con tre nomination ai Nastri d'Argento, premi del Sindacato Italiano Critici Cinematografici. Il film, ambientato sull'isola dell'Asinara, rende omaggio a Shakespeare e ad Eduardo, con il quale Cabiddu lavorò per cinque anni con la mansione di fonico. In particolare, nel film, di Eduardo vengono rielaborati due testi "L'arte della commedia" e la traduzione che lui stesso fece de "La tempesta" di Shakespeare. Il risultato è un brillante e divertente gioco di messa in scena che una compagnia di teatranti è costretta a realizzare insieme a tre malviventi sopravvissuti ad un naufragio durante il trasferimento al carcere dell'isola.
5 luglio: My Italy di Bruno Colella. Ospite il regista e l'artista Mark Kostabi, interprete del film.
12 luglio, "Guardando in uno specchio il 12 di luglio" - Una Sera per Fausto. Into Paradiso di Paola Randi. Ospite la regista.
"Into Paradiso" di Paola Randi con Gianfelice Imparato e Peppe Servillo. Musiche di Fausto Mesolella - Commedia
Nel corso della serata sarà proiettato anche Parole Fotosensibili, un cortometraggio tratto da "Carillon", un romanzo di Donato Cutolo con prefazione di Fausto Mesolella.
Scritto da Donato Cutolo, Regia di Donato Cutolo e Alfredo Buonanno, interprete Fausto Mesolella.
Per questa serata, in cui lasceremo parlare soprattutto la musica ed il lavoro di Fausto, abbiamo scelto il titolo dell'ultima traccia di "Suonerò fino a farti fiorire". O forse è lei che ha scelto per noi la data dell'evento.
19 luglio La notte che mia madre ammazzò mio padre di Ines Paris
21 luglio, ore 21, "Lasciati andare" di Francesco Amato
Ospite il regista
Un'opera che riesce a ridefinire i canoni della commedia, regalandoci, in particolare, una straordinaria interpretazione comica di Toni Servillo. Il film, che si avvale di una sceneggiatura molto ben congegnata, mette insieme un distaccato psicanalista di origini ebree, un'eccentrica personal trainer spagnola ed una sgangherata gang criminale in un crescendo di situazioni divertenti e rocambolesche. Accanto a Toni Servillo e alla giovane attrice spagnola Veronica Echegui restano memorabili anche le interpretazioni di Luca Marinelli, di Carla Signoris e Valentina Carnelutti. Nel cast anche Giacomo Poretti.
Il regista Francesco Amato, torinese di nascita, è al suo terzo lungometraggio dopo l'esordio del 2006 con "Ma che ci faccio qui" e il successo di "Cosimo e Nicole" con Riccardo Scamarcio del 2012.
26 luglio Il cittadino illustre di Gaston Duprat e Mariano Cohn  con Oscar Martinez, premiato con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Venezia 2016
Uno dei film più belli di Venezia 73 e dell'intera stagione cinematografica. Dopo "L'artista" i due registi argentini proseguono la loro personale analisi del rapporto tra creatore d'arte e suoi fruitori. Protagonista del film è questa volta uno scrittore premio Nobel restio ad ogni forma di popolarità che accetta di ritornare nel suo piccolo paese in Argentina da dove è partito 40 anni prima alla volta dell'Europa. Una sferzante ironia unita ad una crescente tensione narrativa rendono il film sempre vibrante ed appassionante.
2 agosto La meccanica delle ombre di Thomas Kruithof
Un thriller politico di stampo classico, che non azzarda innovazioni velleitarie e si immerge nelle inquietudini del terzo millennio.Un film di Thomas Kruithof con François Cluzet, Denis Podalydès, Sami Bouajila, Simon Abkarian, Alba Rohrwacher. Genere Drammatico durata 93 minuti. Produzione Francia 2016.Un'opera prima che guarda ai thriller paranoici degli anni70
Duval è un contabile molto preciso nel proprio lavoro, finché viene licenziato a causa di esuberi aziendali. Dopo alcune ricerche di lavoro infruttuose viene contattato da un certo Clément, un tipo misterioso che gli offre un nuovo impiego: Duval dovrà trascrivere, velocemente e senza errori, alcune registrazioni su cassetta ogni giorno, in cambio di uno stipendio ragguardevole. Ben presto Duval si rende conto che il contenuto di queste cassette "scotta" politicamente, ma tirarsi fuori dall'impegno non è un'opzione prevista.Al lungamente invocato e raramente incontrato cinema medio qualcuno crede ancora. Senza azzardare innovazioni velleitarie o inseguire la contemporaneità, Thomas Kruithof gira un film sostanzialmente non databile al carbonio-14, che avrebbe potuto essere tranquillamente girato negli anni '70, in tempi in cui una buona sceneggiatura, scene di azione curate e colpi di scena assortiti potevano bastare.Oggi che quel cinema medio non esiste più, è difficile dire quanto spazio possa trovare il film di Kruithof presso il pubblico. Ma la passione profusa in 'La meccanica delle ombre' è tale da poterne mutare il destino, forse.Dalla sua il regista belga ha un cast di qualità, una certa attenzione al dettaglio da giallista e un epilogo che non disdegna di menare fendenti alla situazione politica attuale in Francia. Kruithof la presenta come ambigua e attraversata da disegni oscuri, quasi eversivi, con un candidato emergente e senza scrupoli che molto assomiglia a una versione maschile di Marine Le Pen. Sembrano gli anni '30 di Daladier e Chamberlain, titubanti nell'arginare i fanatismi politici del totalitarismo, o i '70 della strategia della tensione, ma invece sono gli anni Dieci del terzo millennio. Un'epoca confusa e inquietante, in cui la sensazione di instabilità politica è quasi palpabile. Kruithof ben individua questo feeling e se ne avvale per dare forza a un'opera che, seppur non esente da difetti - tra cui il ruolo (minore) affidato ad Alba Rohrwacher, scritto superficialmente - vale, sempre come si diceva un tempo, il prezzo del biglietto.

Ore 21, ingresso 5€

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