Fausto Mesolella

 

Avi Avital

Eugenio Finardi

Francesco Baccini

Mannarino

Massimo Lopez

Raiz

Marco D'Amore

Agostino Santoro

Vittorio Remino

Teresa De Sio

Eugenio Finardi

M'barca Ben Taleb

Ron

Arpa di luce

Alessandro Quarta

Bottari della Cantica popolare

 

45° Settembre al Borgo

Casertavecchia (CE) - dal 2 al 6 Settembre 2017

Comunicato stampa

venerdì 1 settembre - anteprima Festival

  • “Migrazioni nel Borgo Diffuso” nelle frazioni di Sommana, Casola e Pozzovetere.
  • Sommana ore 19.00 ospite di Palazzo Alois, Francesco Oliviero eseguirà “Note immaginarie” per chtarra e Pianoforte. Una rilettura al pianoforte dei brani più famosi di Fausto Mesolella
  • A Casola ore 20.15 a Palazzo Rossi risuoneranno le corde del cuore del Quartetto Romantico in “Donne in armonia”
    Con Rossella Marino e Giovanna Moro ai violini, Miriam Iaccarino alla viola, Gabriela Ungureanu al violoncello, per un concerto acustico di grande effetto e suggestioni sonore.
  • Pozzovetere ore 21,30 in via Congrega piazza dei colli Tifatini sarà proiettato il film “Suonerò fino a farti fiorire” di Alfredo Buonanno, movie caratterizzato dallo stesso titolo dell’album che segnò l’esordio da solista di Mesolella.In collaborazione con Tifatini Cinema.

Sabato 2 settembre

  • Cattedrale ore 19.00,
    Raiz e Marco D’Amore, Concerto breve. Per parole, voci e ricordi.
    Marco D’Amore, accompagnato dalla chitarra di Ferdinando Ghidelli, con Raiz (all’anagrafe Gennaro Della Volpe) presenteranno qualche brano e tanti ricordi
    Tango per amore, con Mariemma Porto e Salvatore Biondi, sulle note di Libertango di Astor Piazzolla, nella versione firmata da Fausto Mesolella
    maestri e direttori artistici dell’accademia di Tango argentino “Trasnochando c'è”, conosciuti per il loro tango elegante e raffinato, che dal 2006 sperimentano i passi di maestri argentini di livello mondiale e ne ricercano le origini con lo studio del canyengue, il ballo più diffuso nelle sale di Buenos Aires durante i primi anni del 1900.
    Vittorio Remino. Aria di noi. Battiti d'essere
    una speciale versione di “Aria di Te”, successo della Piccola Orchestra: un brano che per l’occasione diventerà ‘Aria di noi’.
    Agostino Santoro. Monologo a tempo. Di vita, sorte e miracoli
    una collana di emozioni, farcita di personali aneddoti e letture comuni, che lo univano all’amico Fausto. Un “monologo a tempo”, in cui gli anni della gioventù ritroveranno – tra poesie e memorie – quelli della maturità.
    Nantiscia. Di tutte le cose. Il regalo più bello. Ubaldo Tartaglione, Ferdinando Ghidelli, Annalisa Messina
    Il Trio Nantiscia (riduzione del gruppo Leuciano), offrirà al pubblico un brano in francese, scritto proprio dal chitarrista scomparso, insieme con alcune preziose canzoni tratte dall’ultimo lavoro discografico “Nantiscia”.
  • Chiesa dell’Annunziata, dalle ore 21.00 alle 24.00, Arpa di luce (Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi). Visioni sonore. In un interno notte.
  • Largo Castello, dalle ore 21.00 alle ore 24.00, Il borgo delle chitarre. Palcoscenici “a chilometro zero”.
    Michele ed Elvezio Guarino, Nicola Ferrara, Daniele Antonucci, Luca Guida, Marco Laurenza, Neo Enseble di Chitarre
  • Piazza Vescovado ore 21.30, Dal folk delle radici. Alla canzone d’autore. Teresa De Sio

Domenica 3 settembre

  • Piazza Vescovado, ore 11.00, Taranterrae, Pizzichi di Terra. Nelle corde della tradizione.
  • Duomo ore 12.30, Siffridina, parole ribelli di Francesca Nardi
    Intervista impossibile. Per due donne e una Chitarra. Regia Rino Della Corte Alla chitarra Antonello Musto
  • Piazza Vescovado, ore 17.00, Alessandro Quarta vs I bottari della cantica Popolare, Messi alle corde. In un pomeriggio d’estate.
    I Bottari della Cantica Popolare, nati nel 2004 a Macerata Campania (Caserta) con lo scopo di mantenere viva la tradizione locale della musica popolare, propongono da sempre canzoni del ‘600 napoletano alternate a rivisitazioni di brani del repertorio classico campano, pugliese e calabrese: sia musiche, che testi inediti dai ritmi travolgenti e dai significati profondi, capaci di trasmettere la forza delle radici contadine della vita nei suoi significati più forti. “L’amore, la guerra, la storia, il rapporto con la terra, con le sue paure da esorcizzare – racconta Massimo Viggiano, produttore del gruppo - sono ritmati a colpi di botti, tini e falci, attrezzi agricoli che diventano vere e proprie percussioni, particolarità che ci caratterizza e distingue dai classici gruppi popolari. Da Masaniello ai briganti, dal dopoguerra al contemporaneo, riproponiamo la storia e le storie della nostra terra”.
    Ai loro “colpi musicali” – mediati dalle corde di una chitarra acustica, che farà da spartiacque e non solo - risponderà il “Guadagnini" del 1761 con cui abitualmente suona Alessandro Quarta, violinista di prestigio ed eccellenza italiana nel modo. Salentino, classe 1976, dopo gli studi con Salvatore Accardo, Abraham Stern, Zinaida Gilels e Pavel Vernikov, dai quali ha ereditato la passione per la più grande tradizione violinistica classica, Quarta matura alla luce delle sue molte incursioni nel blues, nel soul e nel pop, fino a diventare il musicista non convenzionale che conosciamo oggi. Le sue collaborazioni comprendono alcuni dei più grandi artisti mondiali: Carlos Santana, Laura Pausini, Lucio Dalla, Mark Knopfler, Boy George, Francesco De Gregori, Goran Bregovic, Shakira, Robbie Williams, Lionel Richie, Celine Dion, Gianni Morandi, Liza Minnelli, Joe Cocker, Tiziano Ferro, Lenny Kravitz, Gotan Project. Ma il progetto che lo sta rendendo famoso nel mondo è quello arrangiato e interpretato da Alessandro su “Astor Piazzolla”, un progetto amatissimo specie dal pubblico Internazionale. “One More Time” è il titolo del suo primo album e “Charlot” del secondo. Espressione dell'unicità della sua personalità e del suo multiforme talento, il suo debutto discografico è caratterizzato dalla fusione di stili musicali - blues, jazz, bossa nova, funky e rivela l'inesauribile curiosità di Quarta, la sua voglia di esplorare nuove sonorità. Molto più intimo ‘Charlot’, tutte colonne sonore, un viaggio nella profondità degli stati d’animo, delle emozioni descrittive, intime, sensuali. Al momento, Alessandro Quarta è impegnato nella stesura della partitura di un musical che sarà prodotto e distribuito su scala internazionale. “Il debutto è previsto nel 2018 all’Arena di Verona – anticipa il musicista – E in autunno partirà un progetto inedito con Ornella Vanoni. Abbiamo già suonato insieme al prestigioso ‘Festival Sconfinando’ di Sarzana lo scorso giugno, a breve scoprirete cosa abbiamo in cantiere”.
  • Cattedrale ore 18.00,
    Gennaro Vitrone, Oltre il buio. Pendolari e piccole partenze
    Gino Licata, La memoria fa cinquanta. Totò preso in canzone
  • Giardino della Cattedrale ore 19.00, Marco Poeta (con Alessia Tondo) comes first Luca Mantovanelli, Appuntamenti al tramonto. Tra chitarre e latitudini.
  • Cattedrale ore 20.00,
    Antonio De Innocentis meets Finaz, Corde senza tempo. Dal Settecento ai giorni nostri
    Compagnia della città – Fabbrica Wojtyla. Note sospese. Da leggere tra le righe
  • Chiesa Dell’Annunziata, dalle ore 21.00 alle 24.00, Arpa di luce (Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi), Visioni sonore. In un interno notte.
  • Largo Castello, dalle ore 21.00 alle 24.00, Il Borgo delle chitarre. Palcoscenici “a chilometro zero”
    Ezio Lambiase, Peppe Bruno, Antonio D'Angelo, Christian Zaccariello, Gianluigi Sperindeo Trio, Sally Cangiano, Artan Tauzi Duo, Pasquale Muto
  • Piazza Vescovado ore 21.30, Dal folk delle radici alla canzone d’autore.
    Peppe Voltarelli, Joe Barbieri, Nunzia Carrozza, Eugenio Finardi

Lunedì 4 Settembre

  • Giardino della Cattedrale ore 19.00, Daniele Bonaviri comes first Lello Panico. Appuntamenti al tramonto. Tra chitarre e tatitudini.
  • Cattedrale ore 20.00,
    Armando Corsi meets Michele Ascolese. Corde senza tempo. Dal Settecento ai giorni nostri.
    Compagnia della Città – Fabbrica Wojtyla. Note sospese. Da leggere tra le righe.
  • Chiesa Dell’Annunziata dalle ore 21.00 alle 24.00, Arpa di luce (Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi). Visioni sonore. In un interno notte.
  • Largo Castello dalle ore 21.00 alle 24.00, Il Borgo delle chitarre. Palcoscenici “a chilometro zero”
    Gabriele Grifa Duo, Giovina Eléna, Francesco Maria Cianciaruso, Fernando Ciaramella, Michela Russo, Salvatore e Carlo Cesarano, Augusto Ausanio
  • Piazza Vescovado ore 21.30, Dal folk delle radici. Alla canzone d’autore.
    Mario Incudine, Ilaria Graziano E Francesco Forni, Antonio Pascuzzo, Francesco Baccini

Martedì 5 settembre

  • Giardino della Cattedrale ore 19.00, Alessandro Chimienti comes first Pietro Condorelli Featuring Vito di Modugno Trio. Appuntamenti al tramonto tra latitudini e chitarre.
  • Duomo ore 20.00,
    Corrado Sfogli meets Andrea Castelfranato. Corde senza tempo. Dal Settecento ai giorni nostri.
    Compagnia della Città – Fabbrica Wojtyla. Note sospese. Da leggere tra le righe.
  • Chiesa dell’Annunziata dalle ore 21.00 alle 24.00, Arpa di luce (Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi). Visioni sonore. In un interno notte.
  • Largo Castello dalle 21.00 alle 24.00, Il borgo delle chitarre. Palcoscenici “a chilometro zero”
    Alfonso Brandi, Ubaldo Tartaglione, Christian Landolfi, Enzo Faraldo, Carlo Coronato, Giacinto Cirioli, Emilio Di Donato
  • Piazza Vescovado dalle ore 21.30, Dal folk delle radici. Alla canzone d’autore.
    Mino De Santis, Tony Canto, Simona Sciacca, Ron

Mercoledì 6 settembre

  • Cattedrale ore 19.00,
    Presentazione del disco Taxidi. Ascoltare l’istinto. Con la musica nel cuore. Intervento di Giulio Cesare Ricci
    L’appuntamento con la presentazione dell’album “postumo” di Fausto Mesolella, Taxidi, si terrà in chiusura di Rassegna, nella Cattedrale del Borgo Antico mercoledì 6 settembre alle ore 19.00: sarà il produttore Giulio Cesare Ricci, “l’uomo del vinile” in Italia e fondatore della casa discografica “FONÈ”, a raccontare l’ultimo viaggio musicale del cantautore casertano. “Abbiamo registrato il disco tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, – racconta Ricci - la mattina del 30 marzo scorso, dopo aver ragionato molto sull’immagine della copertina, che abbiamo cambiato più volte, ho chiamato Fausto per dirgli ‘Allora, vado in stampa?’. Avuto l’ok ci siamo salutati: ‘A prestissimo’, mi ha detto”. La sera è andato via. Sembra proprio che il destino abbia voluto che tutte le pedine andassero al loro posto, che l’album fosse pronto, prima che si prendesse Fausto. E’ finito tutto come doveva finire. So che la morte è parte della vita, ma certi momenti, ripescandoli poi nella memoria, sembrano più forti”.
    Tanti sono gli aneddoti legati alla lavorazione di “Taxidi”, registrato nella cantina di un palazzo medievale di Certaldo Alta, in Toscana, nei luoghi che furono del Boccaccio. “Fausto rimase incantato dall’ascolto di un album nato proprio lì, un disco del sassofonista americano Scott Hamilton – racconta il produttore - Lui era un semplice, come tutti i grandi, e in un luogo semplice era capace di liberare emozioni fortissime. Gli ho proposto di suonare libero, come nelle suite, senza inizio né fine: ‘Allora suonerò i brani con la durata di un lato del vinile’, rispose. La libertà espressiva di “Taxidi” è straordinaria: chi l’ha ascoltato ha davvero viaggiato con lui. L’ultima cosa che ha lasciato è la più libera, la più sua. Senza paletti, solo con la sua “Insanguinata” e le sue emozioni”. Il risultato è un album intimo e passionale, un vero e proprio viaggio nell’animo puro e buono di Mesolella, cassa armonica perfetta della sua storia musicale. Una storia cominciata nella ‘gabbia’ artistica dei ristoranti per matrimoni - “senza i quali non avrei imparato niente” soleva ripetere il chitarrista - e culminata nell’arte in libertà di cui era il più autentico testimone.
    “Taxidi” presenterà in copertina una originalissima foto di Mesolella quasi perso nel nero più profondo: “Fausto amava molto le belle foto, sceglierne una per i suoi album era sempre un lavoro preciso e ragionato – racconta ancora Giulio Cesare Ricci - Stavolta, però, chissà perché, me ne aveva mandate di ‘anonime’. Non mi piacevano e glielo dissi. Lui allora si rimise all’opera e alla fine mi mandò questa che è diventata la cover: trovarne una più ‘giusta’ sarebbe stato impossibile”. Per gli appassionati di chitarra e non solo sarà l’occasione per ascoltare 20 tracce, molto diverse tra loro, ma inanellate l’una all’altra dall’anima che Mesolella riusciva a far passare attraverso le corde della sua chitarra. Particolare la scelta di far cominciare il primo dei due dischi di cui è composto l’album con la Suite n.3: la versione strumentale di “Aria di te” incrocia più volte “La Tela”, una “Samba Greca” e il “Dubbio di Ulisse”. La Suite 4 è interamente dedicata a “L’improvviso mare”, mentre la suite n. 5 è semplicemente e autenticamente “Taxidi”. Con la Suite n. 1 comincia il lato A del secondo disco: “Osservazione 1”, “Osservazione 2” e “Osservazione 3” s’intrecciano con “Gymnopedie”, “Vecchio Frak” di Modugno e “Fragile” di Sting. Il lato B è invece interamente occupato dalla Suite 2 dove Mesolella incontra la tradizione napoletana di “Era de Maggio”, la “Pizzica Ventata” salentina, il “Samba di una nota” per chiudere con “Ai giochi addio”. “Taxidi “sarà in vendita proprio a partire dal 6 settembre a Casertavecchia, è disponibile in tre versioni: doppio vinile, in 496 copie, cd con metallizzazione in oro 24 carati, in 496 copie, e super audio cd. “La versione in oro – conclude Ricci – che garantisce la durata a vita di un cd, non era prevista. Ma è quella che scelgono i grandi della musica: è il mio personale omaggio a Fausto”.
    Arabesque Dance Company. Passo A Due. Su Un Disco Volante.
    Messa in scena di un ‘passo a due’ che una coreografia originale di Annamaria di Maio dedicherà ad alcune suite del disco ‘Taxidi’, Una rivisitazione delle melodie che il disco propone, viste in chiave tersicorea per una parentesi di danza moderna unica e coinvolgente.
    M'Barka Ben Taleb,  
    artista tunisina in Italia da molti anni e nota per aver ricantato in arabo diverse canzoni napoletane come Indifferentemente, Luna Rossa e Nun te scurda'. Accompagnata da Raffaele Vitiello alla chitarra, il suo regalo all’amico Fausto sarà riproporre un brano di Bianca D’Aponte, a cui proprio Mesolella era particolarmente affezionato.
    Massimo Lopez reads Fausto Mesolella con Franco Mantovanelli e Ferdinando Ghidelli
  • Chiesa dell’Annunziata dalle ore 21.00 alle 24.00, Arpa di luce (Pietro Pirelli d Gianpietro Grossi). Visioni sonore. In un interno notte.
  • Largo Castello dalle 21.00 ore 24.00, Il Borgo delle chitarre. Palcoscenici “a chilometro zero”
    Alessandro Infante, Francesco Garramone, Giuseppe D'Avino, Alessandro Carlino, Raimondo Del Bene, Riccardo Lo Sapio, Alessandro Parente, Riccardo Pontillo,
    Sebastiano Esposito, Giovanni Macchiaverna, Gabriele De Carlo, Luca Aulicino
  • Piazza Vescovado ore 21.30, Quella notte una chitarra. Omaggio a Fausto Mesolella. Mannarino

Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito 
Tutte le sere ore 19.00 percorsi guidati a cura dell’Associazione Pro Loco Casertantica
Durante i giorni del Festival sarà realizzato un docufilm per la regia di Luigi Scaglione

comunicato

Dopo due anni di rumorosa assenza torna il Festival, tra i più longevi della Campania, e “mette alle corde” Casertavecchia, che dal 2 al 6 settembre si trasformerà in un vero e proprio “Borgo delle Chitarre”, nel ricordo di Fausto Mesolella, scomparso improvvisamente il 30 marzo scorso.
Oggi, nella Sala Giunta di Palazzo Castropignano, il sindaco di Caserta Carlo Marino ha svelato il ricco cartellone dell’attesa manifestazione; presenti l’Assessore comunale agli Eventi Emiliano Casale; il Presidente di Confindustria Caserta sezione Turismo Vincenzo Moriello, il Presidente della Camera di Commercio di Caserta Tommaso De Simone; uno degli storici fondatori del festival, Michele De Simone; l’attore Massimo Lopez, grande amico di Fausto Mesolella. Trattenuto da altri impegni ma convinto sostenitore di ‘Settembre al Borgo’ l’assessore regionale al Turismo Corrado Matera, che ha fatto giungere alla Rassegna il suo personale “in bocca al lupo”: “Sarò in prima fila ad assistere agli spettacoli”, ha assicurato.
“La valorizzazione dei beni culturali e dei tesori di Caserta passa per l’identità e la comunità – ha esordito il sindaco Marino – e non può prescindere da Casertavecchia, che narra storie oltre la Reggia insieme alla Reggia. Allo stesso modo l’omaggio a Mesolella è in sé identità: sono felice che questo ritorno sia così qualificante. Ringrazio la Regione, i consiglieri di maggioranza e opposizione, in particolar modo Gianpiero Zinzi che ci ha dato una grande mano, e la comunità di Casertavecchia, il ceppo originario della storia e dalla cultura della nostra città”.
Una 45esima edizione interamente dedicata al casertano Fausto Mesolella, chitarrista e compositore, storico componente della Piccola Orchestra Avion Travel, che vedrà musicisti ed artisti cimentarsi in “concerti straordinari”, inediti e gratuiti.
“La volontà di garantire l’ingresso libero a tutti gli spettacoli – ha spiegato l’assessore Casale – è una grande sfida ma è dettata dalla volontà di aprire a tutti le porte di Casertavecchia, che sarà presidiata da uno speciale servizio d’ordine e di contrasto a ogni forma di abusivismo, anche negli angoli più nascosti e meno noti del Borgo”.
Durante i giorni del festival sarà inoltre realizzato un docufilm per la regia di Luigi Scaglione. Collabora al progetto anche la Pro loco Casertantica che curerà, ogni sera alle 19, i percorso guidati nel Borgo.
Tanti i palcoscenici e altrettante le “linee” del progetto, firmato da Casimiro Lieto: “MUSICA DA VEDERE” in Largo Castello, dove si esibiranno giovani promesse della chitarra; “VISIONI SONORE IN UN INTERNO NOTTE” nella Chiesa dell’Annunziata, che ospiterà una “arpa di luce”, un’istallazione artistica interattiva e luminosa; “INCONTRI AL TRAMONTO” nel Giardino della Cattedrale, dove ascoltare nuovi e vecchi maestri del blues alternati a grandi chitarre del mondo; “TRA LE CORDE DELLA MUSICA” nel Duomo, per gli amanti della “classica” e del “talento”; “VOCI DELLA RIBALTA” in Piazza Vescovado, che unirà folk e pop, tradizione e ricerca, e “CHITARRE IN MOVIMENTO” nei vicoli del Borgo, tra piccole serenate e dediche a richiesta del Simone Magliozzi Trio, un gruppo gipsy – manouche di grande impatto e coinvolgimento.
Ogni sera una ritmata sequenza di appuntamenti, incontri, fusioni di generi e di esperienze convertirà il sito medievale in un’oasi sonora per celebrare il talento e la generosità di Fausto Mesolella.

Arpa di luce

Suonare un’arpa gigantesca e ‘vederla’ vibrare: una rapsodia di suoni e colori che è possibile sperimentare a Casertavecchia, dal 2 al 6 settembre, in occasione della 45esima edizione di “Settembre al Borgo”. La Chiesa dell’Annunziata, infatti, ospiterà le “Visioni sonore in un interno notte’ dell’arpa di luce di Pietro Pirelli, un’installazione artistica interattiva e luminosa che potrà essere suonata anche dal pubblico, tutte le sere dalle 21 alle 24. Inventata dall’ingegnere Gianpietro Grossi, è l’arpa laser più veloce del mondo: 11 raggi paralleli di luce laser segnano lo spazio, andando ad incontrare una serie di fotocellule poste ad una determinata distanza (in questo caso, sospese tra l’abside ed il portone di ingresso della chiesa), riproducendo l’effetto di un’arpa che “galleggia” nell’aria. La risposta dei sensori è immediata e precisa. L’impulso generato dall’interruzione dei raggi, viene elaborato da un software che lo trasforma in suono e il gioco è fatto. La forma delle dita o di oggetti che attraversano le corde di luce determina il diverso timbro e il ritmo degli eventi sonori prodotti. Così, sfiorare un fascio di linee di luce trasforma l’architettura in uno spazio musicale ed il vuoto in una serie di vibrazioni: la sfida di Pirelli, compositore, percussionista, artista del suono e della luce, arriva in Terra di Lavoro dopo Europa, Israele, India, Corea, Stati Uniti e Giappone. “Sono fortemente legato al rapporto con la fisicità della materia e al gesto – racconta l’artista, che ad essi abbina le tecnologie digitali che ha conosciuto a fondo durante la sua lunga collaborazione con il centro milanese Agon, di cui è socio fondatore nel 1990 – “Suono l’immateriale, ovvero la luce, che occupa un ruolo centrale nelle mie performance e installazioni multisensoriali. Anche la luce, al pari del suono, fa musica. Le mie dita incrociano 11 corde di luce laser. Non incontrando materia solida, le attraversano libere nell’aria. La luce, toccata, si materializza nel suono di un’arpa. Ogni contatto è uno schiocco di luce e con le braccia protese verso il cielo imparo a muovermi nell’aria, sino a divenire un virtuoso del vuoto”.
Sempre affascinato dal rapporto fra scienza e arte dei suoni, nelle sue opere Pirelli mette in gioco la bellezza di fenomeni fisici oscillatori come il pendolo, il moto ondoso dell’acqua, o le teorie dei frattali. Estrae la voce da diversi elementi, fa musica con rami e foglie o trasforma il paesaggio sonoro della metropoli in fiori di luce. Le sue grandi installazioni reinterpretano i luoghi che le ospitano mutandone la percezione. Con queste opere-perfomance Pirelli porta il risultato della sua ricerche in sale da concerto, musei, palazzi, ambienti naturali, luoghi di culto, strade e piazze in tutto il mondo. Dal 2 al 6 settembre toccherà al Borgo Medievale di Casertavecchia.
Borgo dove tornerà a vivere per un giorno la Contessa di Casa Hirta, Siffridina Gentile, il ‘Fantasma di Casertavecchia’: l’appuntamento è per domenica 3 Settembre alle 12:30, nel suggestivo scenario della Cattedrale. Sarà qui che la giornalista Francesca Nardi metterà in scena, per la regia di Rino Della Corte e la chitarra di Antonello Musto una intervista impossibile con la consuocera di Federico II di Svevia. Un incontro, perfettamente sospeso tra realtà e finzione, passato e futuro, che metterà di fronte alla realtà di oggi una protagonista di ieri. Tornando a quando, giovane sposa, Siffridina arrivò a Casa Hirta, nel 1200. Per parlare dei figli Riccardo e Corradello, della prigionia nel castello di Trani, dopo che Carlo d’Angiò si impossessò delle sue terre e di ottant’anni carichi di storia e di mistero. “Siffridina rappresenta una storia che continua a vivere, la storia di Casertavecchia – racconta Francesca Nardi – Una donna ribelle, orgogliosa, che ogni volta che salgo al Borgo mi sembra di vedere. Una donna che insegna col suo orgoglio, che sceglie di stare a pane e acqua per 12 anni per restare fedele alla sua casata. Una donna in cui tutte le donne dovrebbero identificarsi”. L’idea di proporre la storia della contessa di Caserta in occasione di questa edizione di Settembre al Borgo è nata in maniera naturale, quasi obbligata dal concept di fondo: “In una rassegna che torna dopo anni di stop forzato, dedicata a Fausto Mesolella che è la storia dell’armonia, non si poteva non ripartire dalla storia di Caserta – spiega la giornalista – A un certo punto della mia piece Siffridina irrompe sulla scena e dice “Io sono sempre stata qui”. Come lo spirito del “Settembre””.
Nel ruolo della giornalista, che condurrà l’intervista, la giovane e valente attrice Maria Angela Robustelli. Ancora coperto dal “top secret”, invece, il nome di chi interpreterà la Contessa Siffridina. Ruolo che anni fa fu di Giuliana Lojodice, che “venne al Duomo, bellissima, – ricorda - con un abito nero di taffetà che riempiva la navata, e interpretò un atto unico scritto da Angela Picca, una docente di Roma che per prima ha ricostruito l’albero genealogico della casa sveva. Domenica 3 settembre sarà anche l’occasione per tributarle il mio omaggio per questo”.
Ma come sarà la Siffridina di Francesca Nardi? “Avrà caratteristiche normanne, bionda, non necessariamente con gli occhi azzurri, statuaria, solenne. Un’attrice, che vorrei fosse profonda e sprezzante al tempo stesso - conclude – Una donna dal piglio austero, coraggioso e ribelle”. L’ennesima sorpresa di un Festival tutto da scoprire.

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