Mostra di Nicholas Tolosa "Arte come missione storica"

Caserta -  dal 27 gennaio al 15 Febbraio 2018

Comunicato stampa

Sabato 27 gennaio, alle ore 11,30, presso il Museo di Arte Contemporanea del Complesso di Sant’Agostino in Via Mazzini, il sindaco Carlo Marino e l’assessore alla Cultura Daniela Borrelli inaugureranno una mostra dell’artista Nicholas Tolosa dal titolo «Arte come missione storica», organizzata in occasione della celebrazione della Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto.
La mostra, a cura di Massimo Sgroi e Francesca Ombres, tra l’altro, gode della preziosa collaborazione del Museo Madre, che di recente ha più volte conferito il “matronato” alle esposizioni del giovane artista campano e del patrocinio dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) dell’ Università di Salerno.
L’inaugurazione si concluderà con un concerto dedicato al genio di W. A. Mozart, in occasione dell’anniversario della nascita del grande compositore, del complesso barocco “L’ Arcadia ritrovata”, diretto dal Maestro Marco Rozza, cui partecipano le soprano Domenica Pennacchio e Cristina Patturelli, i violinisti Ilaria Venuto e Gabriele Lubrano, alla viola Alessandra Marrone e Luigi Varallo al violoncello, nonché Elisa Vito al fagotto.
La mostra resterà aperta fino al 15 Febbraio nei seguenti giorni: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 09:00 alle 13:00; martedì e giovedì dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00.
La celebrazione del Giorno della Memoria prenderà il via in città già venerdì 26 gennaio, quando alle 17.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Caserta, andrà in scena della pièce “Vinti e Vincitori”, il processo al negazionismo. L’opera, scritta da Patrizio Ranieri Ciu con il grande penalista scomparso Alfonso Martucci, che già lo scorso anno riscosse grande successo al teatro comunale, sarà interpretata dai giovani artisti della “Compagnia della Città” e si avvarrà nuovamente della partecipazione straordinaria, nel ruolo del Giudice, del sindaco di Caserta, Carlo Marino.Il più vecchio si chiamava Riccardo Salmoni, 77 anni appena compiuti quando varcò la soglia della camera a gas di Birkenau. La più piccola, Luciana Pacifici, aveva 8 mesi e ad Auschwitz non ci arrivò, morì durante il terribile viaggio verso la Polonia. È questo l’epilogo della storia di due delle quaranta vittime della Shoah in Campania: 19 uomini, 16 donne, 3 bambini e due neonati. Tutti originari di Napoli, una città che con gli ebrei aveva imparato a convivere da secoli. La Campania ha un rapporto con la Shoah molto particolare. Sul territorio erano ben quattro i campi di concentramento ed uno, in particolare, in provincia di Caserta: Sparanise. Soprannominato ‘a cajola (la gabbia) dagli sparanisani, il centro casertano è stato l’ultimo a vedere il passaggio degli ebrei in terra campana.
Tra i personaggi del dramma Vinti e Vincitori, c’è una piccola vittima campana della Shoah, il napoletano Sergio De Simone, unico italiano tra i venti bambini di varia nazionalità selezionati ad Auschwitz come cavie umane per esperimenti medici. L’opera Vinti e Vincitori, scritta da Patrizio Ranieri Ciu con la collaborazione del grande penalista scomparso Alfonso Martucci, sarà interpretata dai giovani artisti della Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla e si avvarrà della partecipazione straordinaria, nel ruolo del Giudice, del primo cittadino, il sindaco Carlo Marino, testimoniando così una piena convergenza tra cittadini e istituzioni della città di Caserta, uniti e compatti nel rinnovo del ricordo del dramma più buio della storia dell’Umanità. Il teatro diviene un’aula di tribunale e sul suo palco è istituito un vero processo al valore del ricordo, anzi la Memoria si farà portatrice di un’accusa contro chi la diffama, la nega e tende a confondere i confini della verità.
La storia tiene banco contro il negazionismo ed il revisionismo in un percorso in cui accusa e difesa si affrontano, attraverso testimonianze tra la più drammatiche della pagina più oscura del ‘900. Vinti e Vincitori è una lunga riflessione, un dibattito del cuore e della mente tra continui capovolgimenti di fronte ed intense testimonianze. Un modo per rivivere e riascoltare le terribili voci dell’Olocausto, per non dimenticare e per chiedersi quanto sia importante per noi, giudicare oggi, quel momento storico che ha segnato il punto più basso della nostra umanità.

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