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R-estate nei quartieri

Caserta - dal 26 giugno 2018

Comunicato stampa

"Restate nei quartieri" è organizzato dal Comitato Città Viva: iniziative gratuite per vivere i quartieri della città, dalla musica al teatro al ballo. Protagonisti di questo calendario, i bambini e le famiglie del Piedibus e dei laboratori educativi che il Comitato da anni porta avanti.
"La Villetta di Via Arno è un giardino pubblico nel cuore del quartiere Acquaviva. Poco conosciuta ai cittadini, è in realtà uno spazio verde e vivo, da un anno riaperto alla città dopo un lungo periodo di degrado ed abbandono.
Dal 1 giugno del 2017, sono i residenti del quartiere e i migranti del progetto di accoglienza Sprar che aprono, chiudono e curano la villetta. In un solo anno, molto è stato fatto per rendere questo luogo accogliente e vivibile: murales all'interno e all'esterno, allaccio dell'acqua, rete di pallavolo, istallazione di due panchine e dei cestini per i rifiuti. Inoltre, sono state tante le iniziative realizzate con la partecipazione attiva di molti cittadini: feste, giochi, teatro, musica, cineforum, laboratori di arte e tanto altro.
Venerdi 29 giugno

dalle 18.00 festa di fine anno del Piedibus
ore 21:15 proiezione del film di animazione Iqbal - Bambini senza paura
Iqbal è un ragazzino che vive in un villaggio in qualche parte del mondo ed ha imparato l'arte di annodare i tappeti con i raffinatissimi nodi detti Bangapur. Un giorno, per poter comprare le medicine al fratello ammalato di polmonite si lascia abbindolare da Hakeem, un viscido imbroglione che si offre di comprargli le medicine in cambio della realizzazione di un tappeto per il suo amico Guzman. In realtà Iqbal viene venduto all'uomo che, con la moglie, ha messo in piedi una produzione clandestina di tappeti in cui fa lavorare come schiavi bambini che non potranno mai più tornare alle loro case. Iqbal però non ha intenzione di fare quella fine.
LA STORIA VERA DI IQBAL MASIH
Iqbal Masih nacque nel 1983 in una famiglia molto povera. A quattro anni fu venduto dal padre per pagare un debito di 12 dollari a un venditore di tappeti. Iqbal inizia a lavorare per più di dodici ore al giorno. E' uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; le loro piccole mani sono abili e veloci, i loro salari ridicoli, e poi i bambini non protestano e possono essere puniti più facilmente.
Un giorno del 1992 Iqbal e altri bambini escono di nascosto dalla fabbrica di tappeti per assistere alla celebrazione della giornata della libertà organizzata dal Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF). Forse per la prima volta Iqbal sente parlare di diritti e dei bambini che vivono in condizione di schiavitù. Spontaneamente decide di raccontare la sua storia: il suo improvvisato discorso fa scalpore e nei giorni successivi viene pubblicato dai giornali locali. In breve il ragazzino diviene un simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
Grazie a Iqbal, le autorità pakistane presero una serie di provvedimenti a tutela del lavoro minorile, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti.
Mori in circostanze mai del tutto chiarite nel 1995, all'età di dodici anni.

ingresso gratuito

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