Un'Estate da Re: Pulcinella

Reggia di Caserta - 13 settembre 2019

Articolo di Arianna Quarantotto, foto di Massimo Amato

Assistere ad uno spettacolo all’Aperìa, nel giardino inglese della Reggia vanvitelliana, ha sempre qualcosa di magico: tutto intorno parla il linguaggio della bellezza, quello della notte, ancora mite e piena di stelle, della natura rigogliosa animata da giochi di luci, delle querce secolari, del rumore delle acque che si rincorrono lungo il Parco, della cascata, dipinta di blu, che da sola basterebbe ad incantare chiunque. E’ qui, in questo luogo in cui natura, arte e architettura si fanno un tutt’uno, in questo scenario di armonica bellezza, che la musica di Stravinskij ci ha rapito i sensi.

Era il 1919 quando, su musiche di Gian Battista Pergolesi, il musicista russo componeva Pulcinella, un balletto di un solo atto, rappresentato per la prima volta all’Opéra di Parigi il 15 maggio 1920. La coreografia era di Léonide Massine, i costumi di Pablo Picasso. L’idea del balletto era nata in seguito ad un viaggio a Napoli e a Pompei, nel marzo e nell’aprile del 1917. Proprio a Napoli in tre, accompagnati da Diaghilev, avevano assistito a spettacoli di marionette ed erano stati particolarmente colpiti dalla tradizione della commedia dell’arte e dall’atmosfera travolgente della città partenopea. L’impatto con questa nuova realtà è così forte da spingere il compositore russo a rompere con la musica tradizionale e a dar vita ad un ritmo e ad una sonorità tutta nuova. Nasce Pulcinella, ambientato tra i vicoli di una Napoli fatta di travestimenti, seduzione, uccisioni e resurrezioni.

Il “Pulcinella” di “Un’estate da re. La Grande Musica alla Reggia”, rassegna voluta e finanziata dalla Regione Campania, con la direzione artistica affidata al Maestro Antonio Marzullo, ha la coreografia di Francesco Nappa e la scenografia di Lello Esposito: è un Pulcinella tutto nuovo, non più marionetta buffa e goffa, ma uomo della Napoli attuale ancora legata alle sue tradizioni: spiccano, da un lato, la tradizionale maschera della commedia dell’arte, e il grande corno rosso dall’altro.
I ballerini, Danilo Notaro, nel ruolo di Pulcinella, Giovanna Sorrentino in quello della sua amata Pimpinella, Alessandro Staiano in quello del capobanda, Salvatore Manzo nel ruolo del furbo, danzano accompagnati da arie in italiano, in napoletano e dalla musica elettronica (“Lines Describing A Circle” di Peder Mannerfelt) che irrompe tra le note di Stravinskij e dà un tocco tutto nuovo al balletto.

consulta: Un’estate da Re. La Grande Musica alla Reggia di Caserta

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