On line il video della canzone "Pasticciere Zitti"

Caserta - gennaio 2021

Comunicato stampa


E' on line all'indirizzo https://youtu.be/QJxTjTjcWeY il video della canzone "Pasticciere Zitti"

Il testo della canzone "Pasticciere Zitti", scritto da Michele Tarallo, è liberamente ispirato a "La Pasticceria Zitti" di Rosa Tiziana Bruno de la Margherita edizioni Drammaturgia. Le musiche originali sono state curate da Guglielmo Grillo. Voce: Nicola D'angelo - Batteria: Gaetano Muto - Chitarre: Guglielmo Grillo - Basso: Max Miele Mix and mastering Santabarbara. La canzone è tratta dallo spettacolo teatrale intitolato "Il pasticciere Zitti e i suoi segreti, destinato alla visione di un pubblico di bambini rientranti nella fascia scolastica della scuola primaria e incentrato sulla tematica di sensibilizzazione alla disabilità in maniera leggera, divertente e altamente educativa.

La regia dello spettacolo è di Michele Tarallo, direttore artistico di Ideachiara, teatro sociale olistico di Caserta. Gli attori in scena sono: Michele Tarallo, Nicola D'Angelo e Valentina Piscopo, tutti e tre alle prese con l'interpretazione di più personaggi, nonché impegnati anche ad animare i personaggi pupazzi creati appositamente per lo sviluppo della storia. Questi ultimi e i costumi di scena sono stati realizzati da Emilio Bianconi di Alchimia produzioni creative. L'ideazione e la costruzione scenografica è opera di Ilaria Paduano. Le coreografie dei balletti portano la firma di Natasha D'Andrea. L'attrezzeria e l'oggettistica di scena è stata interamente costruita adoperando materiali da riciclo grazie alla creatività di Linda Santonicola e Yasmine Ferretto, impegnata, quest'ultima, anche nel ruolo di tecnico audio e luci. Foto e video dello spettacolo Michele Flaminio, Cosimo Affuso. Montaggio dello spot video della canzone Pasticciere Zitti di Michele Tarallo

Citazione di Rosa Tiziana Bruno "E' sorprendente quante parole inutili e spesso ipocrite abbiano gli adulti, chiusi nel loro guscio di sostanziale indifferenza ... possibile che non ci sia alcuna soluzione?"

LA TRAMA
Il lupo, quello cattivo delle fiabe, è stato rapito. Per alterne vicende che si sveleranno durante il corso dello spettacolo, è diventato intimo amico della sua rivale di sempre, ovvero Cappuccetto Rosso. Ma si sa, la “famelica” fama del lupo è un’etichetta non troppo semplice da cui liberarsi e per questo motivo in tanti non vedranno di buon occhio questa stravagante amicizia. Nonostante ciò, esortati dalle insistenze di Cappuccetto Rosso le indagini poliziesche verranno affidate ad un detective in incognito travestito da finto apprendista pasticciere che ipotizzerà soluzioni sempre più assurde e articolate pur di scovare il fantomatico rapitore o sequestratore. Indagini volte anche a comprendere il reale motivo (altro segreto) che si cela dietro il rapimento. Non senza qualche difficoltà, verrà quindi svelato il volto del rapitore; ma c’è di più, si scoprirà anche l’incredibile passato della pasticceria Zitti. In una città dove la gente è sempre indaffarata e procede sempre di corsa, c’è un luogo in cui si trova riparo dal maltempo e da qualsiasi tempesta dell’umore: la pasticceria Zitti. I dolci preparati dal Signor Zitti non appena gustati regalano una sana dose di calma e stimolano il conversare grazie all’ingrediente segreto, ma quale sarà?

NOTE DI REGIA
Con Il pasticciere Zitti e i suoi segreti abbiamo provato a scardinare gli stereotipi dei personaggi delle fiabe tradizionali. Da qui una Cappuccetto non più bambina, dolce e spensierata, ma adulta, irruenta e passionale. In contrapposizione un Lupo su una sedia a rotelle, un Lupo che non può più inseguire le prede, un Lupo costretto dalla sua nuova condizione di vita a riscoprire un altro lato di sé: quello altruistico. Questa però intensifica e migliora il rapporto tra i due personaggi, gettando le basi per una solida e stravagante amicizia. In passato come compagnia abbiamo già esplorato la comunicazione nel mondo della disabilità; prima nello spettacolo autobiografico Il regalo rotto era la famiglia che cercava di comprendere il codice bizzarro e spiazzante della piccola Chiara, successivamente, in Come uno straniero, l’Autismo per comunicare ci siamo orientati ad una comunicazione il cui fondamento ultimo era offrire all’altro gli strumenti necessari a capire. Ne Il pasticciere Zitti il centro non è più la comunicazione bensì la crescita personale e umana che avviene solo a stretto contatto con un disabile.

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