Carnevale & Tradizioni casertane (6): 'a morte e zì Vicienzo
di Lorenzo Di Donato\

La tradizione del Carnevale è forte nelle frazioni di Caserta, perché esse hanno conservato più a lungo la propria identità in quanto l’inurbazione ha interessato più il centro che le frazioni. Esploreremo in brevi servizi le tradizioni carnascialesche più interessanti.

  'a morte e zì Vicienzo

Giù la maschera: Carnevale è morto!

Dopo una sarabanda di scherzi, sberleffi, stravaganze e trasgressioni, dopo giorni di cortei mascherati e carri allegorici, dopo la ingorda abbuffata di lasagna, ci togliamo la maschera e ritorniamo all’intimo, al pranzo più parco se non al digiuno quaresimale, se non altro perché fa tanto dieta "ché debbo smaltire questo rotoletto di ciccia".

La Quaresima del digiuno e della penitenza è risparmiata a Carnevale, il nostrano "zì Vicienzo", che, come vuole la nostra tradizione, salutato alla nascita dalla lampa ‘e sant’Antuono, muore il martedì grasso dopo gli ultimi tre giorni così passati: nel primo mangia a crepapelle; nel secondo si ammala e viene assistito da medici che fanno il paio con quelli de "Il malato immaginario"; il terzo giorno, martedì grasso, muore e viene portato in corteo

Ed il suo fantoccio –poveri panni imbottiti di paglia, che oscenamente spuntano sul davanti, un bisunto cappellaccio, un fiasco tra le rozze braccia - veniva trasportato per vicoli e cortile da ragazzini urlanti "è morto zì Vicienzo!", per poi intonare, novelle prefiche, il lamentoso "Carnevale mio! Si sapevo c’ ’a tu murive, t’accirevo na gallina! ….". E giù poi battute e filastrocche che in altri momenti sarebbero state punite e che facevano segnare le vecchiette e mormorare: "Gesù, Gesù!".

Ed il sacco della questua era fatto girare con insistenza e sfrontatezza si riempiva di uova, dolci, castagne, fichi secchi, qualche capo di salciccia, insomma quello che c’era sul desco. Finito il giro del rione, Carnevale era bruciato tra sberleffi vari ed infine tutto quanto era nella bisaccia serviva per il pranzo funebre.

Ora Carnevale è morto davvero, così come è morto quel suo corteo funebre della nostra infanzia.

articolo foto e illustrazione di Lorenzo Di Donato
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