Dal "Mysterium fidei" ai "Misteri" di Campobasso
La solennità del Corpus Domini

di Lorenzo Di Donato

Il campanile della cattedrale vibra per lo scampanio festoso delle sue campane. Dalla vicina piazza Mercato lo sparo di mortaretti sovrasta il brusio dei tanti casertani convenuti in piazza Vescovado, che si confondono con le Confraternite della diocesi, già quasi disposte secondo l'ordine stabilito dal Vescovo. Gli "orfanelli di sant'Antonio" sono già allineati con la loro bella banda musicale in abito blu e alto cappello cilindrico. Li seguono le collegiali del Patrocinio san Giuseppe e quelle delle Suore Riparatrici di via Tanucci. Dietro di loro gli "interni" dell'Istituto Salesiani. I balconi di piazza Vescovado sono addobbati a festa dalle splendide coperte- di seta o ingentilite da ricchi ricami- che sventolano alla brezza della prima sera. 
Dalla Cattedrale escono, infine, le Associazioni dietro i loro labari - l'Azione cattolica, le Figlie di Maria, il Cuore di Gesù, la san Vincenzo, gli Scout, l'Addolorata, …- cui si accodano, dispiegando i loro vessilli, prima le Confraternite e poi le Arciconfraternite, con passo solenne, orgogliose di sfilare in bell'ordine nei loro bianchi "sacchi" sormontati da colorate mantelle: un colore per ciascuna Confraternita. Segue la Banda musicale, che precede due lunghe file di seminaristi e di sacerdoti. Il Capitolo della Cattedrale è facilmente distinguibile per il mantello d'ermellino e per il viola delle vesti dei Canonici, impegnati nello splendido "Pange lingua gloriosi corporis mysterium", inno risalente a san Tommaso d'Aquino. Infine il Vescovo, carico dell'Ostensorio con il Santissimo Sacramento, è seguito dalle autorità cittadine civili e militari e da una folla di fedeli tra i quali si confondono le suore in preghiera. Mentre la solenne processione procede, tutt'intorno è tutto un genuflettersi, un segnarsi di croce, mentre, dagli affollati balconi, un lancio fitto di fiori precede il Santissimo sì da farlo camminare su un letto di petali.
Questa era la processione solenne che chiudeva, a Caserta, la festa del Corpus Domini, con la quale la Chiesa cattolica celebra la presenza di Cristo nel sacramento dell'Eucaristia ed introdotta da Urbano IV nel XIV secolo anche per l'influsso del cosiddetto "miracolo di Bolsena" (un prete boemo poco convinto della transustanziazione avrebbe veduto sanguinare l'ostia durante la celebrazione dell'eucaristia). 
A quanti, come me, così la ricordano, non può che dolere assistere o partecipare a quella che si svolge in questi anni. Quanti balconi chiusi! Solo qualche sparuto drappo alle finestre! Non un fiore in onore del Santissimo! Una genuflessione e un segno di croce appena accennati ogni tanto rompe l'indifferenza generale!
Siamo poco sensibilizzati all'evento? Poco credenti? Troppo impegnati a correre a mare, a curare il corpo in palestra, a gratificare lo spirito assistendo a concerti, film, spettacoli teatrali, meglio se gratis? Siamo fortemente frastornati da infiniti messaggi più invitanti e meno impegnativi? Accettiamo solo lo spettacolo, il fascinoso ed il mirabolante? C'interessa solo il miracolo? E' per questo che risultano affollate le spettacolari processioni di Orvieto e di Lanciano, l' "infiorata" di Itri o di Genzano, la "Sagra dei Misteri" di Campobasso?
Se il miracolo è ad Orvieto (dove è conservato il Reliquiario del Corporale) o a Lanciano (qui è venerata l'Ostia diventata Carne), se il fascinoso si ritrova alla festa di fiori di Genzano o di Itri, a Campobasso si celebra una rappresentazione di misteri e miracoli cristiani, una Sacra rappresentazione, con gli interpreti appesi a grappoli su dodici "macchine" settecentesche ideate intorno al 1740 da uno scultore campobassano, Paolo Saverio Di Zinno (1718-1781). 
Il Di Zinno studiò un'armatura verticale metallica capace di reggere dei bambini su sapienti diramazioni, sì da apparire librati nel cielo quasi volassero. Alla base della costruzione si sarebbero collocati gli adulti.
Ciascuna macchina dei "Misteri" pesa intorno ai cinque quintali ed è portata da 12-16 accollatori. I Misteri rappresentano Patriarchi, santi, la Vergine ed il SS.mo Cuore di Gesù e sfilano sempre con lo stesso ordine: s. Isidoro, e, a seguire, s. Crispino, s. Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, s. Antonio Abate, Immacolata Concezione, s. Leonardo, s. Rocco, l'Assunta, s. Michele, s. Nicola ed il SS. Cuore di Gesù.
Così come in quel lontano 1748, ancora oggi, nel giorno del Corpus Domini, le persone che debbono interpretare i vari personaggi, circa una settantina, tra cui cinquantacinque bambini (alcuni appena di due anni), si danno convegno nei locali dove sono custoditi i Misteri. Qui convengono anche i portatori, più di duecento, e le bande musicali. Queste suonano sempre lo stesso motivo, da anni. 
Grandi, bambini e fanciulli si vestono, si arrampicano su quei rami di metallo, anche con l'aiuto di scale. Bambini e fanciulli si lasciano imbrigliare da tutta una serie di cinghie e bretelle e … via!
Allo "scannètt allèrt" del caposquadra seguito dal battere, per tre volte, della canna palustre sulla base, il "Mistero" , come per incanto, prende vita e comincia ad ondeggiare attraverso la Campobasso antica, sfiorando i balconi, con quei bambini lassù che sembrano pronti a cadere o a volare. E invece volano, volano tra gli applausi scroscianti della folla, volano col sorriso sulle labbra pur straziati da improvvisi strattoni delle cinghie, volano e volano fino a che non giunge la solenne benedizione del Vescovo in Piazza Municipio.
Poi tutti ritornano in sordina ai punti di partenza. Qui i vari personaggi discendono dai loro congegni ed angeli, demoni, sante, madonne, patriarchi si scambiano allegre congratulazioni e soddisfazioni. Anche quest'anno sono stati protagonisti nella Festa più importante della città, e già si danno appuntamento all'anno successivo. 
Con l'aiuto del Signore, per onorare il Signore!

Due "Misteri" di Campobasso: l'Assunta (sopra) e Abramo (sotto). I figuranti sembrano sospesi a mezz'aria grazie all'ingegnoso meccanismo creato nel '700 dallo scultore Paolo Saverio Di Zinno (1718-1781).

 

Il Corporale di Bolsena

 

Un "santino" degli anni '30.

 

 

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