Chiudono "bottega" gli ultimi, stanchi, guerrieri.

di Lorenzo Di Donato

La Sezione di Sala dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ha chiuso definitivamente il 20 gennaio 2002 perché, come già accaduto per Circoli di uguale ragione sociale, il numero dei soci è venuto sempre più calando per mancanza di guerre e quindi di freschi combattenti (e meno male!) e per la falcidia operata tra essi dai malanni connessi alla loro tarda età.
Il conto dell'età dei soci dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci è presto fatto: siamo nel 2002 e l'ultima guerra è terminata nel 1945. Sono passati quindi cinquantasette anni, che, sommati agli almeno venti degli allora giovani combattenti, portano l'età media di un socio, oggi, ad almeno settantasette anni!
Così gli ultimi guerrieri, loro malgrado, pur con mestizia, hanno dovuto togliere dalle ormai ammuffite vetrine le amate insegne e riporle in cassette, forse tenute sotto il letto.
L' anziano Presidente Donato Pasquariello -la cui passione si manifestava soprattutto il 4 novembre allorquando lo sopraffaceva l'emozione tanto da non riuscire a pronunciare il suo piccolo discorso alla presenza di autorità civili e militari, di rappresentanti di altre Sezioni dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e di esponenti provinciali e nazionali dell'Associazione- ha dovuto dichiarare chiusa l'amata sede del Sodalizio che sorse nel lontano 1925 ad opera di un gruppo di reduci della Prima Guerra Mondiale. 
Subito il Sodalizio annoverò tra gli iscritti anche reduci e combattenti delle guerre africane di fine ottocento ed inizio novecento. Soprattutto loro, nelle sere d'inverno, divennero i cantastorie, la televisione dell'epoca!, con i loro racconti di battaglie e di avventure in terre lontane, che portavano fin nel piccolo Casale di Sala i nomi di Tripoli, Addis Abeba, Macallè, Adua, Amba Alagi, il calore della sabbia, il verde delle oasi, la calda sensualità delle belle faccette nere.
Poi ci fu la guerra di Spagna ed anche lì Sala fu presente con i suoi giovani, che poi divennero soci del Circolo. Ma non tutti questi potettero godere di un giusto riposo perché la Seconda Guerra Mondiale li volle subito di nuovo guerrieri con altri giovani di Sala.
Nel 1939 il Circolo visse la sua pagina di piccola gloria con la grande manifestazione per l'inaugurazione del piccolo Monumento ai Caduti, costruito ai piedi del campanile della chiesa parrocchiale. Sfidando le strette vie di Sala, gli alunni vestiti da Figli della lupa con le loro maestre in divisa fascista e le squadriglie di Balilla e Piccoli Avanguardisti sfilarono davanti ai Federali ed agli Ufficiali aggrappati alla piccola piattaforma dell'ingresso della farmacia Rossi, oggi Fresa. Manipoli di soldati ed Avanguardisti portarono le corone di alloro da deporre ai piedi del Monumento ai Caduti mentre un Federale, arrampicandosi su una scala di legno, pose una piccola corona di alloro accanto alla lapide che ricordava il sacrificio del tenente Francesco Landi, medaglia d'oro, caduto sull'Amba Carima nel 1896.
Poi alcuni Federali casertani, dalla piccola loggetta del cav. Achille Cicala, che ancora oggi quasi sovrasta l'ingresso della farmacia Fresa, tennero i loro infuocati, battaglieri e retorici discorsi, ognuno di loro imitando voce e positura del grande Capo, e, quando possibile, la maschia mascella squadrata.
Negli anni seguenti molti salesi, troppi in verità, dovettero combattere per sopravvivere alle miserie della guerra. Altri nomi, purtroppo, si dovettero aggiungere a quelli già incisi sulla lapide del piccolo Monumento, quando fu restaurato, in sostanza rifatto, dal già nominato cav. Achille Cicala, a sue spese. E Sala ha sempre onorato i suoi caduti.
Ora tutto ciò, nel volgere di qualche anno, sarà completamente dimenticato ed i giovani -sempre più lontani da quelle miserie umane, da tante paure e spaventi, da tanto sangue versato nel fragore delle armi- forse non degneranno di uno sguardo il piccolo Monumento che ricorda tanti giovani vite stroncate e gli orrori di una guerra quasi mondiale.

Tre momenti di una parata militare a Sala di Caserta negli anni '40.

 

Un gerarca fascista durante un comizio a Sala di Caserta.

Sala, il monumento ai caduti

 

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