Schiamazzi notturni alle terrazze di San Leucio

Belvedere di San Leucio (CE) - 22 Giugno 2007

Articolo di Salvio Visconti, foto Lorenzo Di Donato


Fra Venerdì 22 e Sabato 23 Giugno, le Terrazze di San Leucio - chiuse al pubblico da un cancello e relativo catenaccio – sono state simbolicamente “occupate” da una folta schiera di giovani casertani trovatisi là come per magia, senza appuntamento. Un evento assolutamente improvvisato e pacificamente “clandestino” all’interno del quale alcuni rabberciati “mercatari”, napoletanamente parlando, hanno dato sfoggio della fantomatica arte di arrangiarsi generando un brusio paragonabile alla fiera settimanale. All’urlo di “Vai con la birra ghiacciata” numerosi ragazzi, nel buio silenzioso della romantica cornice Leuciana, hanno abbandonato le suggestioni della bella vista notturna su Caserta, cominciando improvvisamente a generare come un’energia collettiva, una forza nuova eppure antica, dimenticata da molti. E quest’anima popolare, così meravigliosamente spontanea, è cresciuta all’arrivo del collettivo dei ragazzi del Laboratorio Millepiani di Caserta, centro di aggregazione aperto ad ogni minoranza bisognosa di espressione,e soprattutto mosso dall’intento di rendere fruibile a tutti l’accesso e la condivisione di tutta una serie di mezzi espressivi che possano dare voce ad un bisogno sovra-individuale. Bisogno quale ad esempio quello di poter godere liberamente della terrazza Leuciana, senza dover scavalcare un cancello e doversi sentire “clandestini” piuttosto che liberi utilizzatori, valorizzatori di qualcosa che è stato dimenticato dal proprio legittimo proprietario. Una vera e propria “autogestione lampo” di uno spazio “popolare”, una riappropriazione durata giusto il tempo di una notte. Invasione pacificamente barbarica, e dunque “altra”, di uno spazio nel quale è stata offerta gratuitamente la musica per far ballare i partecipanti. Un evento certamente sommerso, capace pur senza arrecare disturbo ai più, di stabilire un feeling, un incontro nato dal nulla in un luogo buio e “clandestino” . Una piccola storia comunque casertana, forse per questo almeno meritevole di essere raccontata…  

 

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