Succivo possiede un gioiello: l’Organo Maggiore

Succivo (CE)

Articolo e foto del M° Stefano Patricelli


Quando si entra nella parrocchia di Succivo il nostro sguardo si perde tra le varie bellezze che il suggestivo tempio conserva, prestando attenzione si osservano quadri, statue, altari, ma sicuramente i nostri occhi sono obbligati a non ignorare l’altare maggiore, dove domina l’imponente Organo a canne che si eleva con tutta la sua grandiosità nella magnifica cassa lignea finemente lavorata con oro zecchino.

Magistralmente in cantoria, l’organo succivese è uno dei pochi strumenti tra tutte le chiese cattoliche, collocato nella posizione frontale. Basta farsi un giro tra le parrocchie della sola Diocesi di Aversa e si noterà che buona parte vengono collocati sul portone d’ingresso.
Questo gioiello è frutto della scuola organaria napoletana dei Fratelli Marcellini – Abate del XVIIII sotto il Regno delle due Sicilie.

Da un inventario della parrochia si legge:
Nel 1894 il parroco Davide Di Martino volle vedere abbellita la chiesa e fece arricchire di lavori di intaglio la cassa dell’organo e la cantoria.
Fece pure costruire due grandi bussoloni ai lati dell’altare maggiore; e tutto poi fece dorare e dipingere.
I lavori di intaglio furono eseguiti dall’artista Sig. Francesco Tafuri. Le dorature dell’artista Sig. Francesco Galante.
I bussoloni furono costruiti dal falegname Antonio Ercolano.
La spesa in Lire 2200 fu sostenuta dal solo parroco, il quale registra questa copia per una memoria, conoscendo di non aver fatto nulla non dovuto da lui. Succivo, lì due luglio 1894 – Davide Di Martino


L’antico Organo, negli anni che vanno dal 1931 al 1973, periodo nel quale vi era parroco don Daniele Giametta, fu completamente sventrato da ladri. L’impianto fonico e le complessive canne, circa 500 di rame e stagno puro, furono rubate.
Per il parroco e l’intero popolo non fu sicuramente una bella scena da vedere.
Vi era rimasta la sola cassa armonica, con un solco vuoto e nero, essendo impossibilitati a smontarla per la visibile grandezza.

Nel 1973 è nominato nuovo parroco di Succivo don Carlo Maria Annibale Cinquegrana. Oltre ad affrontare i numerosi lavori di restauro, nel 1981 prese a cuore anche l’organo facendo ampliare la parte fonica con l’aggiunta di altri registri per un totale di 1000 canne, venne sostituito il vecchio manuale (tastiera), con una secondo per l’harmonium, quindi due tastiere.
I lavori furono curati dalla pregiata ditta organaria dei F.lli Tamburini di Crema.

Nel 2001 termina il cammino pastorale del caro don Carlo e viene succeduto dall’attuale parroco don Crescenzo Abbate.
Nuovamente si procede verso una serie di lavori, da restauri, costruzioni di nuovi edifici, impianti elettrici, etc.
Tra i numerosi impegni viene preso in considerazione anche l’Organo maggiore. Ancora una volta è viva la partecipazione del popolo
succivese dimostrando grande generosità e sensibilità.

Così nell’anno 2003, viene delegato come responsabile dei lavori Stefano Patricelli, attuale organista ufficiale della parrocchia, il quale dopo vari preventivi e contatti con le più prestigiose ditte organarie italiane (F.lli Mascioni, ditta Zanin, etc) commissiona nuovamente il restauro e l’accordatura agli eredi della ditta Tamburini di Crema.

I lavori durano circa 3 mesi alla fine dei quali l’organo ritornò a suonare nel suo splendore la sera del 10 luglio 2003 in occasione del concerto di inaugurazione eseguito dal M° Vincenzo De Gregorio, direttore del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Il concerto venne preceduto da una presentazione e relazione di Stefano Patricelli con l’allestimento di una mostra fotografica intitolata “Prima e dopo il restauro” e l’esposizione di alcune vecchie canne surrogate e documenti storici tratti dagli antichi registri parrocchiali.

Dal 2003 l’organo è stato affidato nelle mani del giovane organista Stefano Patricelli, con il solo compito della parte solistica e lo si ascolta esclusivamente in occasioni importanti o per concerti organistici.
“Uno strumento del genere merita rispetto ed è giusto che il popolo di Succivo riservi gelosamente questo prezioso capolavoro infierendo contro mani inesperte e soprattutto incoscienti atti vandalici”.

E’ giusto terminare questo breve racconto artistico con la chiara precisazione, capitolo VI del Sacrosantum Concilium Vaticano II, sull’importanza dell’organo in chiesa, di fronte a tamburelli, chitarre e strumenti inopportuni.
Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l'organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”.
 

L'organo

 

Particolare della tastiera

 

M° Stefano Patricelli

 

 
 

 

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